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L’innovativo sistema alimentato con energia solare e brevettato da GivePower potrebbe essere una soluzione definitiva al problema della scarsità di acqua potabile che interessa una consistente fetta di popolazione mondiale e che potrebbe ampliarsi ulteriormente a causa degli effetti drammatici legati al cambiamento climatico. L’acqua rappresenta un bene prezioso ed essenziale per la sopravvivenza dell’uomo, ma la rapidità di avanzamento del cambiamento climatico fa pensare a un possibile incremento della sua scarsità e ciò porterebbe a conseguenze devastanti per l’umanità tutta. Si stima che entro il 2025, metà della popolazione mondiale vivrà in aree a rischio di scarsità d’acqua e la presenza di acqua dolce, che attualmente corrisponde a un 2,5% delle acque del pianeta, sta diminuendo drasticamente per effetto del riscaldamento globale che agisce su ghiacciai e iceberg causandone la lenta scomparsa. Nonostante questi scenari apocalittici risultino ancora lontani dall’immaginario di una parte di società abituata a vivere in condizioni agiate, il grosso problema di inaccessibilità all’acqua potabile è reale e in questo momento sta colpendo circa 2,2 miliardi di persone in tutto mondo. Lo dimostra un rapporto recentemente pubblicato dall’UNICEF e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui una persona su 3 nel mondo non ha accesso ad acqua potabile e utilizza acqua contaminata o non controllata per lavarsi, cucinare e bere. La situazione risulta essere maggiormente critica nelle aree dell’Africa sub-sahariana; per questo motivo si è stabilito che il Kenia fosse il luogo più adatto per dare il via alla sperimentazione di questo impianto rivoluzionario che da circa un anno trasforma l’acqua salata dell’Oceano Indiano in acqua potabile pulita migliorato la vita degli abitanti di Kiunga. Una rivoluzione significativa per un villaggio che durante parte dell’anno viene regolarmente colpito da siccità costringendo i suoi abitanti a viaggiare per circa un’ora prima di raggiungere la prima sorgente disponibile: un pozzo collegato a un bacino la cui acqua si presenta sporca e contaminata da parassiti potenzialmente mortali. Il successo riscontrato dall’installazione di questo primo impianto sta spingendo la ONG alla realizzazione di altri impianti capaci di affrontare e risolvere il problema della scarsità di acqua potabile in diverse zone del mondo, come la Colombia e Haiti. Funzionamento dell’impianto di dissalazione a energia solare L’impianto sviluppato e costruito in un mese dalla ONG GivePower è stato battezzato con il nome di Solar Water Farm e ha richiesto un investimento di 500 mila dollari.Si tratta di un’infrastruttura innovativa che sfrutta l’energia solare per produrre fino a 50 mila litri di acqua potabile al giorno. Ma come avviene questo processo di trasformazione dell’acqua? Solar Water Farm è un impianto di dissalazione caratterizzato dalla tecnologia delle “fattorie solari dell’acqua” che prevede l’installazione di pannelli solari capaci di produrre 50 kilowatt di energia, di batterie Tesla ad alte prestazioni per immagazzinare l’energia prodotta e l’impiego di due pompe per l’acqua che funzionano 24 ore su 24. Un sistema integrato che permette di generare un potenziale di acqua potabile per 35.000 persone ogni giorno. A differenza dei tradizionali impianti di dissalazione, che sfruttano elevate quantità di energia e rendono estremamente costoso il processo, Solar Water Farm riesce a produrre acqua di qualità migliore senza provocare impatti negativi sull’ambiente, solitamente generati dall’estrazione del sale che produce residui inquinanti dannosi per animali e piante.La struttura, posizionata lungo le coste della città di Kiunga, in Kenia, si serve di avanzati sistemi di filtrazioni per convertire l’acqua salata dell’oceano in acqua dolce potabile. GivePower vuole portare avanti questo progetto rivoluzionario e prezioso e per questo motivo si impegna in una raccolta fondi che permetta di costruire altri impianti in zone colpite da periodi prolungati di siccità, affinché sia garantita la disponibilità di un bene di primaria importanza come l’acqua potabile a un numero sempre maggiore di persone. Questo è quanto ha dichiarato Hayes Barnard, Presidente di GivePower: “Voglio fornire acqua a un miliardo di persone nei paesi in via di sviluppo. Ogni 90 secondi, un bambino muore per malattie trasmesse dall’acqua. È davvero un grosso problema.” Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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