A Brescia nasce un oratorio a Energia Quasi Zero (NZEB), primo su scala nazionale



Il nuovo oratorio di Rezzato è un progetto sostenibile, a servizio dei giovani e delle famiglie delle comunità parrocchiali che prevede la realizzazione di uno spazio moderno, flessibile e accogliente per la collettività. Primo a livello nazionale a essere costruito su criteri NZEB, è un progetto complesso che dialoga in modo ottimale con il territorio.

a cura di Silvia Giacometti

A Brescia nasce un oratorio a Energia Quasi Zero (NZEB), primo su scala nazionale

Rispondere alle nuove esigenze aggregative, avendo ben chiaro di raggiungere elevati livelli di qualità architettonica e sostenibilità ambientale: il nuovo oratorio di Rezzato in provincia di Brescia, curato dallo Studio associato di architettura Pietrobelli e Zizioli, è nato proprio perseguendo questi obiettivi, accorpando in un’unica struttura le tre parrocchie presenti sul territorio comunale.

Un progetto che nasce con un’altra vera ambizione, ovvero quella di mettere in luce un nuovo ruolo dell’architetto: quello di essere un «sensore» delle istanze sociali di un territorio, chiamato a ricercare nuovi processi progettuali finalizzati alla riqualificazione dell’esistente nel segno di un’architettura di qualità ed ecosostenibile. “L’approccio sistemico, la progettazione integrata e coordinata e il rapporto continuo e costante con la committenza hanno messo in luce la funzione sociale dell’architetto, chiamato non solo a progettare, ma anche a tradurre le esigenze di fruizione di chi tutti i giorni vive lo spazio oratoriale” – commentano gli architetti Laura Pietrobelli ed Emanuela Zizioli.

lo spazio comune dell'oratorio nzeb di Rezzato

Nato dalla volontà di realizzare un intervento emblematico per volontà di vari soggetti della comunità (privati, amministrazione comunale, parrocchie, scuole, associazioni) il dato distintivo di questo nuovo progetto è proprio la sostenibilità ambientale, perseguita attraverso scelte tecnologiche, costruttive e impiantistiche all’avanguardia – impiego di un sistema costruttivo a secco, pannelli fotovoltaici, tetti verdi e serre solari – che rendono l’oratorio un edificio ad energia quasi zero.

I dispositivi ad elevate prestazioni tecnologiche si coniugano con l’uso di materiali naturali ed ecologici come la locale Pietra di Botticino per la pavimentazione dei portici, il legno per le strutture delle pareti dell’involucro edilizio e per la facciata e i.idro Drain di Italcementi, conglomerato cementizio per pavimentazioni esterne continue con alta capacità drenante. È stato inoltre attivato, su base volontaria, il protocollo di sostenibilità energetico-ambientale Itaca. Il progetto si è avvalso anche della consulenza del Politecnico di Torino con un gruppo di lavoro coordinato dall’architetto Francesca Thiebat, mentre la progettazione impiantistica è stata curata da Sigma Project Engineering di Brescia.

Con una superficie fuori terra di circa 2.700 mq, il progetto ha riqualificato un’area precedentemente urbanizzata, non ha comportato consumo di suolo e non ha modificato i caratteri tipologici, materici e costruttivi dell’insediamento adiacente, ma dialoga con le preesistenze attraverso un linguaggio contemporaneo. Profili, materiali e colori risultano, infatti, congruenti con quelli dei fabbricati adiacenti. I nuovi collegamenti pedonali e ciclabili contribuiscono a valorizzare i beni culturali presenti nelle vicinanze e risolvono molte delle criticità attuali del sito. Il progetto si rapporta inoltre con i valori simbolici attribuiti dalla comunità locale al sito destinato da anni ad oratorio: un oratorio “a soglia zero”, accessibile alle diverse fasce di utenza, permeabile verso lo spazio pubblico, in parte confinato e in parte aperto verso la pubblica via.

Sala riunioni dell'oratorio nzeb di Rezzato

“La struttura realizzata – spiega Pietrobelli – coniuga due differenti tipologie di prefabbricazione: calcestruzzo armato per il telaio portante e legno per le pareti perimetrali altamente isolate. Tale soluzione risulta idonea a questa destinazione d’uso perché la struttura portante in calcestruzzo ha consentito di realizzare solai con grandi luci e carichi di progetto, liberando gli spazi interni. Il rivestimento esterno della sala ovale, rivestito con listelli di 5×10 cm in legno lamellare di abete (Picea Abies) impregnato con 3 mani di finitura protettiva color Wengè, è una “seconda pelle” dell’edificio che cela la fitta rete di canalizzazione impiantistica predisposta all’esterno. Questo secondo involucro permeabile, consente inoltre l’accesso in sicurezza agli addetti della manutenzione senza sottrarre spazio utile all’interno dell’edificio. Inoltre, le pareti leggere a secco raggiungono facilmente le alte performance energetiche di un edificio ad energia quasi zero come questo, in classe A”.

Oratorio NZeb realizzato in provincia di Brescia

Quello di Rezzato è, infatti, il primo oratorio NZEB a livello nazionale. La sostenibilità, intesa come somma di aspetti differenti della vita sociale, del territorio e delle esigenze di sviluppo della comunità è stata quindi il filo conduttore che ha guidato ogni scelta progettuale e l’intervento ha potenziato la qualità ecologica complessiva raggiungendo alte prestazioni energetiche. Essendo un edificio ad energia quasi zero, anche la parte impiantistica ha svolto un ruolo fondamentale e la progettazione coordinata sin dalle prime fasi ha permesso la migliore integrazione con le soluzioni architettoniche nel segno della riduzione dei costi di gestione.

La distribuzione planimetrica di progetto procede in continuità con quella del preesistente oratorio: il fabbricato principale (su due livelli) ospita le aule di catechismo, sale di ritrovo, bar con cucina ed area amministrativa.

zona ristoro dell'oratorio nzeb a Rezzato

L’accesso principale avviene da una nuova area pedonale situata in adiacenza alla sala del Consiglio comunale: un grande portico connette due bassi volumi alla grande sala ovale della comunità.

L’accesso carraio dell’adiacente piazzetta-parcheggio consente l’ingresso agli spazi interni e all’interrato dove sono collocati i magazzini e i parcheggi pertinenziali.

Un piccolo edificio che si affaccia sulla piazzetta pubblica ospita i locali dedicati alle associazioni.

Spazio comune nell'oratorio nzeb di Rezzato

La sala polivalente della comunità si propone quale elemento cardine del progetto in cui è possibile svolgere diverse funzioni: assemblee, mostre, concerti, anche grazie all’uso delle recenti tecnologie. L’apertura del palco verso gli spazi esterni consente, inoltre, la realizzazione di concerti o spettacoli all’aperto.

Gli spazi esterni dell'oratorio nzeb di rezzato

Negli spazi esterni sono state realizzate aree a verde e ampie aree drenanti a cui grande attenzione è stata posta alla scelta del materiale della pavimentazione esterna. Le aree da gioco prevedono spazi attrezzati per i bambini e campi per le diverse tipologie di gioco (calcio a 7, beach volley e piastra polifunzionale). In prossimità dei campi è previsto inoltre un corpo edilizio che ospiterà servizi, magazzino e spogliatoi per atleti.

Gli impianti

La produzione di energia termica avviene tramite due pompe di calore geotermiche alimentate ad acqua di falda. Le pompe di calore sono del tipo polivalente a 4 tubi in grado in regime estivo di produrre acqua calda e fredda contemporaneamente. Sono inoltre a recupero di calore totale cioè in grado di recuperare, in modalità di raffrescamento, il calore di condensazione per la produzione gratuita di acqua calda da destinare alla produzione di acqua calda sanitaria e all’alimentazione delle batterie di post-riscaldamento estivo delle UTA. In regime invernale inoltre il calore recuperato per la produzione del freddo del teatro viene recuperato per il riscaldamento degli altri ambienti.

