Fotovoltaico e grid parity, ci siamo!

Quali sono le opportunità che oggi offre il settore fotovoltaico anche in termini di impianti industriali? Qual è lo scenario possibile per i prossimi anni? Quanto è vicina la grid parity?

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Si è svolto a Milano PV INVESTMENT GRADE, un convegno a cui hanno partecipato più di 300 persone, organizzato da SMA ed Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano in cui si è parlato a 360° di un settore sempre più vicino alla grid parity, come dimostrano i 5 nuovi impianti fotovoltaici recentemente connessi a Montalto di Castro per un totale di 63 MW.

Nella prima parte del convegno Valerio Natalizia, Regional Manager SMA South Europe e Vittorio Chiesa direttore dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano, hanno tracciato un quadro dettagliato del settore nel mondo e in Italia.

Il fotovoltaico sta crescendo in maniera inarrestabile e a livello globale nei prossimi anni diventerà la principale fonte di riferimento, grazie alla facilità di installazione, alla maturità della tecnologia, alla diminuzione dei prezzi e all’aumento di circa il 2% annuo del consumo globale dell’energia, soprattutto nei paesi emergenti.

A livello mondiale il fotovoltaico nel 2016 si è attestato su 75 GW di installazioni, Cina, Stati Uniti e Giappone i paesi saliti sul podio. La sola Cina fa circa la metà dell’installato complessivo, con 34,5 GW. L’Unione europea si è presa l’8% del mercato complessivo, con un calo del 20% rispetto al 2015.

La crescita “travolgente” del solare non è una semplice ipotesi ma una realtà confermata dai principali Centri studio: Bloomberg New Energy Finance prevede a fine 2030 una percentuale di nuova potenza installata da fotovoltaico pari quasi al 50% del totale.

SolarPower Europe nello studio presentato quest’anno stima che la fonte fotovoltaica soprattutto per i grandi impianti industriali, in alcuni paesi abbia già oggi una convenienza rispetto alle fonti fossili.

Tra i fattori che aiuteranno lo sviluppo del fotovoltaico a livello mondiale vanno considerati gli accordi per il clima di Parigi che impongono una graduale sostituzione delle fonti fossili a favore delle rinnovabili. Ci sono dei paesi che hanno già alzato molto l’asticella verso le rinnovabili: la Danimarca per esempio dal 2019 vieterà l’uso delle caldaie a petrolio o a gas che dovranno essere sostituite con alternative elettriche.

La riduzione obbligatoria delle emissioni di CO2 è favorita anche dallo spostamento dalle fossili alle fonti green attraverso un maggior uso di veicoli elettrici, sostenuto sempre di più anche dalle case automobilistiche: Volvo proprio qualche giorno fa ha annunciato che dal 2019 produrrà tutti i modelli con motori esclusivamente elettrici o con soluzioni ibride.

Ma non è solo questo, Valerio Natalizia ricorda infatti che lo scenario del mercato energetico in generale sta cambiando in maniera significativa, non si può più parlare di un singolo prodotto, tutto quello che oggi rappresenta l’energia sta convergendo verso l’IOT, l’Energy Internet, l’unione di più tecnologie. Non parliamo più di impianto fotovoltaico ma di storage, di sistemi di condizionamento e riscaldamento, di mobilità elettrica, di tutti quei sistemi che permettono all’impianto di dialogare in rete, grazie anche all’uso di strumenti che facilitano la gestione di queste tecnologie in maniera più efficiente e alle piattaforme IOT.

A questo proposito Valerio Natalizia ha ricordato che SMA si sta si sta trasformando da produttore di inverter a produttore di servizi e sistemi per l’energia. Ad Intersolar l’azienda ha presentato una soluzione che già nei primi mesi del 2018 garantirà la possibilità di utilizzare queste tecnologie, ma servirà anche uno sforzo normativo per rendere più facile l’uso del sistema.

Revamping

Il revamping rappresenta un’opportunità molto importante soprattutto in Europa perché nel Vecchio Continente il fotovoltaico è partito prima con sistemi di incentivazione diretta come i Conti energia.

L’Energy&Strategy Group nell’ultimo Report, presentato lo scorso maggio, aveva stimato il potenziale di repowering e revamping nel nostro paese, immaginando 3 diversi livelli di intervento, ovvero un riassetto del layout, la sostituzione di inverter e la sostituzione dei moduli, con effetti diversi dal punto di vista della percentuale di miglioramento degli impianti, che nel primo caso si attesta intorno al 2%, nel secondo caso al 5% e nel terzo si arriva all’11%.

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In Italia sono stati mappati tra 350 e 700 MW di moduli in cui sono presenti dei malfunzionamenti rilevanti e tra 1,5 e 2.8 di GW in cui i moduli hanno dei malfunzionamenti di carattere lieve. Per quanto riguarda il ritorno degli investimenti l’analisi dell’E&S Group evidenzia che nel caso di interventi leggeri, quali il riassetto del layout e la sostituzione di inverter, i tempi sono rapidi considerando anche che il costo dell’investimento è piuttosto contenuto. La sostituzione dei moduli, ci dice Vittorio Chiesa, che è un intervento più complesso, assicura dei ritorni interessanti solo quando il delta di produzione garantito dalla sostituzione si attesta sopra il 20%.

