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Un volume contemporaneo e didattico in un contesto storico Inaugurato recentemente a Merano, l’ampliamento della Scuola Professionale Alberghiera Savoy è stato nominato come unico progetto italiano tra i finalisti del World Architecture Festival 2015, nella sezione “Schools”. Un bel risultato sia per la Provincia Autonoma di Bolzano, committente del progetto, sia per lo studio di progettisti Stifter + Bachmann, impegnati dal 2005, anno in cui era stato bandito il concorso di progettazione. La struttura del Savoy, realizzata nel 1895, fu inizialmente realizzata come pensione. Successivamente ampliata e trasformata in albergo nel 1900, poco meno di 70 anni dopo divenne proprietà della Provincia, che ne cambiò destinazione d’uso: da albergo a scuola professionale alberghiera, oggi sotto tutela delle Belle Arti. Negli ultimi anni, il numero degli studenti del Savoy ha vissuto un notevole incremento, dovuto alla crescita della domanda del settore alberghiero di addetti, rendendo necessaro un apliamento del complesso scolatico. In sostituzione della preesistente sede accessoria per le attività didattiche nell’edificio vicino dell’ex Calligione, secondo il progetto dello studio Stifter + Bachman è stato realizzato un nuovo edificio per una cubatura totale di 23.240 mc. Il confronto del nuovo edificio con il contesto esistente appare molto coraggioso: in un quartiere di ville in stile liberty con tetti mansardati, l’ampliamento scolatisco appare come una sagoma del tutto indipendente e originale, senza tuttavia stonare con la scuola esistente e, ovviamente, senza eccedere dai volumi preimpostati dalle prescrizioni urbanistiche. La soluzione scelta è quindi un volume compatto che, a fronte di un edificio storico e di un’area ristretta in cui operare, è sembrato il più idoneo per non invadere gli spazi limitrofi. L’inclinazione delle facciate è un’interpretazione innovativa dei tetti a mansarda del contesto urbano attorno; non solo crea l’illusione ottica di poter cambiare aspetto ad ogni cambiamento di punto di vista o di luce, ma corrisponde anche ad un’attenta progettazione della luce naturale. Infatti la diminuizione di volume verso l’altezza dell’edificio determina l’inclinazione dei piani delle facciate, creando delle superfici inclinate che lasciano penetrare una maggior quantità di luce naturale, elemento fondamentale per il comfort di un ambiente scolastico. Una passerella vetrata chiusa collega il vecchio ed il nuovo edificio al secondo livello. Q!uesto passaggio separa anche lo spazio pubblico dal coretile interno alberato. Il nuovo volume, in calcestruzzo a vista con bocciardatura esterna e inerti naturali, ha una tonalità del grigio, del marrone e del giallo che si allineano con il contesto esistente dal punto di vista cromatico. L’ampliamento, organizzato su 5 piani fuori terra e due piani interrati, ospita i futuri ambienti di lavoro: 2 cucine e altrettante sale da pranzo didattiche, 1 pasticceria didattica, un bar didattico con zona lounge ed una reception didattica, una cucina dimostrativa e un’aula informatica. All’interno della volumetria sono state inserite delle doppie altezze in grado di collegare visivamente i songoli piani. L’edificio è dotato di un sistema di VMC, ventilazione meccanica controllata, con recupero di calore. La rete del teleriscaldamento, già presente in zona, alimenta il sistema a pavimento radiante della scuola. Il giudizio della giuria che ha portato questo edificio ad ottenere la certificazione CasaClima A ha specificato come il linguaggio architettonico semplice è stato in grado di dialogare con l’eleganza del contesto storico in cui è inserito. La qualità esterna si rispecchia anche negli ambienti interni, caratterizzati da elevati livelli di benessere per i futuri professionisti. Tema Tecnico Architettura sostenibile, Efficienza energetica, Idroelettrico Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto