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Indice degli argomenti Toggle Come funzionano i sistemi di accumulo fotovoltaicoSistemi di accumulo: andamento del mercatoFaq sistemi di accumulo fotovoltaicoChe cos’è un accumulo fotovoltaico?Come influenzano i sistemi di accumulo il rendimento degli impianti fotovoltaici?Quali sono i vantaggi di combinare inverter fotovoltaico e sistemi di accumulo?Che cosa è un inverter fotovoltaico?Come scegliere un sistema di accumulo fotovoltaicoCosto medio di un sistema di accumulo fotovoltaico domesticoMigliori sistemi di accumulo per casaInverter Fronius Tauro e Tauro ECOGoodWe, sistema di batterie C&I Lynx C 60kWhBatteria universale APX, di GROWATTSolarEdge, il sistema di accumulo per il commercialesonnenPro FlexStack, lo storage modulare per le aziendeAccumulo ibrido SENEC.Home E4 Il mercato degli inverter e dei sistemi di accumulo fotovoltaico cambia e si evolve, le aziende propongono prodotti sempre più performanti e dotati di innovative funzionalità in grado di rispondere alle diverse esigenze, sia che si parli di impianti residenziali che di impianti di grande taglia. L’accumulo fotovoltaico aiuta a consumare l’energia solare in casa in ogni momento. È una tecnologia diffusa da tempo, ma in continua evoluzione. Le cose da sapere sono diverse, a partire da come funziona e come si combina con gli altri elementi dell’impianto, tra cui l’inverter. Come funzionano i sistemi di accumulo fotovoltaico Un sistema di accumulo fotovoltaico è una tecnologia funzionale allo stoccaggio di energia. Si tratta, pertanto, di un componente aggiuntivo all’impianto, necessario per conservare l’energia elettrica prodotta, così da poterla utilizzare anche in un secondo momento rispetto a quello in cui avviene la produzione. Funziona come una batteria, che può essere ricaricata e utilizzata all’occorrenza. Durante il giorno i pannelli installati producono energia elettrica a partire dalla radiazione solare, che può essere richiesta in casa in quello stesso momento per le utenze domestiche oppure stoccata nelle batterie del sistema di accumulo. Questo avviene ogni qualvolta l’energia prodotta sia superiore a quella consumata. I sistemi di accumulo possono essere di due tipi: lato produzione, ovvero installati insieme al sistema di controllo tra l’impianto fotovoltaico e l’inverter; post-produzione, ovvero installati a valle dell’inverter per i pannelli fotovoltaici. I sistemi lato-produzione, che rappresentano la maggioranza dei sistemi installati, sono costituiti da un unico inverter installato sul lato corrente continua che controlla contemporaneamente impianto e batterie. La distribuzione dell’energia avviene a seconda delle priorità: quando l’impianto è attivo vengono generalmente privilegiati i carichi attivi, cioè il fabbisogno di energia che si ha in quel momento nell’abitazione. Se l’energia prodotta è in eccesso, l’inverter provvederà a caricare le batterie. Quando invece l’impianto fotovoltaico non è in funzione, l’inverter preleverà l’energia esclusivamente dalle batterie. I sistemi post-produzione hanno pressoché lo stesso funzionamento, ma sono installati a valle dell’inverter, sul lato corrente alternata. In questo caso all’impianto viene aggiunto un kit costituito da un secondo inverter e dal pacco batterie. Questa soluzione è preferibile per coloro già in possesso di un impianto fotovoltaico, perché può essere integrata senza dover sostituire l’inverter già presente, a condizione che questo sia compatibile. Sistemi di accumulo: andamento del mercato Secondo l’ultima analisi di SolarPower Europe, nel 2023 sono stati installati in Europa 17,2 GWh di nuova capacità BESS, con un aumento del 94% rispetto al 2022, per un totale di circa 36 GWh. E’ il terzo anno consecutivo in cui il mercato