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Secondo la nuova analisi politica dell’International Energy Agency, i progressi che l’Italia sta facendo in termini di efficienza energetica ci mettono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi al 2030, grazie in particolare alla diversificazione dell’approvvigionamento energetico e all’accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili, che ci hanno permesso di adattarci alle perturbazioni causate dalla crisi energetica. Tra le priorità da mettere in campo, secondo l’IEA, è necessario ridurre la burocrazia per velocizzare l’adozione delle energie rinnovabili, necessarie per perseguire obiettivi climatici più ambiziosi dell’UE e ridurre la dipendenza dalle forniture energetiche russe. Rispetto all’analisi precedente del 2016, l’Italia ha aumentato le proprie ambizioni climatiche, approvando l’obiettivo fissato dal Green Deal di raggiungere la neutralità climatica al 2050. “Sebbene l’Italia abbia compiuto progressi in una serie di settori legati all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni nell’ambito della sua strategia nazionale – si legge nel Rapporto – dovrà compiere ulteriori sforzi per soddisfare il più ambizioso pacchetto Fit for 55 dell’UE, che include nuovi obiettivi per il 2030 e accelerare i progressi in materia di sicurezza energetica e di decarbonizzazione”. Il Bel Paese nonostante sia molto soleggiato e vanti un’industria all’avanguardia, nell’ultimo decennio ha visto una diffusione piuttosto lenta delle energie pulite: la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è infatti più che raddoppiata tra il 2005 e il 2020, ma la maggior parte di questa crescita si è concentrata in cinque anni (2010-2014), grazie agli incentivi a sostegno del fotovoltaico. Le installazioni hanno subito forti rallentamenti a causa di lungaggini burocratiche, alti costi amministrativi e limiti autorizzativi. Una serie di strozzature che il Governo italiano sta cercando di affrontare, per esempio attraverso il Superbonus e l’adozione di un nuovo quadro normativo, fa notare il Rapporto. Diminuire la dipendenza dal gas, aumentare le rinnovabili Oggi l’Italia continua a dipendere troppo dalle importazioni di gas naturale sia per il riscaldamento che per l’energia elettrica. In risposta alla guerra Russa-Ucraina il nostro paese si è impegnato a eliminare gradualmente le importazioni di gas dalla Russia entro il 2025, grazie anche agli investimenti fatti negli ultimi anni per diversificare gli approvvigionamenti, attraverso il Medio Oriente e il Nord Africa. Inoltre, secondo l’Analisi, la domanda di energia nel settore dell’edilizia negli ultimi anni è diminuita, grazie all’impegno nel migliorare l’efficienza energetica e, in particolare, al Superbonus. Ma a questo proposito l’IEA sottolinea che il 110 ha funzionato ma non tutti i ceti sociali hanno beneficiato della misura: la raccomandazione al Governo italiano è quella di implementare politiche e strumenti di efficienza energetica attenti ai segmenti più vulnerabili della popolazione. “La riduzione della povertà energetica è un tema prioritario in Italia. Il Paese sta attuando diverse misure politiche per migliorare l’accessibilità economica in generale, ma c’è spazio per interventi più mirati. D’altra parte è necessario sensibilizzare i consumatori sul rapporto tra consumi e costi dell’energia, attraverso per esempio una maggiore diffusione dei contatori intelligenti e una maggiore attenzione alla flessibilità del sistema”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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