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Indice degli argomenti: I consumi del condizionatore e perché considerare un’alternativa per il raffrescamento Che cos’è il raffrescamento passivo Come funzionano i sistemi di raffrescamento passivi Soluzioni per raffrescare in modo naturale la casa La climatizzazione estiva è importante tanto quella invernale, soprattutto nelle regioni caratterizzate da un clima caldo, che può compromettere il livello di comfort interno. In uno spazio domestico, ma anche in un ambiente di lavoro, garantire il corretto microclima è importante per il benessere delle persone e per questo negli anni sono aumentati gli impianti per il raffrescamento. Esistono diverse soluzioni per raffrescare gli spazi chiusi, basati su tecnologie più o meno efficienti. Non vanno dimenticati, però, tutti quei sistemi di raffrescamento utilizzati in passato, che ancora oggi sono una valida alternativa per climatizzare la propria casa in modo naturale. I consumi del condizionatore e perché considerare un’alternativa per il raffrescamento Il consumo elettrico di un condizionatore varia in base a diversi fattori, proprio come succede per il riscaldamento. Anche in estate, influiscono le dimensioni dell’ambiente da climatizzare, il grado di isolamento dell’involucro e la tecnologia che si utilizza. A ciò, si aggiungono le buone o cattive abitudini delle persone, che spesso tendono ad impostare livelli di temperatura eccessivamente bassi, soprattutto considerando l’ideale sarebbe di non superare i 4-5 gradi di differenza rispetto all’esterno. Infine, fa la differenza la classe energetica del condizionatore. In linea di massima, comunque, l’energia consumata da un condizionatore, anche se di classe elevata e usato nel modo corretto incide molto sulle bollette durante i mesi estivi. Ecco perché i motivi per considerare una soluzione alternativa al condizionatore sono legati proprio al suo consumo energetico, in contrasto con i principi di risparmio energetico, di sostenibilità e di risparmio economico. Che cos’è il raffrescamento passivo Un’alternativa interessante al condizionatore sono i sistemi di raffrescamento passivi, ovvero un insieme di soluzioni che favoriscono la regolazione della temperatura interna di un ambiente, senza ricorre ad alcun impianto che consuma energia. Si tratta di soluzioni naturali, utilizzate fin dall’antichità per garantire il comfort interno, che si basano prima sulla protezione della casa dal surriscaldamento e poi sui meccanismi di ventilazione naturale. Al di la di quale si decida di utilizzare, i sistemi di raffrescamento passivo possono far risparmiare anche fino al 50% dei consumi energetici. Queste tecniche sono ancora molto utilizzate soprattutto nell’architettura eco-sostenibile, dove il principio generale è quello di rendere l’edificio il più possibile autosufficiente sia in inverno che in estate. In queste nuove costruzioni non si fa altro che prendere spunto dalle tecniche antiche applicate secoli fa, adattandole alle necessità e alle conoscenze attuali. Come funzionano i sistemi di raffrescamento passivi Tra le principali soluzioni per il raffrescamento passivo ci sono i sistemi di ombreggiamento, l’inserimento di elementi d’acqua, un uso studiato della vegetazione, le torri del vento, la costruzione di murature con un’elevata inerzia termica. In tutti i casi, comunque, la soluzione ottimale si ottiene combinando buone schermature solari ad un sistema di ventilazione naturale, così che prima si limita l’ingresso del calore e poi si ventila adeguatamente l’ambiente.2 Alla base di tutti i sistemi di ventilazione naturale c’è il principio secondo cui favorire il passaggio d’aria, incrementando il suo movimento e la sua velocità favorisca l’effetto rigenerativo percepito all’interno. Il movimento d’aria si ottiene quando entrano in contatto due masse d’aria a diversa temperatura densità e pressione, innescando naturalmente un moto d’aria, che dalla zona più fredda (densità maggiore) passa a quella più calda. Ecco perchè in fase di progettazione sarebbe opportuno predisporre le aperture (porte e finestre) considerando i movimenti del vento, così da poterle utilizzare per i ricambi d’aria. Soluzioni per raffrescare in modo naturale la casa Uno dei sistemi più efficaci è sicuramente l’effetto camino, possibile grazie alla predisposizione – appunto – di un camino. Per il corretto funzionamento sono necessari delle aperture nella parte bassa della stanza e un camino in quella alta. Il camino può essere una costruzione verticale o una camera d’aria sula copertura, che si contraddistingue per una superficie captante scura rivestita da un vetro. Il suo compito è quello di riscaldare la temperatura dell’aria all’interno del camino che, in questo modo, “richiamerà” l’aria più fresca dell’ambiente sottostante, che tenderà a salire nel camino e a fuoriuscire, innescando la ventilazione naturale. Di simile funzionamento sono i “serbatoi” di aria fresca, ovvero delle zone interne alla casa mantenute più fresche e comunicanti con quelle da raffrescare. Un tipico esempio prevede creazione di una corte interna schermata dal sole o di un patio ombreggiato, con la presenza di acqua e vegetazione, che hanno la capacità di regolare il microclima. Le torri del vento, ancora oggi utilizzate in alcuni paesi caldi del mondo, hanno un funzionamento inverso a quello del camino solare. In questo caso la torre è più alta e intercetta venti a quote maggiori rispetto alla copertura, favorendo la circolazione dell’aria e il raffrescamento della struttura. Infine, si può ricorrere alla predisposizione di appositi condotti sotterranei, sfruttando il fatto che la temperatura del sottosuolo rimane costante e durante l’estate l’aria che attraversa questi condotti è più fresca di quella degli ambienti interni. Il condotto sotterraneo, per funzionare efficacemente, dovrà avere una certa lunghezza e scendere in profondità anche di 6 metri o più. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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