Rinnovare gli impianti per risparmiare dal 20 al 30%, inquinando di meno e con più sicurezza

I vantaggi delle caldaie a condensazione spiegati da Alberto Montanini a ‘Mi Manda Rai 3’

Nonostante l’Italia sia il secondo paese europeo produttore di caldaie ed il primo per i nuovi generatori a condensazione, che garantiscono un consistente risparmio energetico e una migliore sostenibilità ambientale, sette caldaie domestiche su dieci – sul totale di quelle vendute nel mercato domestico – sono ancora tradizionali.

È partendo da questo dato che Alberto Montanini, Direttore Normative e Rapporti Associativi Immergas, Presidente Assotermica e Vice Presidente Federcostruzioni ha spiegato, nel corso della trasmissione “Mi manda RAI 3”, i tanti miglioramenti legati all’entrata in vigore, dal 26 settembre 2015, delle nuove misure Ecodesign ed Etichettatura Energetica per gli apparecchi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria.

“In Italia – ha commentato Alberto Montani – ci sono più di 19 milioni di impianti installati e si vendono circa 850 mila caldaie l’anno, di cui meno del 30% sono a condensazione; nel Regno Unito il 90% delle vendite di caldaie è della fascia più alta, cioè a condensazione. Seguono Germania, Francia e Olanda”. Il passaggio alla condensazione in Italia rappresenta un cambiamento epocale che impegnerà consumatori e installatori per diversi anni. Una caldaia a condensazione può arrivare a costare sino al 50% in più di una tradizionale, ma può portare a risparmi di circa il 20/30% dei consumi per il riscaldamento, garantendo al contempo una maggiore sicurezza. Il riscaldamento, è bene ricordarlo, insieme alla produzione di acqua calda sanitaria, rappresenta circa l’80% dei consumi di un’abitazione”.

Per quanto concerne i cambiamenti legati alle norme ErP (Energy related Products)/Labelling, Montanini ha sottolineato: “Sarà tutto più semplice anche per i consumatori in quanto vi è l’obbligo di accompagnare i prodotti con un’etichetta energetica, per una chiara e immediata indicazione delle prestazioni energetiche degli apparecchi, e sono previsti nuovi limiti sui requisiti prestazionali minimi, quali l’efficienza energetica stagionale, le emissioni, la potenza sonora e le informazioni tecniche da fornire. L’attuale formulazione delle norme ErP – ha concluso Alberto Montanini – spingerà decisamente verso l’adozione di tecnologie ad alta efficienza, quali le caldaie a condensazione e gli apparecchi ibridi“.

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