praticamente raddoppia, una crescita sostenuta in particolare dal settore residenziale (70% delle installazioni). La Germania ha guidato il mercato con il 34% delle installazioni, seguita dall’Italia (22%) e dal Regno Unito (15%). Secondo le stime il mercato continuerà a crescere fino al 2028 ma con un ritmo più lento, nell’ordine del 30-40%. Per quanto riguarda l’Italia, gli ultimi dati pubblicati da Anie Rinnovabili aggiornati al 31 marzo 2024 parlano di un rallentamento del settore. Rispetto all’ultimo quadrimestre 2023, infatti, i dati congiunturali e tendenziali relativi alla potenza ed alla capacità installate registrano un segno negativo. Segno positivo, +8%, solo per le installazioni, probabilmente trainate ancora dall’effetto superbonus. Al 31 marzo 2024 risultano installati 593.330 Sistemi di Accumulo (SdA), per una potenza complessiva di 3.892 MW e una capacità massima di 7.891 MWh. Calano gli impianti per il residenziale, mentre cresce il segmento dell’utility scale, che ha aiutato a limitare il calo della capacità. Oltre il 90% dei SdA è di taglia inferiore ai 20 kWh, il 38% ha una di capacità compresa tra 10 e 15 kWh e il 35% tra 5 kWh e 10 kWh. Il 98% ha taglia di potenza inferiore ai 20 kW. Le installazioni del primo trimestre dell’anno sono pari a 71.123 unità per una potenza di 440 MW e una capacità di 914 MWh. Si nota un aumento delle configurazioni “lato produzione in corrente continua”, che rappresentano il 96% delle installazioni. Si tratta di un mercato dal grande potenziale, considerando anche che gli obiettivi fissati dal PNIEC chiedono la realizzare di 7.500 GW di storage tra distribuito e centralizzato al 2030. A sostenere il settore in questi ultimi anni anche le detrazioni fiscali: i sistemi storage godono del bonus del 50% , in quanto fanno parte di un intervento mirato essenzialmente al risparmio energetico. La circolare 7/E dell’Agenzia delle Entrate del 2018 ha chiarito che hanno diritto all’incentivo i sistemi storage installati sia contestualmente che successivamente all’impianto fotovoltaico. Faq sistemi di accumulo fotovoltaico L’inserimento di una sezione FAQ nell’approfondimento sui sistemi di accumulo fotovoltaico risponde alla necessità di fornire agli utenti risposte rapide e precise ai principali dubbi e domande ricorrenti, aiutando a chiarire alcuni aspetti su funzionalità e vantaggi. Che cos’è un accumulo fotovoltaico? Un sistema di accumulo fotovoltaico è una tecnologia funzionale allo stoccaggio di energia. Si tratta, pertanto, di un componente aggiuntivo all’impianto, necessario per conservare l’energia elettrica prodotta, così da poterla utilizzare anche in un secondo momento rispetto a quello in cui avviene la produzione. Funziona come una batteria, che può essere ricaricata e utilizzata all’occorrenza. Durante il giorno i pannelli installati producono energia elettrica a partire dalla radiazione solare, che può essere richiesta in casa in quello stesso momento per le utenze domestiche oppure stoccata nelle batterie del sistema di accumulo. Questo avviene ogni qualvolta l’energia prodotta sia superiore a quella consumata. Come influenzano i sistemi di accumulo il rendimento degli impianti fotovoltaici? Installare un sistema di accumulo con il proprio fotovoltaico permette di sfruttare al meglio l’energia autoprodotta. Questo non significa che il rendimento dei pannelli cresca, ma che il sistema composto da questi e dall’accumulo riesce, nel suo insieme, a rispondere in modo più efficiente alla domanda energetica domestica. Grazie alle batterie è possibile massimizzare l’investimento effettuato aumentando la quota di energia pulita e autoprodotta in loco da utilizzare per le utenze domestiche. Oltre all’aumento dell’autoconsumo (anche nelle ore notturne e nelle stagioni meno