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Per il nuovo Polo tecnologico di Bolzano, tra i principali centri dell’innovazione italiana, RDZ ha fornito più di 1.300 pannelli radianti Twin Copper NOI Techpark, “Nature of innovation”, è il parco tecnologico dell’Alto Adige, nato dalla riqualificazione architettonica di una fabbrica industriale di alluminio, di circa 13 ettari, dismessa da quasi 30 anni, realizzato all’interno di un parco green ispirato alla natura e a impatto zero, che ospita i centri di Ricerca & Sviluppo di importanti aziende italiane e internazionali. Si tratta di un importante hub che accoglie imprese, enti e università che operano e collaborano per la realizzazione di soluzioni all’avanguardia nei settori dell’alimentazione, delle energie rinnovabili, del territorio e dell’automazione. Per il riscaldamento e il raffrescamento dei locali vasti e slanciati del terzo lotto sono stati utlizzati più di 1.300 pannelli radianti sopsesi Twin Copper di RDZ, una variante di prodotto unica e personalizzata, che risponde perfettamente alle esigenze dell’edificio. Infatti il sistema di riscaldamento e raffrescamento a soffitto di RDZ è stato realizzato rispettando l’intreccio di travi e pilastri della struttura originaria, con tutti i vantaggi assicurati dalla climatizzazione radiante, in termini di massimo comfort in tutte le stagioni, funzionamento silenzioso, bassa inerzia termica, versatilità e affidabilità, alto risparmio energetico. Più nel dettaglio parliamo di isole attive di dimensioni 1000x2000x30 mm, appese al soffitto con 4 pendini in fune d’acciaio registrabili. All’interno di ogni pannello metallico si trovano le serpentine in rame di diametro 12 mm, alloggiate in profili di alluminio che servono da diffusori termici. Tali plafoni scatolati in lamiera zincata hanno il vantaggio di trasmettere il calore su entrambe le superfici parallele alla pavimentazione, assicurando anche in ambienti così grandi ottimi rendimenti sia in estate che in inverno. Un altro plus è garantito dalla microforatura su entrambi i lati che raccoglie le onde acustiche, assorbendole e neutralizzandole grazie a uno strato di isolamento in poliestere. I plafoni radianti sono collegati in serie con 3.276 giunti flessibili di varie lunghezze, forniti di raccordi a innesto rapido, corazzati con maglia in acciaio inox e dotati di barriera contro la diffusione dell’ossigeno. Gli stessi vengono anche utilizzati per collegare le isole radianti alla linea di distribuzione principale tramite raccordo Ø ½’’ F. Il fluido termovettore arriva da un’emblematica torre che si trova nel grande atrio principale, che funge da serbatoio per l’impianto termico dell’edificio. Img by Studio Lucchin & Architetti Associati. Autrice: Alessandra Chemollo. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici