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Pubblicati 2 studi del GSE, l’Italia in 10 anni ha raddoppiato i consumi da rinnovabili e oggi l’11% dell’energia green consumata in UE è italiana Il Gse ha pubblicato 2 studi dedicati alle energie rinnovabili: il primo “Fonti Rinnovabili in Italia e in Europa, verso gli obiettivi al 2020“analizza i consumi provenienti da energie pulite nei paesi dell’UE a 28 nel 2016. Il secondo “Città sostenibili: buone pratiche nel mondo” approfondisce le buone pratiche urbane in materia di sviluppo sostenibile. Per molti aspetti siamo ormai abituati a considerare l’Italia maglia nera dell’Europa ma non è sempre così, il nostro paese si posiziona infatti a un ottimo terzo posto per consumi alimentati da energie green, dopo Germania e Francia e, con 21,1 Mtep sui 195 Mtep complessivamente consumati rappresenta circa l’11% di tutta l’energia da fonte rinnovabile consumata nell’Unione Europea. Il dato del Bel Paese, con una quota complessiva di consumi energetici da rinnovabili pari al 17,41% (superando la % del 17% prevista per l’Italia dalla direttiva europea 2009/28/CE), è migliore rispetto alla media europea del 17,04%. Molto bene il valore sui consumi elettrici pari al 34,01%, maggiore di quasi 5 punti percentuali rispetto al 29,60% della media europea. Siamo invece in linea con gli altri paesi dell’UE per quanto concerne il settore termico, con una percentuale de 18,88% (la media UE è del 19,06%) e nel settore dei trasporti, con una percentuale del 7,24% (la media europea è del 7,13%). La direttiva 2009/28/CE chiede all’Italia di raggiungere una quota di energia nel settore dei trasporti coperta da fonti rinnovabili almeno pari al 10%. L’analisi del periodo 2005-2016 evidenzia che la Germania è il paese che con un incremento di 18,1 Mtep, ha registrato l’aumento più alto di consumi da fonti rinnovabili. Seguono parimerito l’Italia, con un incremento di 10,4 Mtep e Gran Bretagna, che ha raddoppiato i propri consumi di energia “rinnovabile che sono passati da dai 10,7 Mtep del 2005 ai 21,1 Mtep del 2016. Considerando invece i consumi complessivi di energia con anche le fonti fossili, il Bel Paese si posiziona al quarto posto coprendo il 10,6% del totale europeo. Più della metà dei consumi dell’Europa sono coperti da Germania, Francia, Regno Unito e Italia. Lo studio analizza anche la situazione delle singole regioni italiane per quanto riguarda il Decreto Burden sharing che individua gli obiettivi che ciascuna Regione e Provincia autonoma deve raggiungere entro il 2020 in termini di quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili. Quasi tutte le Regioni hanno superato il valore previsto al 2016 in termini di uso complessivo di FER, alcune hanno superato anche il valore previsto al 2020 o si sono attestate su valori appena più bassi. Città sostenibili e buone pratiche Il secondo studio pubblicato dal GSE, dal titolo “Città sostenibili: buone pratiche nel mondo” analizza le buone pratiche messe in atto dai centri urbani, che hanno un ruolo fondamentale nella transizione verso un’economia green e per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Basti pensare che l’80% delle attività economiche globali avviene nelle città, il che significa anche maggiori emissioni e inquinamento. Molto si può fare per la sostenibilità dei centri urbani e vi sono alcune buone pratiche che riporta lo studio del GSE realizzate in diverse città e potenzialmente replicabili. Tra queste vi è Milano che nel 2015 ha vinto l’Eurocities Award, grazie a progetti come l’Area C, alla nuova linea della metropolitana e al Pass Mobility, misure che hanno assicurato la riduzione dell’uso della macchina del 30%. Ma anche Parigi che dopo la COP21 ha avviato una serie di piani a sostegno della mobilità elettrica,Zurigo, al primo posto nel 2016 per il Sustainable Cities Index relativo alle buone pratiche di sostenibilità urbana. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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