soleggiate), vi sono altri interessanti vantaggi connessi, tra cui senza dubbio anche la riduzione dei costi in bolletta, in quanto cala in modo significativo la quota di energia acquistata dalla rete. Quali sono i vantaggi di combinare inverter fotovoltaico e sistemi di accumulo? Oltre al sistema di accumulo, vi sono altri componenti importanti per migliorare le performance e l’utilizzo del proprio sistema fotovoltaico. Ne è un esempio l’inverter, presente in tutti gli impianti, ma che merita un ragionamento in termini di combinazione con l’accumulo. Esistono, infatti, diverse tipologie di inverter, ma quando si vogliono abbinare le batterie, vale la pensa considerare un inverter ibrido. Si tratta di un componente che, rispetto alle versioni più tradizionali, lavora in modo coordinato con il sistema di accumulo, favorendo proprio l’immagazzinamento dell’energia in eccesso e il suo uso in “differita”. Alcuni modelli, infatti, assicurano una gestione intelligente dell’energia, direzionandola al consumo, all’accumulo o alla rete a seconda delle circostanze. Che cosa è un inverter fotovoltaico? L’inverter ibrido, che trova applicazioni interessanti in combinazione con l’accumulo, è solo una delle possibili soluzioni installabili. In generale, infatti, l’inverter è essenziale per utilizzare l’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici, in quanto è responsabile della conversione della corrente continua in corrente alternata. Senza questo componente, l’energia solare non potrebbe essere utilizzata. L’inverter, inoltre, deve assicurare la minima dispersione durante la conversione e ne regola la frequenza e la tensione. Si tratta, quindi, di un elemento chiave dell’intero impianto fotovoltaico, soprattutto nel caso delle più moderne tecnologie, in grado anche di monitorare il funzionamento del sistema, intercettare guasti o irregolarità. Come scegliere un sistema di accumulo fotovoltaico Esistono diverse tipologie di sistemi di accumulo fotovoltaico, che si differenziano per caratteristiche e tipologia di batteria installata. Al momento, ad esempio, sta crescendo la diffusione delle batterie al litio, più efficienti e durature rispetto a quelle al piombo. Al di là della tecnologia, però, è necessario fare delle valutazioni specifiche per ogni possibile applicazione. Infatti, l’accumulo dovrebbe essere scelto in base a fattori quali gli effettivi consumi energetici, che sono il migliore indicatore per valutare il dimensionamento dell’impianto. O ancora, possono essere differenti gli obiettivi che ci si pone, a seconda del livello di indipendenza energetica che si desidera raggiungere. Oltre a tutto ciò, non si può dimenticare il budget a disposizione, in quanto è una variabile che non può assolutamente essere trascurata. Costo medio di un sistema di accumulo fotovoltaico domestico La tecnologia legata al mondo delle batterie è in continua evoluzione e, pertanto, emergono costantemente novità e miglioramenti dei prodotti. Questo ha permesso anche una graduale riduzione dei costi di acquisto, per quanto l’accumulo rimanga generalmente un investimento elevato. Il prezzo dell’accumulo, in ogni caso, varia in base alla tipologia di impianto installato, in quanto incidono fattori quali la potenza richiesta. Per questo motivo, il consiglio è quello di paragonare il prezzo al kWh. In generale, per ogni kWh ci si aggira tra i 700 e i 1.000 euro. Migliori sistemi di accumulo per casa Sul mercato sono disponibili diverse soluzioni per chi desidera completare il proprio impianto fotovoltaico con un sistema di accumulo. I principali player del mercato stanno investendo da tempo in questa tecnologia, sempre più importante per favorire una concreta crescita della produzione di energia rinnovabile. Inverter Fronius Tauro e Tauro ECO L’inverter