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Per contrastare l’emergenza climatica e garantire il rispetto degli accordi di Parigi che, ricordiamo, chiedono di limitare l’aumento medio della temperatura globale entro 1,5 gradi centigradi, è necessaria una radicale trasformazione della mobilità in Europa. E’ il dato principale che emerge dal report pubblicato nei giorni scorsi da Climact e NewClimate Institute e commissionato da Greenpeace Belgio, che contiene le linee guida per la piena decarbonizzazione del settore dei trasporti nell’UE entro il 2040, grazie alle sole energie rinnovabili e senza il ricorso ai biocarburanti. Il settore dei trasporti nel 2017 è stato responsabile del 27% delle emissioni complessive di gas serra dell’Ue, e nonostante gli impegni assunti a livello comunitario e precisi regolamenti come gli standard di CO2 per le auto e i furgoni, le emissioni hanno continuato a crescere: nel 2017 si è registrato un aumento del 28% rispetto ai livelli del 1990. Le emissioni sono diminuite tra il 2007 e il 2013, ma da allora non hanno smesso di aumentare. Il rapporto denuncia che per quanto da più parti si chieda che la ripresa sia verde, sono ancora troppi gli aiuti governativi alle compagnie aeree o case automobilistiche inquinanti. Le azioni che i Governi devono mettere in campo per garantire la decarbonizzazione del settore dei trasporti sono varie, a partire dall’adozione di misure per modificare le esigenze di mobilità verso soluzioni rispettose del clima – come la bicicletta, gli spostamenti a piedi, il trasporto pubblico, i treni e la mobilità condivisa –, e sviluppando rapidamente tecnologie più efficienti. Lo Studio evidenzia che, grazie a efficienza tecnologica, elettrificazione e uso di combustibili sintetici a base rinnovabile, si potrebbero ridurre le emissioni dei trasporti del 53%, mentre per il rimanente 47% si dovrebbe intervenire limitando la domanda di trasporto, grazie anche al passaggio a modalità più sostenibili. Nell’ambito dell’European Green Deal, la Commissione Europea ha fissato l’obiettivo di ridurre del 90% le emissioni dei trasporti entro il 2050, al fine di raggiungere la neutralità climatica complessiva. Sebbene si tratti di un miglioramento significativo, secondo il Rapporto è necessaria una maggiore ambizione. I punti chiave per garantire la decarbonizzazione dei trasporti La transizione sostenibile della mobilità richiede alcune azioni che tutti i Governi dovrebbero attuare: Entro il 2028 non vendere più le nuove auto alimentate a diesel, benzina e a gas, compresi i veicoli ibridi, e fermare gradualmente la circolazione di tutti i veicoli con motore a combustione interna in Europa entro il 2040 Ridurre la circolazione dei veicoli leggeri rispetto ai livelli del 2015 del 27% entro il 2030 e del 47% entro il 2040. Aumentare il tasso di occupazione e di utilizzo di tutti i restanti veicoli leggeri per passeggeri del 25% e del 20% tra il 2020 e il 2050. Diminuire l’uso di veicoli privati dall’attuale 62% del totale al 42% nelle grandi aree urbane e e dal 79% al 68% in quelle non urbane entro il 2040. Ridurre la domanda di mobilità del 12% entro il 2040 rispetto ai livelli preCovid (tranne che per il trasporto aereo, il cui calo dovrà essere maggiore). Entro il 2040 limitare il numero di autocarri sulle strade europee dagli attuali 6 milioni a 3,6 milioni e raddoppiare l’utilizzo della navigazione interna e del trasporto ferroviario dal 29% al 58% . Passare dai carburanti sintetici prodotti da elettricità a quelli prodotti da energia rinnovabile. Diminuire del 33% il numero totale di chilometri volati per passeggero. Ridurre entro il 2040 il consumo di energia nei trasporti di superficie, nel trasporto merci e nell’aviazione del 63 per cento rispetto al 2015. In vista della presentazione entro il 30 aprile 2021 dei piani nazionali di resilienza e ripresa da parte dei paesi dell’Unione e dell’adozione entro il 31 dicembre 2020 da parte della Commissione europea di una strategia europea per una mobilità intelligente e sostenibile, attualmente in fase di elaborazione da parte della Commissione, Greenpeace raccomanda ai decisori politici di assumere una serie di regolamenti per garantire la trasformazione del settore dei trasporti in Europa. Fra questi escludere finanziamenti pubblici ai grandi inquinatori dell’industria aeronautica e delle case automobilistiche e legare il salvataggio delle compagnie aeree e delle altre industrie inquinanti al rispetto delle misure regolamentari previste dall’Accordo di Parigi. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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