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Singapore è la città più preparata al mondo per adottare l’Intelligenza Artificiale. Lo rivela il Global Cities’ AI Readiness Index, dove compaiono due sole italiane a cura di Ivan Celeste Indice degli argomenti: Intelligenza artificiale, riferimento per le smart city Smart city e AI, non siamo ancora pronti Smart city nel rating, qualche numero Singapore è la regina delle smart city. È la città più preparata al mondo ad adottare tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale ed è anche leader mondiale come capacità di sviluppo in chiave smart city. Lo rivela il Global Cities’ AI Readiness Index, ricerca condotta dall’Oliver Wyman Forum, che ha classificato 105 città in tutto il mondo in termini di disponibilità ad adottare tecnologie di digital transformation trainate dall’evoluzione dell’AI. Intelligenza artificiale, riferimento per le smart city Perché l’Intelligenza Artificiale è il punto di riferimento del report? Perché la sua crescita, guidata dai continui progressi fatti nel deep learning e dall’ascesa dei Big Data, “ha tutte le potenzialità per sconvolgere quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana”, si afferma nello studio. Veicoli a guida autonoma, catene di montaggio robotizzate, assistenti domestici sono solo alcuni degli innumerevoli esempi di nuove tecnologie rese possibili dall’AI. L’indice Global Cities’ AI sottolinea come in nessun luogo il suo impatto disruptive è più evidente come nelle città. Per due motivi: in esse si concentra la maggior parte dell’umanità: 55% della popolazione mondiale vive in città e le Nazioni Unite prevedono che entro il 2050 questa percentuale salirà al 68%. Quindi è nelle città che la tecnologia è più diffusa. Ed è sempre qui che si conta il maggior numero di sedi aziendali, di spazi e opportunità per i talenti e per attirare investimenti, per la conoscenza e le risorse finanziarie. Smart city e AI, non siamo ancora pronti L’indagine, condotta su 105 realtà urbane nel mondo, si concentra su quattro aspetti (visione, attivazione, beni, sviluppo) ed evidenzia alcune considerazioni. La prima: nessuna città è pronta per affrontare le sfide future e non è neppure vicina. Certo, alcune sono più preparate di altre, ma “tutte dovranno continuare ad apportare miglioramenti sostanziali per prepararsi pienamente all’impatto della tecnologia di prossima generazione”. In altre parole, nessuna è classificata tra le prime venti in tutti e quattro i comparti e non appare neppure nella top 10 in tre ambiti. Altra considerazione: le dimensioni contano, ma non basta. Le megalopoli possono contare su comunità d’affari ben dimensionate e un elevato numero di talenti, ma le città più piccole possono essere altrettanto competitive. A riprova c’è la classifica: cinque delle dieci città più importanti hanno una popolazione inferiore a 5 milioni di abitanti. Amsterdam e Stoccolma, città più piccole e ricche di storia ma che abbracciano pienamente l’era della tecnologia, sono tra i leader mondiali. Terzo elemento: i progetti delle città devono trasformarsi in realtà. La maggior parte di esse non affronta i grandi cambiamenti sociali provocati dall’Intelligenza Artificiale e da altre espressioni dell’innovazione tecnologica. Smart city nel rating, qualche numero Veniamo quindi all’Index. Singapore, con un punteggio di 75,8 su 100 risulta come detto la più preparata. Londra la segue con 75,6, New York si piazza al terzo posto (72,7). Seguono, San Francisco, Parigi, Stoccolma, Amsterdam, Boston, Berlino. E le smart city italiane? Ne compaiono due, nella categoria tra 3 e i 5 milioni di abitanti: Milano (51,6) e Roma (47,5). A livello territoriale l’area Asia Pacifico prevale con 34 città intelligenti. Il nord e centro America segue con 30, mentre l’Europa ne conta 25. Nel vecchio continente sono le città più contenute (0-3 milioni di abitanti) a primeggiare per numero. Nella classifica delle over 10 milioni di abitanti è l’area asiatico pacifica a prevalere. img by Gerd Altmann – Pixabay Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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