Tauro di Fronius è una soluzione affidabile e versatile per l’impianto fotovoltaico in applicazioni industriali e commerciali. Si caratterizza per un’installazione veloce, una semplice manutenzione, protezione dell’elettronica di potenza e una compensazione ottimale della temperatura, con massime performance fino anche a 50°C. Inverter Fronius Tauro e Tauro ECO Questo significa che anche le condizioni ambientali più critiche non compromettono il suo funzionamento, rimanendo un inverter estremamente efficiente. Un altro interessante vantaggio riguarda l’innovazione, che lo rende smart: può essere controllato da remoto e l’integrazione con altri componenti è semplicissima. La gamma di inverter si compone di due modelli principali, Fronius Tauro con classi di potenza da 50kW di potenza e Fronius Tauro ECO con classi di potenza da 5 0, 99,99 e 100 kW. Entrambi i modelli, comunque si caratterizzano per elevata efficienza. GoodWe, sistema di batterie C&I Lynx C 60kWh Lynx C da 60kWh è un sistema di accumulo per uso commerciale e industriale (C&I) di GoodWe. Si caratterizza per flessibilità e per la possibilità di espansione versatile, in grado di adattarsi alle diverse esigenze energetiche del settore C&I di piccole e medie dimensioni come parchi industriali, applicazioni agricole e complessi commerciali. GoodWe, sistema di batterie C&I Lynx C 60kWh L’armadio Lynx C 60kWh comprende un vano per l’inverter della serie ET15-30kW, tra i principali prodotti della linea di inverter ibridi di GoodWe. In questo modo l’azienda propone un’offerta completa che garantisce un efficiente backup energetico, la riduzione dei picchi e una gestione semplificata del carico. E’ possibile espandere il sistema aggiungendo fino a due ulteriori batterie Lynx C. Le funzioni di backup energetico, riduzione dei picchi di domanda e gestione del carico sono gestite in modo intelligente dall’inverter. Batteria universale APX, di GROWATT La batteria universale APX HV di Growatt è una batteria modulare configurabile da 5 kWh a 30 kWh, così da personalizzarla in base all’uso. Ciò la rende adatta sia per uso residenziale, che per uso commerciale. La tecnologia è di ultima generazione e assicura livelli di efficienza elevati, anche nel caso di impianti con panelli differenti, sia per età, che per condizioni. Batteria universale APX, di GROWATT La batteria è compatibile con tutta la serie di impianti Battery Raeady di GROWATT, anche se installata in un momento successivo. E’, inoltre, totalmente compatibile con il nuovo inverter ibrido trifase MID XH, una soluzione all’avanguardia, che assicura efficienza e risparmio economico. La gamma di inverter è facile e veloce da installare e allacciare, oltre ad essere pensata per le esigenze degli impianti residenziali, ma anche industriali. SolarEdge, il sistema di accumulo per il commerciale La batteria SolarEdge CSS-OD è stata progettata per le installazioni fotovoltaiche commerciali, con possibili applicazioni sia all’interno, che all’esterno. La soluzione è composta da un armadio batteria da 102,4 kWh e un inverter regolatore di carica da 50 kW. SolarEdge CSS-OD Assicura flessibilità, tanto che la sua capacità è scalabile fino a 1 MWh. La velocità di montaggio è assicurata dal preassemblaggio del sistema, che assicura anche una riduzione degli errori di installazione. Il SolarEdge CSS-OD è alimentato da SolarEdge ONE, una piattaforma di ottimizzazione energetica basata su cloud che sincronizza e ottimizza automaticamente la produzione e l’accumulo di energia del sito per contribuire a ridurre i costi energetici. In sostanza, grazie all’elaborazione di dati in tempo reale, il sistema è in grado di prendere decisioni energetiche intelligenti a seconda dell’obiettivo posto: massimizzazione dell’autoconsumo, il peak