Il riscaldamento è realizzato tramite impianto a pannelli radianti a pavimento. La temperatura massima dell’acqua di alimentazione è pari a 35 °C e viene impostata tramite regolazione climatica in base alla temperatura esterna.

Il raffrescamento avviene tramite il pavimento radiante integrato con impianto di trattamento aria. La centrale frigorifera produce acqua a una temperatura compresa tra 15 e 20 °C per i sistemi radianti e acqua a 7 °C per le unità di trattamento aria. Qualora l’acqua di falda non sia sufficientemente fredda per le esigenze frigorifere del fabbricato il sistema commuterà in automatico dalla modalità free-cooling alla modalità cooling attivo. Le distinte modalità di funzionamento delle pompe di calore sono variabili a seconda del carico termico dell’edificio.

L’impianto radiante è integrato da un impianto di aria primaria che garantisce un ricambio d’aria ambiente in conformità al regolamento di igiene tipo e alla norma UNI10339 in base al massimo affollamento ipotizzato. Una centrale di trattamento aria con recuperatore di calore entalpico ad alta efficienza immette ed estrae aria negli ambienti in regime continuo. Il flusso d’aria in ingresso viene riscaldato in regime invernale e raffrescato in regime estivo. La quantità di aria esterna è variabile in funzione dell’affollamento dei locali rilevato da una sonda di qualità dell’aria che misura la concentrazione di anidride carbonica presente.

La climatizzazione della sala polifunzionale è realizzata con impianto radiante a pavimento integrato da un impianto ad aria attraverso un’unità di trattamento aria con recupero di calore entalpico. L’unità di trattamento gestita in modo automatico mediante il sistema di regolazione può funzionare in tutto ricircolo d’aria, con parte ricircolo e parte di aria esterna e a tutta aria esterna. La quantità di aria esterna è variabile in funzione dell’affollamento della sala rilevabile attraverso controllo della qualità dell’aria che misura la concentrazione di anidride carbonica presente.

La produzione dell’acqua calda sanitaria avviene in modo istantaneo tramite scambiatore di calore collegato a un serbatoio in cui sarà accumulata acqua calda tecnica prodotta con la pompa di calore. Essendo le pompe di calore a recupero totale è possibile, in modalità raffrescamento, produrre in modo gratuito acqua calda recuperando il calore di condensazione che altrimenti andrebbe perso smaltito nel pozzo di resa. La rete antincendio a protezione dell’edificio è collegata a una stazione di pompaggio e riserva idrica. Il sistema di building automation KNX consente di gestire in modo semplice ed automatico localmente o da remoto l’illuminazione di ogni singolo locale accensione/spegnimento, regolazione della luminosità per mezzo di pulsanti; le schermature delle finestre in automatico condizionato da stazione meteo; la visualizzazione e gestione degli allarmi tecnici e la gestione controllo carichi.

L’edificio è alimentato da un impianto fotovoltaico per complessivi 72 kWp. La tipologia dei pannelli fotovoltaici è del tipo policristallino. Gli inverter e quadri di protezione saranno posizionati in locali tecnici dedicati. La produzione annuale prevista dovrebbe essere presumibilmente di circa 79.000 kWh.

L’edificio è controllato da un sistema di controllo BMS che gestisce tutti gli impianti tecnologici da un’unica postazione: regolazione impianti meccanici, KNX (illuminazioni interne ed esterne, luci campi, luci di sicurezza autonome e non, schermature vasistas e lucernari elettrici, stazione meteo, ecc.), TVCC, allarmi tecnici e cumulativi antintrusione, allarmi tecnici e cumulativi rivelazione e allarme incendio, fotovoltaico, gestione carichi, apertura ingressi. Il monitoraggio costante delle varie parti di impianto consente di controllare in tempo reale lo stato delle apparecchiature anticipando possibili anomalie. Il sistema permette inoltre di impostare la programmazione dei cicli di manutenzione degli apparati per una corretta economia di gestione degli impianti.



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