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Nei giorni scorsi è stato pubblicato il quinto rapporto annuale di Ember e Agora Energiewende – due think-tank specializzati nel settore energetico – sulla transizione elettrica in Europa, che segnala che per la prima volta nel 2020 le fonti rinnovabili hanno superato i combustibili fossili, diventando la principale fonte di elettricità dell’UE. Line, bar and pie charts by Flourish team Il Rapporto ha analizzato la produzione di elettricità nel 2020 in tutti i paesi dell’UE. Nel complesso le rinnovabili hanno generato il 38% dell’elettricità in Europa nel 2020 (rispetto al 34,6% del 2019), superando per la prima volta la generazione da fonti fossili, scesa al 37%. A livello nazionale, anche Germania e Spagna (e separatamente il Regno Unito) per la prima volta hanno raggiunto questo traguardo. Nonostante la pandemia, le rinnovabili hanno continuato a crescere, soprattutto fotovoltaico ed eolico che hanno guidato il settore e che, insieme, hanno generato un quinto dell’elettricità europea. La generazione eolica è aumentata del 9% nel 2020 e ha fornito il 14% dell’elettricità europea, rispetto al 9% del 2015, e quella solare del 15%, coprendo il 5% dell’elettricità in Europa, rispetto al 3% del 2015. La crescita della bioenergia è rallentata nell’ultimo decennio e dal 2018 si è fermata; stabile l’idroelettrico. Line, bar and pie charts by Flourish team Nonostante questo traguardo gli analisti sottolineano che la transizione è ancora troppo lenta per garantire il 55% di riduzione dei gas serra entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050. La crescita di solare ed eolico deve quasi triplicare per raggiungere gli obiettivi del green deal europeo del 2030: da 38 TWh all’anno di aumento medio nel 2010-2020 deve passare a 100 TWh all’anno tra il 2020-2030. È incoraggiante che l’eolico e il solare siano aumentati di 51 terawattora nel 2020, ben al di sopra della media 2010-2020, nonostante l’impatto del Covid-19. Nel complesso, i piani nazionali per l’energia e il clima arrivano a circa 72 TWh di nuovo eolico e solare all’anno, non i 100 TWh/anno che sono necessari. La generazione eolica e solare è cresciuta del 10% nell’UE-27 nel 2020. I Paesi Bassi hanno visto il maggiore aumento (40%), allineandosi ai valori medi europei (19% della produzione di elettricità rispetto al 20% per l’UE-27). In Francia l’eolico e il solare da soli hanno superato i fossili per la prima volta. L’Italia si attesta su un +1%. La Danimarca ha generato il 62% della propria elettricità dall’eolico e dal solare nel 2020, seguita da Irlanda (35%) e Germania (33%). Sette paesi – alcuni con eccellenti condizioni per il solare e l’eolico – non hanno quasi visto alcuna crescita dal 2015: Portogallo, Romania, Austria, Italia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Bulgaria. Il calo delle fossili La produzione di carbone è scesa del 20% nel 2020, e si è dimezzata dal 2015. Calo in parte da attribuire alla diminuzione della domanda di elettricità, che è scesa del 4% a causa dell’impatto del Covid-19; e in parte alla crescita di eolico e fotovoltaico. Nonostante la pandemia la produzione di gas è scesa solo del 4% nel 2020, grazie alle tariffe convenenti e all’aumento del costo della CO2 sul mercato ETS, mentre la generazione nucleare è scesa del 10% nel 2020 – il più grande calo di sempre. Il carbone ha generato circa il 13% dell’energia elettrica dell’Europa, il gas il 20%. Dal 2015 scendono infine i valori dell’intensità di carbonio, che passano da 317 g/kWh a 226 g/kWh. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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