shaving, l’ottimizzazione delle tariffe per il pricing dinamico e la partecipazione al mercato. sonnenPro FlexStack, lo storage modulare per le aziende sonnenPro FlexStack è un sistema di storage modulare sviluppato per le esigenze del comparto Commercial & Industrial. Il sistema di accumulo assicura 24 ore su 24 il consumo di energia autoprodotta e mette al riparo da oscillazioni dei prezzi dell’energia. sonnenPro FlexStack Si tratta di una soluzione modulare, configurabile a seconda delle esigenze, installabile sia in ambienti interni, che esterni. Può essere composto da un minimo di due moduli ad un massimo di quattro unità, con una potenza variabile da 92 a 368 kW e una capacità modulabile da 110 a 495 kWh, espandibile a step di 55 kWh. La batteria con tecnologia al litio-ferro-fosfato fa di questo prodotto una soluzione affidabile e sicura. Inoltre, il sistema di accumulo favorisce la strategia sonnen di connettere digitalmente i sistemi di accumulo intelligenti. Progettata secondo il principio “digital by design”, nel medio periodo sarà parte della centrale elettrica virtuale di sonnen: una grande batteria euro virtuale che, già oggi, collega in rete migliaia di sistemi di accumulo domestici. Accumulo ibrido SENEC.Home E4 Il nuovo accumulo ibrido di SENEC arricchisce l’offerta dell’azienda con una soluzione flessibile e intelligente, semplice da montare e molto efficiente. Si tratta di un sistema “all-in-one” molto versatile, disponibile in versione ibrida o AC, con capacità modulare da 5 a 15 kWh. Accumulo ibrido SENEC.Home E4 Il grado di protezione IP65 ne consente il posizionamento anche all’esterno e l’inverter fotovoltaico ha una potenza di 6 kW. L’accumulo può essere equipaggiato con un sistema di back up, così che in caso di black-out sia disponibile energia. Inoltre, grazie al dispositivo SENEC.PowerBase è possibile espandere il sistema domestico, integrando contatori intelligenti, soluzioni per la smart home, pompe di calore e wallbox per la ricarica delle auto, massimizzando l’autoconsumo grazie al software HEMS (Home Management System). 3/11/2021 Sistemi di accumulo, il punto con Vincenzo Ferreri Vinenzo Ferreri, Coordinatore Nazionale per il Gruppo di Lavoro ANIE Small-Medium Storage di Anie Rinnovabili, ci racconta le prospettive del mercato, considerando gli effetti del Superbonus 110% e le potenzialità delle comunità energetiche introdotte dal Milleproroghe. Quali sono le prospettive nel breve e nel medio periodo del mercato degli inverter e storage? Le prospettive sono assolutamente rosee: il nostro mercato si è aperto ed è passato da un mercato di nicchia a un mercato di massa. Occorre naturalmente capire cosa succederà non appena verranno a mancare gli incentivi del Superbonus (confermato nella Legge di Bilancio 2022). Si sta già discutendo della fine dello scambio sul posto e questo potrebbe sicuramente dare un ulteriore slancio al mercato dello storage proprio perché, non essendoci più un contributo così favorevole per l’energia immessa, i sistemi di accumulo diventeranno la soluzione vincente da abbinare a tutti gli impianti che ne sono privi. Le prospettive nel breve periodo sono quindi sicuramente positive; a medio termine sono altrettanto favorevoli per tutto il periodo coperto dal PNRR. Nel lungo periodo invece, dovremo vedere cosa accadrà con la fine dello scambio sul posto. Nel caso dovesse essere confermato, come sembra, posso già anticipare che per lo storage ci sarà un nuovo Rinascimento. Il superbonus 110% che impatto ha avuto nel settore? È sicuramente l’incentivo per eccellenza, che sta trainando non solo il mercato dello storage e delle rinnovabili, ma tutto il mercato italiano, con una vivacità che credo non si vedesse dagli anni Settanta. Si vedono cantieri a ogni angolo e questo è indice