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A cura di: Raffaella Capritti Alla COP29, l’International Renewable Energy Agency (IRENA) ha presentato il World Energy Transitions Outlook 2024 che conferma che per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C, gli impegni nazionali per il clima (NDC) devono essere aggiornati con target più ambiziosi che riflettano gli obiettivi climatici fissati dalla COP28 di triplicare la capacità di energia rinnovabile installata e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030. Tali traguardi richiedono un’accelerazione decisa nelle politiche di transizione energetica, individuando nell’elettrificazione e nell’efficienza energetica i principali driver della transizione, supportati dall’energia rinnovabile, dall’idrogeno pulito e dalla biomassa sostenibile. Elettrificazione ed efficienza, pilastri della decarbonizzazione Secondo il Rapporto, anche se tutti gli annunci fatti finora durante le COP venissero pienamente attuati, sarebbe comunque necessario colmare un significativo divario di emissioni di CO₂ entro il 2050. L’Outlook 2024 di IRENA, pubblicato in apertura di COP29 a Baku, Azerbaigian, presenta lo “Scenario 1.5°C” che traccia un percorso verso la neutralità climatica entro metà secolo. Questo scenario mette in evidenza l’importanza di integrare politiche energetiche e climatiche per sostenere un’espansione globale delle energie rinnovabili e dell’efficienza. Le attuali promesse dei paesi, però, sono insufficienti: persino se tutti i Piani venissero rispettati, IRENA stima che le emissioni di CO₂ potrebbero ridursi solo del 3% entro il 2030 e del 51% entro il 2050, lasciando un gap importante rispetto agli obiettivi. Per centrare i traguardi del 2030, di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica l’Outlook di IRENA sottolinea la necessità di investimenti complessivi per 31,5 trilioni di dollari nel periodo 2024-2030. Ma al di là delle cifre, il problema resta politico e strategico: molti paesi faticano a tradurre gli impegni in piani concreti e, spesso, le risorse sono concentrate in poche nazioni, aggravando le disuguaglianze globali. “Un solido accordo globale sui finanziamenti e i prossimi NDC nel 2025 rappresentano passaggi decisivi per mantenere vivo l’obiettivo di 1,5°C. Gli NDC 3.0 costituiscono l’ultima occasione di questo decennio affinché i Paesi rafforzino le proprie ambizioni dichiarate. In particolare, un accordo su un nuovo obiettivo quantificato per i finanziamenti climatici alla COP29 è fondamentale per garantire una transizione giusta, sostenere gli investimenti nel Sud del mondo e permettere ai Paesi di intensificare i propri impegni NDC. Il target di 1,5°C dipende dagli sforzi dei Paesi del G20, i cui NDC devono allinearsi agli impegni globali di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030” – Francesco La Camera, Direttore Generale di IRENA Inoltre, con oltre il 70% dell’approvvigionamento energetico, i combustibili fossili continuano a dominare il mix energetico in molte delle maggiori economie, principali responsabili delle emissioni globali di CO₂. Per raggiungere l’obiettivo di 1,5°C, il G20 deve triplicare la capacità di energia rinnovabile installata entro il 2030, raggiungendo 9.400 gigawatt (GW), aumentandola di sette volte entro il 2050 a 24.900 GW, rispetto ai livelli del 2023. Il ruolo delle rinnovabili Secondo lo Scenario 1,5°C di IRENA, le fonti di energia rinnovabile dovrebbero costituire la parte principale del mix energetico, coprendo il 68% della fornitura elettrica globale entro il 2030 e il 91% entro il 2050. Entro il 2050, sarà necessaria una profonda trasformazione dei settori della produzione e dell’uso finale dell’energia per permettere l’integrazione delle alte percentuali di energia rinnovabile richieste dalla transizione. A livello globale, l’espansione dell’energia elettrica rinnovabile faciliterà la transizione dai combustibili fossili nel settore energetico. La quota dei fossili scenderà drasticamente, passando dall’attuale 61% del mix di generazione di energia al 24% entro il 2030 e fino al 4% entro il 2050. Per realizzare la transizione dal sistema energetico attuale, basato sui combustibili fossili, a uno basato sulle rinnovabili, sarà necessario rafforzare le reti elettriche, rendendole più flessibili e resilienti. In questo scenario l’accumulo di energia sarà un elemento tecnico chiave per abilitare un sistema energetico completamente decarbonizzato e al 100% rinnovabile. La collaborazione internazionale può garantire il necessario incremento dei finanziamenti per una transizione giusta, che massimizzi i benefici socio-economici. Questo potrebbe essere supportato da nuove fonti di finanziamento, come la tassa globale sulla ricchezza promossa dal G20 di quest’anno, con un’enfasi su equità, responsabilità sociale e ambientale. Sono inoltre necessari ingenti fondi pubblici per ridurre i rischi dei progetti nei Paesi in via di sviluppo e finanziare infrastrutture essenziali. Parte di questi fondi potrebbe derivare da una riduzione dei sussidi ai combustibili fossili. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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