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Il Gruppo Porcelanosa è da sempre sensibile protagonista nel campo della ricerca e dell’innovazione, anticipatore di tendenze e punto di riferimento e di stimolo per l’intero settore delle finiture e dei sistemi per l’edilizia e dei materiali e dei complementi per l’interior design. Partner ideale, dunque, per qualsivoglia esperienza intenda proiettarsi nel futuro con visione strategica e con l’obiettivo di elaborare soluzioni creative e vincenti ai problemi del presente, prefigurando scenari per ora solo immaginabili. È per queste ragioni che Porcelanosa ha sposato con entusiasmo e generosità il progetto BiosPHera 2.0 by Aktivhaus, concepito congiuntamente al Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, per la realizzazione di un modulo abitativo sperimentale energeticamente autonomo. Il know-how aziendale di Porcelanosa, in particolare, ha valorizzato i rivestimenti interni e le soluzioni arredative di questo avanzatissimo microhabitat, che è inteso anche quale momento di esplorazione di un nuovo e aggiornato concetto dell’abitare. Più nel dettaglio, si tratta di una struttura della dimensione di un container, che consente l’ingresso della giusta quantità di sole e luce, valutata in base alle reazioni del nostro organismo, ed è costruita in pannelli di legno x-lam, secondo criteri di massima sostenibilità. In inverno le perdite di calore per trasmissione attraverso l’involucro vengono quasi interamente compensate dagli apporti passivi gratuiti dovuti all’irraggiamento solare dalle finestre e al calore generato dagli occupanti; l’energia necessaria per pareggiare il bilancio termico residuo viene prodotta da sistemi non convenzionali (pannelli fotovoltaici, pompe di calore). Un’esperienza che si prefigge, lungo un percorso itinerante, dai -10°C di Courmayeur ai + 40°C di Rimini, di verificare al vero la risposta prestazionale del manufatto nelle diverse condizioni microclimatiche in cui sarà, di volta in volta, collocato. Ma pure di costituire stazione sperimentale di ricerca scientifica e tecnologica e di monitoraggio ambientale degli specifici contesti ove posizionato. La conferenza di illustrazione della più generale filosofia del progetto e l’inaugurazione del modulo sono previste per martedì 1 marzo, a Courmayeur, dove questo modulo è stato inizialmente installato, rispettivamente alle ore 14.00 e 17.00. Sarà l’occasione per “toccare” al vero l’eccellenza di un’iniziativa capace di far convergere sinergicamente ricerca universitaria, realtà di punta della progettazione e dell’impresa e mondo della produzione, intorno ai temi della sostenibilità ambientale e dell’innovazione: un gioco di squadra, di cui Porcelanosa – quale azienda leader di mercato – non poteva non essere protagonista. Il progetto è stato, infatti, promosso da Aktivhaus, Politecnico di Torino, Vda structure, Univda e dagli istituti Zephir, Minergie e Pefc, con il patrocinio della Regione Valle d’Aosta. Il concept è frutto di un concorso lanciato dal gruppo WoodLab del Politecnico di Torino e dalla start up Be-eco, a cui hanno partecipato 100 studenti di architettura e ingegneria: il progetto vincitore, Elio, è stato assunto come linea guida per sviluppare il modulo abitativo con il concorso di partner aziendali quale, per l’appunto, Porcelanosa. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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