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L’analisi di Virginio Trivella di Rete Irene del testo della Legge di Bilancio 2018 e alcuni suggerimenti per ottimizzare l’ecobonus Virgino Trivella, coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Rete Irene, ci propone un’analisi del testo della Legge di Bilancio 2018 attualmente in discussione, con alcuni suggerimenti di emendamenti che, se introdotti, potrebbero assicurare un’ottimizzazione dell’ecobonus, con conseguenti vantaggi per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla SEN, il contenimento dei consumi e lo sviluppo economico e occupazionale. Come sappiamo la Legge di Bilancio 2018 prevede la conferma delle detrazioni fiscali al 70-75% fino al 31 dicembre 2021 per la riqualificazione energetica delle parti comuni degli edifici e l’adozione di misure antisismiche. Sono invece prorogate al 31 dicembre 2018 le detrazioni per interventi di efficientamento energetico delle singole unità immobiliari e l’applicazione dell’aliquota maggiorata del 50% (anziché del 36%) per le detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie. Calano dal 65 al 50% le detrazioni per gli interventi che intertessano le caldaie a condensazione e a biomassa che, in assenza di interventi sul fabbisogno di energia, permettono solo modeste riduzioni dei consumi. Stessa riduzione dal 65% al 50% per la sostituzione di finestre e schermature solari nelle singole unità immobiliari, se questa viene effettuata in ambito privato, se invece avviene insieme ad interventi significativi di efficientamento dell’involucro comune, anche le spese riguardanti elementi di pertinenza delle singole unità immobiliari continueranno a beneficiare della detrazione maggiorata del 70-75%. I commenti di Rete Irene Rete Irene sostiene con forza l’importanza di realizzare interventi integrati che interessino le parti comuni degli edifici e le singole unità, promuovendo la collaborazione tra singoli condòmini e condominio. Aggiornamento dei requisiti tecnici minimi Rete Irene è assolutamente favorevole alla “proposta di aggiornare i requisiti tecnici minimi per le tecnologie che accedono al beneficio delle detrazioni, in modo da riallineare i parametri contenuti nei diversi provvedimenti ma, come abbiamo più volte osservato, bisogna evitare che da soglie di accesso agli incentivi eccessivamente severe derivino nuovi gravi ostacoli alla diffusione delle riqualificazioni energetiche profonde”. Spesso è infatti difficile trovare soluzioni tecniche economicamente accettabili che soddisfino i requisiti minimi prescritti per le ristrutturazioni importanti (quelle che beneficiano del 70-75%), soprattutto in riferimento alla correzione dei ponti termici e alla quantità di energia da fonti rinnovabili. Estensione della cedibilità del credito fiscale e fondo per la concessione di garanzie sugli eco-prestiti La legge di bilancio 2018 estende le modalità di cessione delle detrazioni a tutte le categorie di interventi che rientrano nel perimetro dell’ecobonus, assicurando a tutti i beneficiari la fruibilità dell’incentivo attraverso la facoltà di cessione delle detrazioni. Solo gli incapienti hanno la possibilità di cedere alle banche l’ecobonus ma non il sismabonus. La Legge prevede finalmente, si legge nel documento di Rete Irene, l’attivazione del fondo per il rilascio di garanzie su finanziamenti concessi da istituti di credito a cittadini per la riqualificazione energetica degli immobili. “Si stima che con i 50 milioni messi a disposizione ogni anno per le garanzie sarà possibile stimolare investimenti per oltre 600 milioni di euro”. Estensione delle detrazioni all’edilizia residenziale pubblica Ecobonus e sismabonus, saranno fruibili dagli Istituti autonomi per le case popolari per gli interventi realizzati su immobili residenziali non solo di loro proprietà, ma anche su quelli da loro gestiti e di proprietà dei Comuni. Rete Irene commenta che si tratta di interventi per i quali è in ogni caso accordata la facoltà di cessione degli incentivi, non si vede il motivo per cui l’estensione non possa riguardare anche gli immobili (non solo residenziali) di proprietà dei Comuni e da essi direttamente gestiti, a condizione che l’incentivo sia fruito esclusivamente tramite l’esercizio della sua cessione. L’estensione della fruibilità delle detrazioni fiscali agli interventi sugli immobili dei Comuni, combinata con la facoltà di cessione agli istituti finanziari, consentirebbe di mutare radicalmente la convenienza ad attivare i PPP, ovvero gli strumenti del partenariato pubblico privato. Si fornirebbero ai Comuni le risorse per far fronte a un auspicabile piano di riqualificazione del 3% annuo del patrimonio edilizio esteso anche alla pubblica amministrazione non centrale Monitoraggio degli interventi di efficienza energetica I compiti di monitoraggio attribuiti all’ENEA riguarderanno anche le detrazioni per ristrutturazioni edilizie, al fine di “valorizzare i risparmi generati dalle detrazioni fiscali per il recupero edilizio, ad oggi non conteggiati, attraverso la strutturazione di un sistema di monitoraggio degli interventi eseguiti. Ciò permetterebbe di conteggiare, ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica e a costo pressoché nullo, i risparmi derivanti da una misura che, si ricorda, genera investimenti per oltre 25 miliardi di euro annui nel settore dell’edilizia”. Viene finalmente preso atto che una parte degli interventi di riqualificazione energetica sono stati realizzati in questi anni accedendo alle detrazioni del 50% anziché del 65%. Il motivo per cui l’utenza ha spesso preferito rinunciare a una parte del beneficio fiscale è attribuibile, secondo Rete Irene, all’assenza di controlli sulle caratteristiche degli interventi eseguiti. Si tratta di un importante passo in avanti: sono diversi anni che Rete Irene denuncia la “concorrenza sleale” che è in atto tra i diversi incentivi, che ha consentito di installare impunemente caldaie obsolete, serramenti e isolamenti con prestazioni ben al di sotto dei requisiti minimi obbligatori, e addirittura realizzare interventi di manutenzione straordinaria degli involucri trascurando completamente l’opportunità (obbligo) di adeguamento energetico, beneficiando comunque di un ricco incentivo, spesso ottenuto a fronte di interventi che sarebbero stati realizzati anche in sua assenza. Effetti finanziari dei provvedimenti Secondo Rete Irene il calcolo degli effetti finanziari della policy di incentivazione, reperibile nella Relazione tecnica del disegno di legge, è condotto in modo da sovrastimare enormemente il suo costo per il bilancio pubblico. Nel caso per esempio delle riqualificazioni orientate alla deep renovation energetica e sismica (soprattutto condominiali), si può ipotizzare che l’addizionalità di uno strumento di incentivazione molto efficace (in grado di superare le barriere finanziarie) sia molto più elevata di quella indicata nella Relazione (50%), consentendo di compensare anche percentuali di detrazione cospicue come quelle oggi in vigore e consentendo di mettere in atto una policy molto aggressiva. Scarica gli emendamenti proposti da Rete Irene per migliorare l’efficiacia del meccanismo incentivante. Fonte Rete Irene Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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