del benessere della nazione. È ripartito il mercato delle costruzioni, delle demolizioni e delle riqualificazioni, così come quello dell’efficientamento degli edifici esistenti. Pertanto, devo ammettere che il Superbonus è la miglior riforma che il Governo italiano abbia mai attuato per il nostro mercato, con un impatto che supera, per le rinnovabili, anche il Conto Energia. Sicuramente un’estensione di questa riforma al 2023-2024 e comunque per tutto il periodo del PNRR, è doverosa, sia per permettere alle società di stabilizzare le attività, i processi e per consolidare la forza lavoro, sia per dare una prospettiva di investimento a chi finora ha guardato al Superbonus come a una meteora destinata a finire. La Legge di Bilancio lo ha prorogato per il 2023 ai soli condomini, mentre per le villette la scadenza è a fine 2022: escludere l’estensione alle unifamiliari sarebbe estremamente dannoso, perché oggi “cubano” lo stesso quantitativo di denaro dei condomini, ma costituiscono circa l’85% degli interventi. Questo significa che se venissero escluse le villette (a schiera e unifamiliari) dal Superbonus, a partire dal 2023 si assisterebbe a una battuta d’arresto dell’85% per gli impianti fotovoltaici e i sistemi di accumulo. Nonostante sul mercato esistano anche altre opportunità, come le comunità energetiche per esempio, il Superbonus è decisamente la misura più impattante, che va quindi mantenuta e resa stabile, soprattutto dopo che dal 5 agosto 2021 con il Decreto Semplificazioni le regole sono diventate più chiare. Integrare fotovoltaico, accumulo ed emobility è oggi possibile. E’ un mercato che si sta sviluppando? I cittadini sono consapevoli dei vantaggi? Il Superbonus ci ha permesso di andare a integrare all’interno di un’abitazione, per renderla più efficiente, non solo i sistemi di accumulo abbinati a un impianto fotovoltaico, ma anche gli infissi, il cappotto e i sistemi di ricarica per i veicoli elettrici collegati all’impianto. Ci ha quindi aperto la strada per una soluzione integrata che oggi i General Contractor stanno offrendo. sonnen ha già un pacchetto costituito da fotovoltaico, accumulo e sistema di ricarica per veicoli elettrici. Anche la proposta energetica sonnen, la sonnenFlat 1500, va in questa direzione, andando a suggerire ai clienti come abbattere i costi energetici collegati alla mobilità. È quindi un mercato che si sta sviluppando, non solo in ambito residenziale, ma anche commerciale. Molte aziende che stanno valutando l’installazione di impianti fotovoltaici sui propri capannoni, richiedono anche i sistemi di accumulo, a copertura dei consumi serali, ma soprattutto i sistemi di ricarica per veicoli elettrici, per offrire alla clientela e ai dipendenti una nuova forma di servizio e di welfare. Anche i cittadini stanno diventando sempre più consapevoli. In Italia il mercato si aggira intorno ai 1.500/2.000 veicoli elettrici su base annuale. In realtà, se guardiamo il numero di impianti fotovoltaici installati, anche solo con il Superbonus, in combinazione con un sistema di ricarica per veicoli elettrici, si parla già di un quantitativo di dieci volte superiore. Mi aspetto quindi, per l’Italia, un importante incremento di questo mercato in ambito residenziale. I cittadini sono infatti sempre più spesso dotati dell’attrezzatura necessaria per caricare l’auto elettrica a casa: fotovoltaico, accumulo e sistema di ricarica. Un’offerta integrata che già rientra nel pacchetto sonnen per il Superbonus, ma che viene proposta anche con il resto delle detrazioni fiscali. La carenza di materie prime e il caro prezzi sta colpendo anche il settore degli inverter? La carenza di materie prime sta colpendo tutti i mercati: dal legno all’alluminio, dal vetro al rame, dal chip all’inverter, alle schede elettroniche. Quindi