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In via di realizzazione a Eslöv, in Svezia un centro yoga realizzato in bioedilizia: grazie a una tecnologia italiana che utilizza biocompositi in calce e canapa, l’edificio potrà assorbire più CO2 di quanta ne verrà prodotta, assicurando ottime prestazioni energetiche e massimo comfort. Calce e canapa sono sempre più utilizzati in bioedilizia grazie ai vantaggi per l’ambiente e alle ottime caratteristiche che garantiscono a livello di isolamento termico e acustico, controllo dell’umidità interna e capacità di limitare gli sbalzi di temperatura. Inoltre l’uso di questi materiali assicura un interessante risparmio di tempi e costi del processo costruttivo. Recenti studi Enea realizzati nell’ambito del progetto EFFEDIL hanno evidenziato che la canapa mineralizzata dalla calce è traspirante, immarcescente, ha una buona permeabilità al vapore acqueo ed è ignifuga, riuscendo a limitare la propagazione delle fiamme in caso di incendio. Considerando sostenibilità e rispetto dell’ambiente, la canapa è in grado di assorbire le emissioni di CO2, di cui sappiamo che gli edifici sono i maggiori responsabili (in Italia in una percentuale del 45%). Gli immobili realizzati con questi materiali diventano invece “carbon negative”, assorbono dunque più emissioni di quante ne producono. Bioedilizia per il cantiere in calce e canapa Una conferma che si tratti di tecnologie già disponibili sul mercato per la realizzazione di edifici sostenibili e a basso impatto ambientale arriva dal nuovo centro yoga in via di realizzazione a Eslöv, in Svezia, a circa 40 chilometri da Malmö. Si tratta infatti del più grande cantiere al mondo in canapa e calce, nel complesso saranno realizzate 4.300 mq di nuove costruzioni, oltre alla riqualificazione efficiente di circa 2.500 mq di edifici esistenti. Nel complesso sorgerà Divinya il centro yoga immerso in un parco di 2 milioni di mq, pronto ad accogliere le migliaia di persone che ogni anno desiderano incontre il Maestro Indiano Guruji Sri Vast, che ha donato il proprio patrimonio a una fondazione che si occupa dei bambini, tra Kenya e India. Attento allo spirito ma anche alla sostenibilità e al risparmio energetico, Guruji Sri Vast si è affidato alla tecnologia tutta italiana, coperta da brevetto, per la realizzazione di biocompositi in canapa, calce e microrganismi simbiotici, per involucri edilizi ad alta efficienza energetica e riciclabili, sviluppata da Gilberto Barcella. Gilberto Barcella, specializzato nel restauro e nella costruzione con la canapa e la calce naturale, direttore tecnico della divisione Tecnocanapa by Senini di Montichiari, in provincia di Brescia, che sta seguendo con un proprio team i lavori in cantiere, spiega che gli edifici, che accoglieranno gli ospiti e si sviluppano su una superficie di circa 6.300 mq, hanno la struttura portante in legno, con involucro e intonaci in canapa e calce. I lavori dovrebbero concludersi in due anni e il cantiere “contribuirà a immagazzinare nell’involucro 190 tonnellate di CO2. Le macchine che producono oltre 100 mq giorno di murature ci permettono di essere molto competitivi e portano su larga scala la vera bioedilizia. D’ora in poi i grandi edifici potranno essere confortevoli, duraturi, economici e paladini dell’ambiente!”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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