Incendi boschivi in Italia: secondo ISPRA le superfici bruciate nel 2023 sono più del 36%

Nel 2023, l’Italia ha registrato un andamento differenziato per quanto riguarda gli incendi boschivi: mentre le superfici interessate dagli incendi sono diminuite nelle regioni settentrionali e centrali, si è registrato un aumento significativo nelle regioni meridionali e nelle isole.

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Incendi boschivi in Italia: secondo ISPRA le superfici bruciate nel 2023 sono più del 36%

Nel corso del 2023, l’Italia ha dovuto affrontare una significativa emergenza legata agli incendi boschivi. Secondo l’ultimo report dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il fenomeno ha coinvolto una superficie di 1073 km², equivalente a quasi un terzo della Valle d’Aosta. Tra queste, circa 157 km² erano ecosistemi terrestri forestali, un’area comparabile all’estensione del Lago di Como.

Dal 2021, ISPRA ha implementato un sistema di sorveglianza ambientale basato su dati di Earth Observation. Il sistema permette di valutare lo stato e le variazioni degli ecosistemi forestali colpiti da incendi, consentendo agli esperti di monitorare il recupero degli ecosistemi nel tempo.

Le analisi svolte da ISPRA utilizzano dati provenienti dall’European Forest Fire Information System (EFFIS) del programma europeo Copernicus Emergency, analizzati e elaborati con l’ausilio di applicazioni di intelligenza artificiale. Questo approccio permette di riconoscere e studiare gli ecosistemi coinvolti negli incendi, fornendo dettagli utili a supportare le politiche di ripristino e conservazione degli ecosistemi terrestri a livello nazionale e locale.

Nel 2023, l’Italia ha affrontato una dura stagione per colpa degli incendi boschivi, con la Sicilia e la Calabria in prima linea. Le fiamme hanno colpito il territorio delle due regioni in modo significativo, con la Sicilia sola responsabile del 64% del totale nazionale di superficie boschiva andata in fumo.

Incendi boschivi: il Sud Italia e le isole registrano un aumento del fenomeno

Secondo i dati forniti dall’ISPRA, nel 2023 in Italia è bruciata una superficie del 36% maggiore rispetto all’anno precedente. Gli incendi di quest’anno sono stati particolarmente significativi sia per l’estensione delle aree colpite, sia per la loro distribuzione, che ha colpito in modo sistematico solo alcune province.

Il report ISPRA evidenzia una distribuzione non omogenea degli incendi lungo la penisola italiana. Mentre le regioni del Nord e del Centro hanno registrato una diminuzione delle superfici percorse dal fuoco, il Sud e le isole hanno visto un preoccupante incremento.

In particolare, il 63% delle aree bruciate era costituito da latifoglie sempreverdi come le leccete e la macchia mediterranea, il 17% da boschi di conifere e il 15% da boschi di latifoglie decidue, prevalentemente querce miste.

La distribuzione degli incendi sul suolo italiano

Nel corso dell’anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, sono bruciati complessivamente 15.698 ettari di superficie boschiva.

Un dato significativo è la distribuzione regionale degli incendi. Solo 15 delle 20 regioni italiane hanno registrato superfici colpite da grandi incendi boschivi. Le regioni che non hanno presentato grandi superfici bruciate sono: Friuli Venezia Giulia; Veneto; Emilia-Romagna; Marche e Umbria.

Nel 2023, la Sicilia e la Calabria registrano un triste primato tra le regioni italiane maggiormente colpite dagli incendi boschivi. Gran parte delle aree bruciate si concentra in queste due regioni: la Sicilia ha subito il danno maggiore con 10.080 ettari di superficie boschiva bruciata, mentre la Calabria ha registrato 2.987 ettari.

Le altre regioni, sebbene colpite in misura minore, hanno comunque subito danni significativi: la Sardegna con 482 ettari, la Campania con 324 ettari, il Lazio con 283 ettari, il Piemonte con 307 ettari e la Liguria con 236 ettari di superficie boschiva bruciata. È da sottolineare come nel 2023 le sole regioni Sicilia e Calabria abbiano contribuito a più dell’83% del totale della superficie forestale italiana colpita da grandi incendi.

Un anno particolarmente negativo per le foreste siciliane e calabresi

I dati sugli incendi del 2023 pongono in evidenza la fragilità del patrimonio forestale italiano di fronte ai cambiamenti climatici e alla mancanza di adeguate misure di prevenzione e controllo. Le conseguenze ambientali ed economiche sono devastanti, con la perdita di biodiversità, degrado del suolo e impatti negativi sulle comunità locali.

In Sicilia, le latifoglie sempreverdi, come le leccete e le boscaglie di macchia mediterranea, insieme alle conifere sono state le coperture forestali più colpite . La superficie forestale bruciata nel 2023 è quasi pari a quella del 2021, un anno già eccezionale per estensione e numero di incendi boschivi. In totale, gli incendi in Sicilia hanno interessato circa il 3% della superficie regionale, con una proporzione simile per le aree boschive. La provincia di Palermo ha sofferto particolarmente, con 43,5 km² di superficie bruciata, rappresentando il 43% del totale regionale e il 28% del totale nazionale. Messina e Siracusa hanno visto bruciare rispettivamente 23 e 10 km² di foresta. Solo a Palermo si sono verificati 13 incendi che hanno colpito il patrimonio ambientale del territorio.

Secondo i dati di ISPRA, in Calabria sono stati registrati incendi che hanno interessato una superficie totale di 17.768 ettari, dei quali 2.987 ettari corrispondono a ecosistemi forestali distrutti. La maggior parte delle aree forestali danneggiate (84%) era costituita da boschi di latifoglie sempreverdi e latifoglie decidue. Le zone più colpite sono state le aree costiere e sub-costiere nella parte meridionale della regione, con danni significativi anche nelle zone sub-montane.

Nella provincia di Reggio Calabria, gli incendi hanno devastato una superficie forestale di 20 km², di cui il 43% era situato all’interno di aree protette della Rete Natura 2000.

Il 2023 è stato un anno caratterizzato da eventi devastanti che hanno compromesso ampie aree di territorio boschivo. Tra il 24 e il 28 luglio 2023, un totale impressionante di circa 80 km2 di bosco sono andati in fumo, con una media di 20 km2 al giorno.

Agosto e settembre hanno visto una diminuzione nella frequenza ma non nell’intensità degli incendi, con una media giornaliera di 0,3 km2 di bosco colpito. Un ulteriore evento critico si è verificato verso la fine di settembre, quando altri 20 km2 sono stati distrutti tra il 17 e il 23 settembre, a una media di 2,8 km2 al giorno.

Passando al 2024, i primi cinque mesi dell’anno hanno visto una superficie complessiva di 39 km2 colpiti dagli incendi boschivi, di cui quasi 12 km2 riguardano boschi e foreste. Attualmente, l’80% delle aree interessate dagli incendi, sia totali che forestali, si concentra principalmente nelle regioni Sicilia e Calabria. I dati analizzati da ISPRA evidenziano una situazione preoccupante che richiede un’azione urgente e coordinata per proteggere le risorse naturali e mitigare il rischio di ulteriori danni ambienta

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