anche il nostro settore è colpito dalla carenza di componentistica e dal caro prezzi. Essendo sonnen focalizzata solo ed esclusivamente sui sistemi di accumulo, ha mosso i propri passi in modo coerente rispetto alle aspettative di crescita del mercato, ovviando così al problema degli approvvigionamenti di materie prime. In generale però il nostro mercato sta soffrendo. Gli obiettivi fissati dal PNIEC prevedono di realizzare 1000 MW di storage centralizzato al 2023 e 7.500 GW di storage tra distribuito e centralizzato al 2030. A che punto siamo? Sono obiettivi raggiungibili? A conti fatti, sulla base dei dati attuali, non credo che tali obiettivi siano raggiungibili. Per raggiungerli servirebbe lo sblocco di tutti quei cantieri con impianti grid-scale e quelli che sono in grid-parity. Ma come abbiamo letto di recente sui media, gli iter autorizzativi degli impianti di grande taglia sono complessi e spesso bloccati dalle sovrintendenze. Se quindi si punta a raggiungere questi obiettivi entro il 2030, non si può pensare di limitarsi al mercato residenziale: occorre che ci sia una collaborazione da parte di tutti i comparti delle rinnovabili: dal residenziale, al commerciale, al grid-scale. Il Governo dovrà quindi cercare di semplificare anche l’iter autorizzativo che riguarda gli impianti di grande taglia, magari anche andando a limitare l’utilizzo del terreno e facilitando invece l’installazione di impianti su superfici che normalmente non vengono utilizzate, come per esempio i tetti in Eternit. In questo modo, oltre alla sostituzione delle coperture in amianto, le aziende potrebbero concentrare l’installazione degli impianti fotovoltaici destinando il suolo ad altri utilizzi, come per esempio l’ambito agricolo. Questa potrebbe essere una grandissima riforma, a mio avviso molto utile per il mercato italiano. In che modo sta evolvendo la tecnologia? Gli inverter hanno ormai raggiunto un livello di efficienza prossimo al 100%. Per quanto riguarda le batterie, a livello di efficienza di conversione siamo già ad ottimi standard; ora si tratta solo di rendere le tecnologie un po’ più longeve. Da questo punto di vista sonnen è sempre stata pioniera nel settore: fin dall’inizio abbiamo utilizzato batterie al Litio Ferro Fosfato e i test effettuati nei nostri laboratori interni ci hanno mostrato che le nostre batterie, normalmente garantite per 10.000 cicli, superano in realtà i 28.000. In generale il mercato si sta evolvendo orientandosi sempre più verso la tecnologia al Litio Ferro Fosfato, la più sicura e longeva, all’inizio più costosa, oggi più accessibile. Al momento si parla tanto anche di Supercapacitors e di batterie al grafene, che utilizzano uno storage non elettrochimico ma elettrostatico. Queste tecnologie da qui ai prossimi dieci anni potrebbero permetterci di fare quel balzo in avanti già avvenuto per altre tecnologie, come la miniaturizzazione dei chip per gli schermi e i device. Per i PC, in effetti, è nella tecnologia delle batterie che si è rimasti un po’ indietro, tanto è vero che oggi abbiamo schermi giganti, ma soffriamo di ansia da caricamento, tanto che siamo sempre collegati a un cavo piuttosto che ad una docking station. Vedo un grande impulso innovativo sul mercato delle batterie, sia a livello europeo che italiano e mi aspetto, a medio termine, di veder affiorare novità tecnologiche che ci permetteranno di caricare i sistemi in modo molto più efficiente e veloce. Quali sono le esigenze del settore dal punto di vista burocratico e legislativo? Se guardo al Superbonus, il cosiddetto Decreto Semplificazioni ci ha portato ad avere un quadro più chiaro, pur nella sua complessità. La prima esigenza dal punto di vista burocratico potrebbe essere uniformare i portali sui quali si caricano le CILAS per il