Il fotovoltaico nei prossimi anni

Tra il 2017 e il 2020 il mercato primario delle installazioni potrebbe vedere nel Bel Paese una crescita interessante e dai 400/450 MW dell’anno in corso si potrebbe arrivare agli 800 del 2020 perché ci sono una serie di elementi che possono giocare a favore di una ripresa del comparto. Se aggiungiamo la stessa stima per il 2021 parliamo di 3 GW abbondanti, cui si devono poi sommare le attività di revamping.

Per il 2017 si può prevedere un valore intorno ai 500MW, più o meno in sintonia con il 2016, con l’aggiunta di circa 100 MW di impianti industriali.

L’Osservatorio Anie rinnovabili appena pubblicato segnala una crescita a maggio di potenza connessa fotovoltaica del 91% rispetto al 2015, grazie soprattutto agli impianti di Montalto di Castro.

Tra gli elementi interessanti segnalati da Vittorio Chiesa per la crescita del mercato nei prossimi anni citiamo l’apertura del mercato utility scale, la diffusione dei sistemi di storage e l’intervento regolatorio in merito ai sistemi multiutenza. Inoltre grazie alla riforma della tariffa elettrica può prendere piede la soluzione full electric in cui le abitazioni, grazie alla combinazione delle tecnologie più avanzate nel campo delle rinnovabili, prescindono dall’impiego del gas, utilizzando per esempio la pompa di calore per il riscaldamento. “E ciò è favorito dal fatto che al crescere dei consumi di energia elettrica la tariffa riduce l‘onere per il consumatore”.

A livello mondiale la Solar Power Europe per i prossimi 5 anni ipotizza 3 tipi di scenari, con possibili criticità nel breve periodo per i mercati della Cina, Giappone e Stati Uniti. In Europa nei prossimi 5 anni i mercati principali dovrebbero essere Germania (12.5 GW di capacità aggiuntiva), Francia (8 GW di nuova capacità) e Turchia (6.5 GW di capacità aggiuntiva).

L’Italia è al 6° posto con una potenza aggiuntiva di 3.5 GW, circa 700 MW all’anno che, come dicevamo, forse non raggiungeremo quest’anno ma si spera nel prossimo biennio, grazie anche al contributo degli impianti industriali.

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Vittorio Chiesa nel suo intervento ha cercato di capire se nel nostro paese ci siano le condizioni nel nostra Paese per il mercato utility Scale.

Il settore fotovoltaico a livello globale è fondamentalmente diviso in 2 parti abbastanza omogenee dal punto di vista numerico tra soluzioni rooftop e utility scale che si ripartiscono il mercato in maniera abbastanza equivalente.

Quello italiano è un mercato orientato quasi esclusivamente sul residenziale di piccola taglia, che viaggia tra i 300 e 400 MW all’anno. Quest’anno potrebbe esserci una piccola svolta perché si inizia a muovere qualcosa verso gli impianti di grandi dimensioni.

Ci sono grossi operatori che stanno infatti pensando di realizzare impianti market parity, ENI ha un’ipotesi di impianti per 200 MW su proprie sedi (ex siti petrolchimici) mentre Terna ha firmato una lettera d’intenti con Rete ferroviaria – RFI per realizzare impianti fotovoltaici per una potenza fino a un massimo di 200 MW,che garantiranno a Rete Ferroviaria Italiana una produzione di energia pulita fino a circa 300 GWh l’anno.

Vittorio chiesa sottolinea che sicuramente lo sviluppo del mercato utility scale potrebbe generare ricadute interessanti anche sul resto del settore in termini di soluzioni tecnologiche e gestionali innovative, che permettano di aumentare la produttività e ridurre i costi. Le stesse soluzioni potrebbero essere poi sfruttate anche negli interventi di revamping degli impianti esistenti.

Gli impianti di Montalto di Castro

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Quello realizzato a Montalto di Castro è ad oggi il più grande impianto fotovoltaico in grid parity realizzato finora in Italia, e uno tra i più grandi in Europa.

E’ costituito da 5 impianti fotovoltaici, ed è stato realizzato grazie a una progettazione accurata e alla collaborazione di tutti i partner finanziari e tecnici, tra cui la divisione ingegneria di SMA Italia, che hanno messo a disposizione le proprie competenze e le più avanzate tecnologie.

La scelta di inverter SMA Sunny Central CP-XT ha garantito la diminuzione del 10% dello spazio necessario all’installazione e del 20% dei tempi di installazione, mentre l’assenza di cavi di comunicazione e la riduzione del 50% dei tempi di manutenzione rendono Sunny Central MV Solution di SMA Italia la soluzione totalmente outdoor particolarmente adatta per la grid parity.

A fronte di un costo a MW di picco inferiore al milione di euro, gli impianti di Montalto di Castro vantano un performance rate annuo dell’84% con un target di 1.798 Kwh/kwp.

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Numeri importanti caratterizzano il progetto di Montalto di Castro: 4 impianti a 13.3 Mwp e 1 a 10 Mwp, 58 inverter Sunny Central CP-XT in 30 cabine da 20”, 500 Km di cavi di stringa stesi, 40.000 pali infissi nel terreno a sostenere 200.000 moduli fotovoltaici da 315-320 Wp installati su tracker monoassiali indipendenti da 40 unità che si estendono su una superficie totale di oltre 150 ha.

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