Efficienza energetica ed elettrificazione possono tagliare il gas per il riscaldamento

Puntare su efficientamento e pompe di calore (meglio ancora se alimentate con rinnovabili): così si può tagliare anche del 40% l’import del gas russo. Lo rileva uno studio Elemens

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Efficienza energetica ed elettrificazione possono tagliare il gas per il riscaldamento

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Ridurre la dipendenza energetica dal gas grazie a efficienza energetica ed elettrificazione rinnovabili non solo è fattibile, ma capace di produrre un taglio sostanzioso dell’import di gas. Sarebbe sufficiente andare a intervenire sul riscaldamento degli edifici: in Italia sono 13,5 milioni, compresi mono e plurifamiliari nonché edifici pubblici e terziari.

Come? Una risposta passa dallo studio “Dal gas alle rinnovabili” realizzato da Elemens per Legambiente e Kyoto Club. Esso stima che già al 2025 si possono tagliare di circa 5,4 miliardi di metri cubi i consumi di gas. Non solo: al 2030 si potrebbero ridurre di ben 12 miliardi di metri cubi. Si deve lavorare a trovare alternative valide e green al riscaldamento degli edifici, responsabile della quota di gran lunga più consistente (67%) dei consumi degli utenti residenziali.

Lavorando a interventi efficaci di efficienza e impiegando – dove possibile – pompe di calore si possono ottenere grandi risultati: le spese di riscaldamento potrebbero essere ridotte del 66%, incrementabili all’80% se si fa riferimento ad autoconsumo da fonti rinnovabili e storage.

Il peso del gas nel riscaldamento domestico

Efficienza energetica ed elettrificazione potrebbero rendere più concreto e plausibile l’obiettivo di riduzione dell’import di gas naturale che oggi rappresenta il principale vettore energetico utilizzato per il riscaldamento (59,5% dell’energia). Esso è impiegato abitualmente nelle caldaie tradizionali, mentre le grandi città sono caratterizzate in prevalenza da impianti centralizzati alimentati a gas e gasolio.

Il peso del gas nel riscaldamento domestico

Il riscaldamento pesa in modo sensibile sull’import di gas: sull’import complessivo, pari a 67 miliardi di metri cubi, la quota relativa è di 24 miliardi di m3. In termini percentuali arriva a costituire una quota del 35% circa dell’uso complessivo di gas in Italia. Gas che, come sappiamo, arriva per oltre il 40% dalla Russia. «Detto in termini estremi, se non ci si riscaldasse a gas si potrebbe ridurre dell’80% l’import di gas russo», ha affermato Tommaso Barbetti, founding partner di Elemens.

Incentivi per l’efficienza: finora risultati ridotti

Prima questione: gli strumenti di incentivazione messi in campo negli ultimi anni quali effetti hanno sortito sulla riduzione della dipendenza energetica dal gas? Non così importanti come ci si aspettava. «Se si guarda all’andamento delle misure in termini di efficienza energetica negli ultimi anni, si sono ottenuti dei risultati in termini di riduzione di consumi. Invece è insoddisfacente la riduzione di gas naturale connesso a queste misure», ha evidenziato Barbetti. Le misure di sostegno all’efficienza energetica oggi attive mostrano una progressiva riduzione dell’efficacia nel ridurre il consumo di gas. Il risparmio di gas ottenuto è stato contenuto ed è andato progressivamente a decrescere (0,3 miliardi di m3 grazie agli interventi realizzati nel 2020 contro gli 0,8 miliardi di m3 del 2011).

Perché sia successo questo lo si può ipotizzare anche dal fatto che ecobonus e Superbonus hanno previsto lo stesso livello di sostegno tra interventi. Uno di questi riguarda l’installazione di caldaie a condensazione a gas e quella di pompe di calore.

Efficienza energetica ed elettrificazione: con rinnovabili e storage -80% costi in bolletta

Per fornire un’alternativa al riscaldamento a gas, occorre puntare sull’alternativa dell’elettrificazione. Lo studio Elemens ha fatto un’analisi dell’impiego delle pompe di calore, riprendendo uno studio del 2020. I risultati stimati, in termini di potenziale sono interessanti: si sarebbero potuti coprire, elettrificando, un fabbisogno di quasi 5 Mtep complessivi di consumi.

La stima è stata conservativa e sono state escluse, da questo calcolo, le abitazioni dotate di impianti di riscaldamento non compatibili con le pompe di calore, quelle situate in zone climatiche a basso fabbisogno di riscaldamento o in zone con orografia avversa alla installazione. Non sono state considerate anche le abitazioni in edifici per i quali l’installazione di pompe di calore pare poco conveniente, le abitazioni più recenti, già dotate di impianti di riscaldamento moderni o quelle dove si sono già effettuati interventi di efficienza energetica.

In uno scenario di pieno sviluppo del potenziale offerto dalle pompe di calore (1 milione installate al 2030) significherebbe un corrispettivo di 5 miliardi di metri cubi.

Potenzialità congiunte efficienza energetica e pompe di calore

I risultati relativi alle potenzialità di congiunte ricavati da efficienza energetica ed elettrificazione porterebbero a un risparmio di gas naturale di 12 miliardi di metri cubi, equivalenti al 40% dell’import di gas naturale dalla Russia.

Quali benefici in bolletta si potrebbero ottenere per chi effettua gli interventi proposti? Dallo studio, il risparmio calcolato sui valori delle bollette elettriche e gas del primo trimestre dell’anno per un edificio in classe E potrebbe essere del 66% per le spese di riscaldamento, incrementabili all’80% se si fa riferimento ad autoconsumo da fonti rinnovabili (e storage).

Cosa si muove in Europa: i Paesi che meditano il phase out dal gas

Efficienza energetica ed elettrificazione sono misure contemplate in vari Paesi d’Europa. A proposito di politiche per la decarbonizzazione del riscaldamento civile, sono diversi gli spunti cui guardare. Nel Regno Unito, il Governo ha annunciato di recente che a partire dal 2025 verrà vietata l’installazione di sistemi di riscaldamento alimentati a gas naturale negli edifici di nuova realizzazione, a favore di soluzione tecnologiche a minor impatto ambientale.

I Paesi Bassi hanno annunciato il phase out completo dal gas entro il 2050. Inoltre, dal 2018 è stato introdotto il divieto di allacciamento alla rete gas per gli edifici di nuova costruzione, riscaldati con sistemi elettrici in combinazione o in alternativa a impianti a fonti rinnovabili.

Anche in Belgio si ragiona sulla futura uscita dal gas per il riscaldamento. In particolare, nella regione delle Fiandre sarà proibito avere un riscaldamento a gas ed entro il 2026 sarà vietata anche la connessione alla rete del gas.

In Francia, il governo ha deciso di aumentare di mille euro il sussidio a supporto dell’installazione di pompe di calore.

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