Superbonus. Oggi infatti, quando si vuole iniziare un intervento con il Superbonus, è necessario verificare sul sito del Comune quale sia l’iter di caricamento della pratica: in alcuni Comuni si fa con una PEC, in altri è sufficiente compilare un form di richiesta sul portale con una doppia CILA: normale e Superbonus. inoltre, per alcune Amministrazioni l’avvio della pratica è gratuito, in altre a pagamento. Non c’è un’uniformità di processo nella presentazione dei titoli autorizzativi. Mi auguro quindi che il Governo crei un portale unico a livello nazionale per caricare le CILAS Superbonus, con un costo uniforme in tutta Italia. Ad oggi, invece, vige il principio: Comune che vai, procedura che trovi. Lo stesso vale per l’iter autorizzativo di allaccio alla rete. A livello burocratico ci sono miglioramenti da apportare per standardizzare i processi sia a livello regionale che comunale, ma soprattutto occorre a mio avviso avviare una cabina di regia comune che sappia guardare l’iter autorizzativo dall’inizio alla fine. Sarebbe auspicabile mettere allo stesso tavolo ENEA, GSE, Terna, E-distribuzione e Agenzia delle Entrate per standardizzare i processi in modo univoco. Per quanto riguarda invece le comunità energetiche, aspettiamo ancora diversi chiarimenti. Rappresentano sicuramente una grande opportunità per l’efficienza dei condomini e per l’energia autoprodotta da fonte rinnovabile. In materia ci sono alcune normative in recepimento, ma occorrerebbe anche qui una cabina di regia unica che cercasse di semplificare l’iter autorizzativo e che riuscisse a dare indicazioni chiare. Anche nell’ambito degli impianti grid-scale, per il permitting si parla di attese di anni, per cui anche qui vale lo stesso principio: il mercato si muove, può e vuole fare tanto, ma poi rimane bloccato a livello autorizzativo in una giungla di processi infiniti e di burocrazia a livello comunale. Con la conseguenza che gli sforzi imprenditoriali delle aziende spesso si traducono in scarsi risultati. Ecco perché, come dicevo prima, gli obiettivi del PNIEC sembrano irraggiungibili, a meno che non venga messa mano alla semplificazione dei processi autorizzativi di tutti gli incentivi fiscali. Finché non si svilupperà a una volontà comune di semplificazione, non vedo la possibilità di raggiungere i volumi attesi a livello nazionale. Le Comunità Energetiche hanno aperto nuovi scenari per i sistemi di accumulo. È un mercato che sta evolvendo? Le Comunità Energetiche presentano sicuramente scenari innovativi e ci permettono di pensare anche all’aggregazione di più siti di produzione. In realtà noi lo stiamo già facendo dal 2016 con la sonnenCommunity: una vera e propria comunità energetica a livello europeo. La nuova normativa che introduce le Comunità Energetiche ci offre naturalmente nuove opportunità, ma è in fase di evoluzione e siamo in attesa degli ultimi chiarimenti. É un mercato che secondo me permetterà anche al mondo dei condomini di dotarsi di un sistema di accumulo, abbinato a un impianto fotovoltaico comune. Le aree urbane, dove è maggiore la presenza di condomini, non sono mai state aggredite dal settore delle rinnovabili perché, per installare gli impianti su un tetto condiviso tra i condòmini, l’iter di autorizzazione risulta più complesso. Anche in questo caso una semplificazione normativa ci potrà portare molti vantaggi: sui condomini nelle aree urbane potrebbero essere installati impianti fotovoltaici a disposizione di tutti i condòmini, seguendo lo stesso principio della caldaia centralizzata per il riscaldamento. Mi aspetto quindi che si apra un altro canale molto importante sia per i sistemi di accumulo che per le rinnovabili in generale. Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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