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A cura di: la redazione Il think tank energetico Ember ha pubblicato la quarta edizione del Global Electricity Review che fornisce un’analisi aggiornata sulla produzione di elettricità a livello globale nel 2022 e di quanto la transizione sia “sulla buona strada” per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. In particolare il rapporto analizza i dati sull’elettricità di 78 Paesi che rappresentano il 93% della domanda globale di elettricità, con dati approfonditi sui dieci principali Paesi e regioni responsabili di oltre l’80% delle emissioni globali di CO2. La transizione dell’energia elettrica è fondamentale perché aiuta la decarbonizzazione e rende percorribile lo scenario dell’International Energy Agency sulle emissioni nette zero entro il 2050, che prevede 0 emissioni per il settore elettrico entro il 2040, cioè 10 anni prima. L’elettricità sempre più rinnovabile L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha accelerato la transizione perché molti Governi hanno cercato soluzioni per contrastare l’impennata dei prezzi dei combustibili fossili e le preoccupazioni per la sicurezza energetica. La buona notizia è che la crescita record di eolico e fotovoltaico, che nel 2022 hanno generato il 12% dell’energia globale rispetto al 10% del 2021, hanno portato l’intensità delle emissioni dell’elettricità mondiale al minimo storico di 436 gCO2/kWh nel 2022, il livello più basso di sempre. Tuttavia le emissioni devono diminuire più velocemente se si vogliono raggiungere gli obiettivi climatici. I dati dicono che nel 2022, grazie a sole e vento, potremmo aver raggiunto il picco di emissioni nella generazione elettrica e per l’anno in corso si prevede che, per la prima volta al di fuori di una recessione, la crescita dell’energia pulita superi quella della domanda di elettricità. Insieme, tutte le fonti di elettricità green (rinnovabili e nucleare) hanno toccato il nuovo record del 39% dell’elettricità globale. Il fotovoltaico è la fonte che da 18 anni registra la maggiore crescita e la produzione di energia solare è aumentata del 24%, mentre quella eolica del 17%. Oltre sessanta Paesi generano oggi più del 10% della propria elettricità da energia eolica e solare. Tuttavia, le altre fonti di elettricità pulita sono diminuite per la prima volta dal 2011, a causa del calo della produzione nucleare e della diminuzione delle nuove centrali nucleari e idroelettriche. Crescita, ma limitata, del carbone, gas in calo Le emissioni del settore elettrico sono aumentate nel 2022 (+1,3%), raggiungendo il massimo storico. La produzione di carbone è aumentata dell’1,1%, in linea con la crescita media dell’ultimo decennio. L’aumento del carbone è stato dunque limitato rispetto a quanto si temeva a causa della crisi energetica. Come conseguenza dell’aumento del prezzo del gas a livello globale, la produzione di energia elettrica da gas è diminuita dello 0,2%. Lo scorso anno sono state costruite solo 31 GW di nuove centrali a gas, il numero più basso degli ultimi 18 anni, ma si è anche registrato il minor numero di chiusure di impianti a carbone degli ultimi sette anni. Małgorzata Wiatros-Motyka, Senior Electricity Analyst di Ember ha così commentato: “L’elettricità pulita sta rimodellando l’economia globale, dai trasporti all’industria. Una nuova era di riduzione delle emissioni fossili significa che il carbone verrà eliminato e che la fine della crescita del gas è ormai vicina. Il cambiamento sta arrivando rapidamente. Tuttavia, tutto portare il mondo su un percorso di energia pulita entro il 2040 richiede azioni chiare da parte di governi, imprese e cittadini”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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