Fotovoltaico, al via le domande per il bonus sistemi di accumulo: quando scade e istruzioni 06/03/2023
Stop cessione del credito e sconto in fattura: le conseguenze su Superbonus e altri bonus casa 19/02/2023
Bonus Ristrutturazione al 50% su immobile in comodato d’uso: regole e consigli dell’Agenzia delle Entrate 13/02/2023
I ricercatori dell’Università britannica di Portsmouth hanno quasi per caso sviluppato un enzima in grado di digerire alcune delle plastiche più inquinanti e diffuse, fornendo una potenziale soluzione ad uno dei più grandi problemi ambientali del mondo. E’ stata recentemente pubblicata nella rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze (PNAS) una ricerca condotta da gruppi di lavoro dell’Università di Portsmouth e del National Renewable Energy Laboratory (NREL), del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, che potenzialmente potrebbe aiutare a risolvere uno dei problemi ambientali più seri del nostro secolo: sono infatti note a tutti le terribili immagini di isole e mari sommersi dalla plastica. Un lavoro sviluppato in sinergia tra diversi paesi e Istituti che dimostra come la collaborazione internazionale possa contribuire a compiere progressi scientifici significativi. Gli scienziati, partendo dall’analisi di uno degli enzimi di un batterio ‘mangia-plastica’, chiamato PETase, hanno quasi per caso sviluppato un enzima artificiale capace di digerire, in alcuni giorni invece che in centinaia di anni, la plastica più comunemente diffusa. E’ una scoperta che potrebbe portare a una soluzione sostenibile di riciclaggio per milioni di tonnellate di bottiglie di plastica, fatte di PET, polimero che rende la plastica resistente in ambiente per centinaia di anni. I ricercatori stanno ora lavorando per migliorare ulteriormente l’enzima in modo che possa essere utilizzato industrialmente in maniera ancora più efficiente e veloce. Il professor McGeehan, direttore dell’Istituto di Scienze Biologiche e Biomediche della Scuola di Scienze Biologiche di Portsmouth, ha dichiarato che in pochi avrebbero potuto prevedere che, da quando la plastica è diventata popolare negli anni ’60, in pochi decenni si sarebbero formate enormi aree di rifiuti plastici negli oceani, o su spiagge una volta incontaminate. E’ ora necessario, ha aggiunto che tutta la comunità scientifica si impegni per usare tutta la tecnologia a propria disposizione per sviluppare soluzioni reali, a partire da questa nuova scoperta. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
24/03/2023 Una città resiliente per un futuro sostenibile La guida “Climate change resilience in the built environment” del World Green Building Council offre molti ...
23/03/2023 Mister Bolletta: una comunità energetica per risparmiare di più La nuova comunità energetica è nata per iniziativa di Mister Bolletta, la app gratuita che seleziona ...
22/03/2023 IPCC 2023, la sfida per contenere il surriscaldamento non è persa, ma siamo a rischio Presentato il Report di Sintesi (SYR6) dell’IPCC: necessario accelerare l'azione di adattamento ai cambiamenti climatici e ...
21/03/2023 Il verde pubblico nelle città contribuisce a ridurre i decessi Uno studio scientifico spagnolo sottolinea come il verde pubblico nelle città non sia solo elemento di ...
21/03/2023 Foreste per la salute, le minacce ai benefici del verde del Pianeta La Giornata internazionale delle Foreste è stata istituita il 21 marzo del 2012. L'obiettivo è incoraggiare ...
21/03/2023 Allarme siccità in Italia: cosa ci aspetta E' già emergenza siccità: : i segnali che arrivano da fiumi, laghi e montagne sono preoccupanti ...
20/03/2023 Mercato immobiliare: in crescita l’interesse per le case green Nel 2022 il mercato immobiliare ha registrato un +,3,5% di compravendite, cresce l'attenzione per le case ...
17/03/2023 Terna presenta nuovo Piano, investimenti a 21 miliardi per transizione e sicurezza Nel nuovo Piano di Terna anche sostenibilità delle infrastrutture, rinnovabili, digitale, una super rete Hypergrid che ...
17/03/2023 Fotovoltaico offshore: una nuova tecnologia al varo In Belgio si lavora a una soluzione tecnologica per il fotovoltaico offshore, combinabile con eolico. Ecco ...
17/03/2023 Comunità energetiche, come renderle un’occasione irripetibile: se ne parla a K.EY Il 24 marzo si terrà a K.EY un convegno organizzato da Prospecta Formazione in collaborazione con ...