Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
Raffrescare la casa in maniera naturale significa soprattutto difendersi dagli apporti di calore. Ma in fase di ristrutturazione si può anche applicare un cappotto in sughero o lana di roccia, prevedere aperture piccole, un pavimento contro terra e dotare l’edificio di una struttura ombreggiante fissa A cura di Claudia Capperucci Il raffrescamento con strategie passive è possibile, si può tradurre come una difesa dal calore esterno e dai picchi di apporti solari che arrivano attraverso le superfici trasparenti e vetrate, quelle più problematiche da gestire. Una volta ridotti i carichi termici mediante l’isolamento e la riduzione della ventilazione durante il giorno, la ventilazione notturna dovrebbe consentire l’asportazione del calore accumulato e la riduzione della temperatura interna. Questo può avvenire quando la ventilazione è presente e la temperatura dell’aria si attesta intorno a 26° C (ancora valore di comfort). Ma nelle città purtroppo, l’effetto isola di calore è ormai predominante. In questi casi è necessario ricorrere agli impianti. Strategie: aperture, serramenti, coperture solari La prima strategia da attuare in fase progettuale è quindi quella di prevedere aperture piccole e adeguatamente schermate (riducendo al minimo le radiazioni solari attraverso i vetri). Anche per quanto riguarda i serramenti, l’elemento chiave è il vetro che riduce gli apporti solari diretti. Per non penalizzare l’edificio in inverno, più che utilizzare vetri cosiddetti “selettivi” (ovvero in grado di limitare il passaggio delle radiazioni solari) o le pellicole solari, è consigliabile mettere in opera opportuni sistemi schermanti. Il parametro che governa è il fattore g (indica la quantità di energia solare trasmessa attraverso un componente vetrato, solo attraverso la parte trasparente, non si considera il telaio) che, come il fattore luminoso, può essere regolato a seconda delle esigenze (attraverso raffstore, veneziane interno vetro). Un’efficace soluzione è quella di utilizzare strategie di progettazione bioclimatica, prevedendo elementi ombreggianti fissi ben progettati che permettano lo sfruttamento della radiazione solare in inverno e la schermatura in estate. R610 Pergoklima di BT Group è la pergola bioclimatica autoportante o addossata a parete in alluminio. Copertura a lamelle in alluminio da (LXH) 22x4cm orientabili da 0° a 140°, complete di guarnizioni e scarico acqua laterale. Strategie: il cappotto Ottimi valori in estate si ottengono anche applicando cappotti esterni di buona massa (mentre per il cappotto interno o l’isolamento in intercapedine vanno osservate cautele accessorie per l’ottenimento di buoni parametri). La soluzione migliore è realizzare un cappotto termico esterno privilegiando materiale naturali quali sughero e lana di roccia, dotati di massa e di adeguati valori inerziali. REDArt™ di Rockwool è un sistema di isolamento termico a cappotto che coniuga le caratteristiche tecniche e le ottime proprietà isolanti della lana di roccia con l’estetica. Strategie: pavimento contro terra Può fungere anche da elemento raffrescante naturale il pavimento contro terra (purché poco isolato). Durante l’estate, infatti, il terreno tende a mantenere una temperatura costante inferiore a quella dell’aria esterna. Ma questa soluzione può essere controproducente in inverno presentando massicce dispersioni. Gli impianti Da prediligere, il radiante a soffitto (più efficace in estate) e gli strumenti per la ventilazione meccanica controllata che diventa un valido alleato se ci sono cali di temperatura durante la notte. La ventilazione meccanica di tipo termodinamico, abbinata ad un edificio riqualificato con criteri di massima efficienza energetica, costituisce un sicuro mezzo per ottenere il comfort estivo e invernale a costi energetici estremamente ridotti. Lo stesso dicasi per un sistema di ventilazione meccanica abbinato a batterie di raffrescamento. (Fonte: Alessandro Giuliani, Direttore Tecnico di NRG Zero, società specializzata nella consulenza energetica). RDZ WHR 61 “single room” è un dispositivo per la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore, aiuta il il rinnovo dell’aria nei locali dove non sia possibile installare un sistema canalizzato. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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