Edificio residenziale in Classe A+



Residenza certificata Casa Clima Gold

Il progetto prevede la ristrutturazione di un fabbricato rurale, trasformato ad uso abitativo, di cui una porzione è collocata sul territorio del Comune di Pinerolo e la restante parte sul territorio del Comune di San Secondo di Pinerolo.

Il fabbricato, oggetto dell’intervento, è costituito, alla quota di campagna, da un forno a legna (nella ristrutturazione mantenuto), sottostante al terrazzo nord esistente, e da tre locali precedentemente usati come cantine e pollaio. Al di sopra di questi ultimi vi era una civile abitazione in condizioni fatiscenti costituita da due vani, di cui una cucina ed una camera.

Il fabbricato in oggetto, per la restante parte, era costituito da una grande tettoia tamponata su tre lati da muratura a tutt’altezza (sud/est sud/ovest, nord/est) ed aperta sul restante lato (nord/ovest), sorretta da pilastri in muratura.

Completava il rustico la porzione costituita da una stalla a piano terra con accesso dal lato interno della tettoia, il cui solaio aveva funzione di fienile.

Il tetto dell’intero cascinale era costituito da capriate lignee con sovrastante listellatura e manto di copertura in coppi, a completamento di esso. Sul fronte nord-ovest, vi era una tettoia in onduline di P.V.C. sorretta da scatolati metallici verticali.

L’intervento ha previsto la realizzazione di n.3 unità immobiliari di cui due adibite a “Casa Vacanza”.

L’intervento ha mirato a non snaturare l’esistente, conservando la valenza tipologica del manufatto, valorizzandone gli aspetti storici del tipico rustico piemontese.

I principi che hanno ispirato la progettazione sono stati quelli del risparmio energetico e dell’uso delle fonti rinnovabili di energia, tutelando non soltanto l’ambiente atmosferico ma anche quello terrestre, facendo confluire e smaltire le acque reflue in un impianto di fitodepurazione.

La geometria delle forme esistenti, a pianta rettangolare con tetto a padiglione, non è stata modificata.

Le pareti perimetrali esistenti sono costituite da 14 stratigrafie murarie eterogenee, probabilmente per via delle continue demolizioni e ricostruzioni che si sono susseguite negli anni. Il basamento, in pietra, cemento, mattoni rotti, sabbia e terra, lascia il posto a paramenti murari in muratura piena, semipiena a cassa vuota a due o tre mattoni, e si è scelto quindi una soluzione di coibentazione esterna a cappotto.

L’isolamento utilizzato per le murature perimetrali esterne è costituito da lana di roccia dello spessore di 16 cm.

Il tetto ha una struttura in legno con isolamento continuo in lana di roccia costituito da un primo strato di pannelli da 16 cm a media densità ed un secondo strato da 6 cm ad alta densità, con posa incrociata rispetto al precedente. L’orditura secondaria, per non costituire “ponte termico”, è stata rivettata al di sopra dei pannelli isolanti, andando ad intercettare con appositi riferimenti e dime i puntoni sottostanti il solaio del primo piano fuori terra.

In coincidenza dei locali freddi, quali locale caldaia e di sgombero, posti al piano terra, l’edificio è stato isolato all’estradosso con pannelli in lana di roccia da 3+3 cm, posati in modo incrociato, mentre nell’intradosso è stata realizzata una struttura in cartongesso da 5+5 cm posata sia a soffitto sia a parete con all’interno pannelli di lana di roccia da 5+5 cm. La posa incrociata della struttura permette di eliminare i ponti termici in corrispondenza dell’orditura metallica di supporto al cartongesso.

I serramenti utilizzati sono in legno con sezione da 88 mm a triplo vetro e doppia camera con gas argon. I davanzali in alluminio sono stati ancorati al telaio fisso del serramento, schiumati e sigillati opportunamente per evitare infiltrazioni d’aria.

L’edificio è dotato dei seguenti impianti: impianto geotermico, pompa di calore con COP medio stagionale pari a 4,8, impianto radiante a pavimento a bassa temperatura alimentato con acqua a 30°C, impianto di ventilazione meccanizzato e controllato con recupero di calore ad alta efficienza energetica (92%), impianto fotovoltaico ad alta efficienza (5,65 Kwp), impianto di fitodepurazione.

Le due sonde geotermiche poste alla profondità di 80 metri, collegate alla pompa di calore, a sua volta alimentata con il sistema fotovoltaico, garantiscono il soddisfacimento al 100% dell’acqua calda sanitaria e al 90% del fabbisogno termico invernale.

L’impianto di ventilazione meccanica controllata è separato per singolo alloggio e i recuperatori di calore hanno un rendimento pari al 92%.

L’impianto fotovoltaico, integrato nella copertura dell’edificio sulla falda esposta a sud-est, con potenza nominale di 5,67 kWp, è fissato al tetto tramite una struttura metallica, garantendo la perfetta integrazione architettonica. Il convertitore statico (inverter) e i quadri elettrici (continua e alternata) sono stati ubicati al piano terreno, in un locale tecnico adiacente al punto di consegna della rete in bassa tensione di tutte le utenze elettriche dell’edificio.

La fitodepurazione è un sistema naturale di depurazione delle acque di scarico, costituito da un bacino impermeabilizzato, riempito a sua volta con materiale ghiaioso e vegetato da piante acquatiche.

La depurazione avviene mediante l’azione combinata del substrato ghiaioso, delle piante, del refluo e dei microrganismi presenti.

Il fabbisogno energetico annuo per il riscaldamento è pari a 15 kWh/mq.

L’ammortamento del sovraccosto di realizzazione è stimato in circa 6 anni.

Ad oggi si rileva che l’immobile, su base annua, risulta in attivo di circa 500,00 € in quanto la quantità di energia solare prodotta, utilizzata e venduta sul posto, è superiore a quella impiegata per l’intero ciclo di gestione delle utenze domestiche e del fabbisogno impiantistico.



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