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A cura di:La Redazione Secondo una nuova ricerca di BloombergNEF (BNEF), a soli nove mesi dalla COP26 sul clima, i piani delle più grandi economie del mondo sono ben lontani dal poter soddisfare gli impegni assunti alla COP21 di Parigi nel 2015, per non parlare delle nuove promesse più audaci di decarbonizzazione. Il BNEF’s G20 Zero-Carbon Policy Scoreboard valuta le politiche di decarbonizzazione dei paesi del G20 per verificare quali di questi abbiano messo in atto misure in grado di rispettare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, o una decarbonizzazione più sostanziale. Lo Studio inoltre evidenzia i casi virtuosi che potrebbero essere replicati altrove, e segnala dove invece sono necessari ulteriori progressi. Victoria Cuming, responsabile delle analisi politiche globali per BNEF sottolinea che “Gli impegni assunti, in particolare dell’ultimo anno, dalle principali economie come l’Unione europea, il Giappone, la Corea del Sud e la Cina promettono di arrivare a emissioni “nette zero” o alla neutralità del carbonio nei prossimi decenni. La realtà è che i paesi semplicemente non hanno fatto abbastanza neanche per soddisfare le promesse fatte più di cinque anni fa”. Il rapporto valuta le politiche energetiche nazionali e regionali – settore in cui si è registrata la maggior riduzione del tasso di crescita delle emissioni di CO2 – ed esamina anche altri importanti segmenti dell’economia globale responsabili della produzione di CO2 – trasporto su strada, carburanti verdi, edifici, industria ed economia circolare. Nel complesso, la Germania e la Francia hanno ottenuto il punteggio più alto, sulla base di 122 parametri qualitativi e quantitativi relativi al numero, alla solidità e all’efficacia delle politiche attuate, per il mix di politiche attuate per stimolare la decarbonizzazione, anche se secondo lo studio c’è ancora spazio di miglioramento. I paesi del G20 hanno raggiunto un punteggio medio a livello economico del 47% rispetto ai 122 parametri. Le nazioni in cima alla classifica hanno realizzato un numero maggiore di misure concrete per raggiungere i propri ambiziosi obiettivi e hanno introdotto politiche per guidare il cambiamento sia dal lato dell’offerta che della domanda. I loro processi politici sono relativamente trasparenti e prevedibili, e stanno iniziando ad avere un impatto misurabile. I progressi nei vari settori sono stati piuttosto disomogenei: il G20 ha ottenuto il miglior punteggio collettivo per le sue politiche energetiche (al 58%), perché tutte le nazioni hanno promosso le tecnologie pulite. Tuttavia, per realizzare gli obiettivi di Parigi, dovranno prestare molta più attenzione ad altri settori, in particolare l’edilizia e l’industria, che hanno avuto punteggi medi del 42% e 37%, rispettivamente. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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