ISPRA lancia l’allarme: a rischio il completamento della Carta Geologica d’Italia

La Carta Geologica d’Italia (CARG) costituisce uno strumento di rilevazione funzionale a prevenire e contenere futuri disastri idrogeologici. Secondo ISPRA, con le attuali risorse disposte dal Governo, si esaurirà il finanziamento dedicato al progetto. Ma il Ministro Gilberto Pichetto assicura che le risorse saranno reperite

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ISPRA lancia l’allarme: a rischio il completamento della Carta Geologica d’Italia

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L’Italia è un Paese in cui il rischio idrogeologico è un’emergenza da non sottovalutare. Circa il 94% dei Comuni italiani è a rischio frane o alluvioni, con circa 8 milioni di persone che abitano in zone pericolose per via di questi fenomeni. Questi dati arrivano dal rapporto ISPRA “Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio” in cui si dà evidenza che nel 2021 si è assistito ad un incremento del 4% per quanto riguarda le frane e del 19% per le alluvioni. La frana di Ischia è solo l’ultimo doloroso esempio della fragilità del territorio.

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale vede tra i suoi obiettivi primari quello di tutelare l’ambiente il monitoraggio, il controllo e la diffusione di materiale informativo di carattere scientifico. Uno dei progetti ISPRA legati al dissesto idrogeologico rischia la chiusura: parliamo della CARG (Carta Geologica d’Italia), un importante strumento pensato per mettere in sicurezza i territori e procedere ad una pianificazione urbanistica idonea. A lanciare l’allarma sulla mancanza di finanziamenti è proprio l’ISPRA: in un recente comunicato stampa, l’istituto di ricerca mette nero su bianco l’importanza della Carta Geologica poiché per “difendersi dagli eventi naturali occorre conoscere i pericoli”.

C’è da dire che il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto intervenendo al “question time” di Montecitorio nei giorni scorsi, ha assicurato che i finanziamenti saranno trovati: “il ministero garantirà il reperimento di risorse, per dotare il Paese di una cartografia aggiornata e condivisa con le Regioni e gli istituti di ricerca. Consentire la corretta prosecuzione di quanto è stato fatto negli ultimi anni, ovvero il completamento della cartografia, è un’azione rilevante per favorire la programmazione degli interventi contro il dissesto, nonché per la progettazione di infrastrutture sicure e la salvaguardia dell’ambiente”.

Cosa accade alla CARG?

Nei fogli della CARG – realizzati dall’ISPRA in collaborazione con le Regioni, Provincie autonome, Università e CNR – è possibile trovare  dati fondamentali relativi alle risorse idriche, energetiche, minerarie oltre a poter visionare quali sono le aree più sicure per lo stoccaggio di scorie radioattive.

La carta geologica d'Italia
img @ISPRA

La compilazione della Carta Geologica d’Italia al momento è parziale e il suo completamento è a rischio per mancanza di fondi. Mancano all’appello ancora 300 fogli geologici, oltre a quasi tutti i fogli geotematici per poter completare il progetto. L’istituto di ricerca ha posto i riflettori sulla delicata situazione durante l’incontro La memoria del territorio a garanzia del futuro: il progetto CARG” ponendo l’accento sull’importanza dell’iniziativa per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità al centro della COP27. La CARG “non è una semplice carta colorata, ma un’importante infrastruttura di ricerca strategica per la Nazione, che oggi rappresenta lo strumento più completo per leggere il passato e il presente del nostro territorio”.

Il Progetto di Cartografia Geologica e i suoi obiettivi per lo sviluppo sostenibile

Il lavoro di ISPRA per la realizzazione della Carta Geologica italiana  su scala 1:50.000 prende l’avvio alla fine degli anni ’80, un’iniziativa inserita nell’ambito del Programma annuale di interventi urgenti di salvaguardia ambientale (L.67/88), poi nella Programmazione triennale per la tutela dell’ambiente (L. 305/89).

Analizzare e comprendere il territorio è un tassello chiave per lo sviluppo sostenibile del Paese. Come dichiarato da ISPRA “La conoscenza dell’assetto geologico di superficie e del territorio nazionale, garantita dalla Carta Geologica alla scala 1:50.000 e dai modelli geologici 3D di sottosuolo ad essa associati, è in grado di assicurare un supporto fondamentale alle politiche nazionali ed europee verso la transizione energetica. La Carta Geologica italiana permette di individuare e gestire le risorse naturali, comprenderne i processi del passato e in atto per garantire lo sviluppo di una società più resiliente ai cambiamenti climatici.

La Banca Dati CARG è uno strumento conoscitivo di grande valore per la pianificazione territoriale e la mitigazione dei rischi. La mission del progetto è di garantire la “conoscenza del nostro Paese attraverso la produzione di dati di elevata qualità su tutto il territorio, nonché assicurare una costante azione di promozione e diffusione delle carte geologiche e modelli geologici 3D per le attività di pianificazione ambientale, urbanistica e di carattere infrastrutturale”. La conoscenza approfondita del territorio è funzionale ad una pianificazione mirata per la gestione e prevenzione dei rischi naturali che colpiscono il Paese.

La prima fase di finanziamenti ha interessato il periodo 1988-2004, anni nei quali lo Stato ha stanziato più di 81 milioni di euro e circa 30 milioni dalle Regioni. La seconda tranche di finanziamenti, chiamata “nuova fase” ha preso il via con l’approvazione della Legge di Bilancio 160/2019 con uno stanziamento di 15 milioni di euro per il periodo 2020-2022 e con l’approvazione della Legge di Bilancio 178/2020 e il relativo stanziamento di ulteriori 10 milioni di euro per le annualità 2021-2022.

ISPRA informa che fino al 2000 i finanziamenti hanno permesso di realizzare e informatizzare 281 fogli geologici arrivando al completamento del 45% della copertura totale. Sono stati inoltre realizzati 30 fogli geotematici e 6 fogli di geologia della piattaforma continentale adriatica alla scala 1:250.000. I finanziamenti al progetto sono tornati attivi solo dopo 20 anni: i ricercatori hanno potuto realizzare altri 67 fogli geologici e 6 fogli geotematici.

I nuovi finanziamenti hanno permesso di assumere del personale specialistico del Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia di ulteriori professionisti tra cui geologi, rilevatori, boiostratigrafi, geomorfologi, cartografi e informatici.

La mancanza di risorse economiche determinerà la fine del progetto con una conoscenza parziale del suolo e del sottosuolo nazionale.

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