Generazione e autoproduzione alla conferenza Enermanagement

Alla conferenza Enermanagement che ha concluso gli appuntamenti convegnistici di Fire nel 2023, si è discusso dell’importanza degli investimenti in generazione e autoproduzione energetica, che aiutano le imprese. Affinché funzionino al meglio è necessario però ridurre la domanda

Generazione e autoproduzione alla conferenza Enermanagement

La conferenza Enermanagement, appuntamento che ha chiuso il  ciclo convegnistico FIRE del 2023, ha approfondito alcuni dei più importanti e attuali temi legati all’energia. In particolar modo ci si è soffermati sull’importanza degli investimenti nella generazione e autoproduzione di energia, che possono essere di grande aiuto per le imprese.

Affinché siano efficaci, è necessario, però, ridurre la domanda e spostare i picchi di carico: in questo modo si eviteranno rischi come la non convenienza o l’impossibilità di vendita e cessione, la capacità della rete di distribuzione insufficiente o l’eccessiva pressione su approvvigionamenti e disponibilità di fonti primarie Fer e non Fer (fonti energia rinnovabile).

L’importanza dell’efficientamento e della riduzione della domanda energetica

In apertura dei lavori si è parlato dei provvedimenti che andranno ad influire maggiormente sulle questioni energetiche: tra questi ci sono la nuova EED, la nuova EPBD sulle prestazioni degli edifici, la nuova RED sulle rinnovabili, ETS 1 e 2 (estensione a nuovi settori), il CSRD (report di sostenibilità) e la tassonomia. Anche i provvedimenti legati ai pacchetti Fit for 55 e REPowerEU spingono verso l’uso razionale dell’energia, insieme a quelli come la direttiva sulla reportistica di sostenibilità e ad iniziative come l’Agenda 2030 sulla sostenibilità delle Nazioni unite.

L’efficientamento energetico è un’opportunità per tutti, imprese, enti e famiglie. Ad Enermanagement, infatti, è stato evidenziato come chi aveva investito in efficienza energetica e fonti rinnovabili negli ultimi anni non abbia subito i contraccolpi della crisi dei prezzi dell’energia come gli altri. Se tutti avessero fatto così, lo stato avrebbe risparmiato diversi miliardi di bonus, erogati per compensare gli effetti del caro energia. É chiaro dunque che non investire nella decarbonizzazione costa molto più che farlo e che le imprese attente ai temi ESG presentano prestazioni finanziarie e ritorni per gli azionisti maggiori come dimostrato da numerosi studi.

Durante la conferenza Enermanagement sono state esaminate diverse opportunità di efficientemente energetico, come i sistemi di monitoraggio e automazione, gli investimenti sui processi e gli edifici, la generazione elettrica da fonti rinnovabili e la cogenerazione. Gli Energy manager devono dunque coniugare la riduzione dei consumi di energia con gli impianti per produrla localmente, come autoconsumo semplice o nell’ambito di PPA e comunità energetiche, mettendo l’efficienza energetica al primo posto. Solo così, infatti, si può raggiungere il miglior rapporto costi benefici e la migliore sostenibilità economica per le singole imprese e per il Paese.

Proprio la figura dell’energia manager è stata al centro di uno dei interventi della conferenza. Questo professionista è, infatti, sempre più necessario e sempre più coinvolto nelle aziende. Ma persistono ancora problemi di inquadramento, budget disponibile e, soprattutto nella PA, di ruolo adeguato alle sfide della riqualificazione energetica degli enti pubblici.

Durante la Conferenza Enermanagement è stato assegnato il Premio Energy manager 2023
Durante la Conferenza è stato assegnato il Premio Energy manager 2023. Hanno vinto Roberto Gerbo (Energy manager – Provincia Italiana dell’istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri), Luca Migliari (Energy manager – Università degli studi di Cagliari), Roberto Sannasardo (Energy manager – Regione Siciliana)

Infine, non poteva mancare la digitalizzazione. Come emerso da un questionario sottoposto a 300 aziende manifatturiere, i cui risultati sono stati analizzati durante la conferenza, infatti, gli interventi di digitalizzazione hanno portato ad una riduzione dei consumi sia di energia elettrica (nel 50% dei casi) che di energia termica (nel 40% dei casi).

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