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“Accupoli” è un edificio realizzato da un gruppo di studenti del Politecnico di Torino, facile da montare, pensato per le popolazioni del centro Italia colpite dal sisma Un gruppo di studenti del Politecnico di Torino guidati dall’architetto Lorena Alessio presentano Accupoli, un edificio la cui tecnologia è stata sviluppata da un sistema costruttivo giapponese, che si monta come un puzzle, è riciclabile ed è destinato alle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto 2016. In particolare il progetto vanta una collaborazione fra il Politecnico di Torino e il Kobayashi Lab di Tokyo e ha perfezionato, adeguandola alla normativa italiana, la tecnologia giapponese firmata da Hiroto Kobayashi dopo il terremoto del Tohoku del 2011, che prevede la realizzazione di un modulo sperimentale, aperto all’acoglienza e alla condivisione. La collaborazione si è sviluppata attraverso la tesi di laurea seguita da Lorena Alessio e firmata da Carola Novara, architetto ed ex studentessa del Politecnico di Torino, vicepresidente di H.E.L.P. 6.5. L’edificio sarà realizzato ad Accumoli comune particolarmente colpito dal sisma del 2016, grazie all’impegno di H.E.L.P. 6.5, acronimo di Housing in Emergency for Life and People, associazione fondata a luglio 2017 dall’architetto Lorena Alessio, con il contributo della Compagnia di San Paolo e di Acri e con il supporto di Aniem Piemonte. La realizzazione della struttura per un valore di circa 300mila euro è stata resa possibile grazie anche all’impegno praticamente gratuito messo a disposizione da un team di ingegneri strutturisti, termoidraulici ed elettrici. Accupoli sarà realizzato in circa 2 mesi su un terreno del Comune, donato all’amministrazione municipale e ospiterà un centro aggregativo polifunzionale e flessibile, che accoglierà eventi culturali, incontri e iniziative sociali per la collettività. Dopo la posa delle fondazioni dello scorso agosto, è già stato avviato il cantiere per il montaggio della struttura. Saranno gli stessi studenti ad assemblare gli elementi della struttura, che si caratterizza per assoluta facilità di montaggio, simile a quella di un puzzle. Si tratta del primo edificio in Italia realizzato, nelle parti portanti, con una serie di elementi autoportanti prefabbricati in legno compensato, antisismici, ad alta resistenza al fuoco e agli agenti atmosferici e ad alta durabilità. La struttura è composta da due corpi di fabbrica affiancati longitudinalmente, il primo composto da un modulo costruttivo più grande, destinato alle attività per la collettività. Il secondo, più piccolo, ospita i servizi di accoglienza e cucina. L’ossatura lignea dei portali sorregge un guscio di policarbonato semitrasparente ad alte prestazioni, che filtra l’illuminazione naturale durante il giorno. Di notte l’ambiente si trasforma in una lanterna, che illumina l’ambiente esterno della nuova piazza cittadina. La struttura per la facilità di montaggio che la caratterizza si presta ad essere riciclata o riutilizzata. L’architetto Lorena Alessio spiega che il progetto garantisce buona qualità architettonica, pur dovendo adattarsi a una certa economicità. “Gli allestimenti interni sono stati lasciati in legno a vista. Tutti gli elementi estetici e di finitura hanno anche un ruolo strutturale o funzionale, così da ridurre al minimo il numero di componenti e la complessità del manufatto. Il tutto, sommato anche a uno studio mirato a produrre il minor numero di scarti possibile, giova al costo totale dell’opera”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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