Genova, al via il Waterfront di Levante



Nata da un’idea di Renzo Piano, l’area dell’ex Fiera cambia volto. Il progetto, sviluppato da RPBW e OBR, crea una nuova forte polarità urbana e restituisce il mare ai genovesi. Il Parco urbano è l’elemento connettivo tra la città e l’acqua. L’investimento di 240 milioni di euro è di CDS Holding

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Vista dall’alto dell’area del masterplan del il Waterfront di Levante a Genova
Vista dall’alto dell’area del masterplan dopo la demolizione dei padiglioni C, D e M

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Un altro dono di Renzo Piano a Genova, per restituire il mare ai genovesi. È il masterplan del Waterfront di Levante, pensato alcuni anni fa dall’architetto e che a breve diventerà realtà. Una realtà che inizia a prendere forma nelle aree dell’ex Fiera, oggi quasi priva degli edifici che ne hanno caratterizzato lo sviluppo negli anni Sessanta della zona marina tra piazzale Kennedy e l’ex edificio Ansaldo-Nira.

Waterfront di Levante di Genova: Vista delle aree da riqualificare
Vista delle aree da riqualificare. Il padiglione B è escluso dall’operazione di trasformazione, mentre per il Palasport (padiglione S) è previsto il restyling (credits, comune di Genova)

Lì, sugli oltre 155mila metri quadrati disponibili, le ruspe hanno già fatto la prima parte del lavoro, demolendo a tempo di record alcuni dei padiglioni inutilizzati da anni. A rimanere in piedi resteranno il padiglione B, quello blu, realizzato nel 2009 da Jean Nouvel che ospita il salone nautico, e il Palasport (il disco volante, come lo chiamano i genovesi), progettato da Leo Finzi nel 1962, oggetto di un intervento di restyling anche funzionale.

Il rammendo urbano di Renzo Piano

Grazie all’idea di Piano, Genova intende ritornare al mare creando un polo urbano dall’identità forte, riqualificando le aree dismesse nel delicato confine tra terra e mare, tra città e porto.

Redatto in conformità alla visione di Renzo Piano, il progetto del Waterfront di Levante sviluppato da RPBW e OBR realizza una nuova prominenza di Genova sul mare, con nuove funzioni urbane e portuali, pubbliche e private, che prevedono un grande parco urbano, una nuova darsena, residenze, uffici, studentato, retail, apart-hotels e il nuovo Palasport.

Render del Waterfront di Levante di Genova secondo il concept di Renzo Piano e il progetto di RPBW e OBR
Render del Waterfront di Levante di Genova secondo il concept di Renzo Piano e il progetto di RPBW e OBR (credits, comune di Genova)

Si tratta di un vero e proprio “rammendo urbano”, che trasforma ciò che prima era il retro del porto in un nuovo fronte urbano sul mare, dove si riconnettono Levante e Ponente, corso Italia e il Porto Antico, risolvendo la cesura tra città e mare, causata dallo sviluppo portuale del Dopoguerra.

Diminuendo di circa due terzi la volumetria preesistente e dimezzando la superficie costruita, il progetto ricerca la qualità dell’intervento in una profonda attenzione verso gli spazi aperti sul mare. L’affaccio diventa sutura tra città e mare. Il Porto canale e il Parco urbano diventano insieme condensatore di energie, accogliendo molteplici attività durante tutto l’arco dell’anno, del giorno e della notte.

Il Parco urbano e il nuovo Waterfront

Con i suoi 16.000 metri quadrati, il Parco urbano è l’elemento connettivo tra la città e il porto, tra le mura storiche e il nuovo Porto canale. Pensato come un ambiente minerale e vegetale, il Parco privilegia l’apertura delle visuali verso mare.

Il masterplan di Renzo Piano del Waterfront di Levante di Genova
Il masterplan di Renzo Piano (credits, comune di Genova)

In questo contesto, a margine del progetto del Waterfront di Levante, ri-naturalizzare piazzale Kennedy con una “spiaggia urbana” ricrea il corretto rapporto tra città e mare in corrispondenza della foce del Bisagno. Anche per questo motivo il Parco prevede una massa arborea caratterizzata da specie autoctone tipiche della macchia mediterranea, che prolunghi idealmente la spiaggia urbana di piazzale Kennedy verso il Porto Antico, mitigando la presenza della sopraelevata e della nuova viabilità, che avrà caratteristiche più urbane che infrastrutturali.

Il Parco urbano è disegnato come un giardino lineare lungo le mura storiche, rendendo questi luoghi sicuri, senza barriere o recinzioni ma con adeguati sistemi di sicurezza attivi. È realizzato alla quota di + 5metri e 50 centimetri sul livello del mare, parte a terra e parte a giardino pensile sopra i parcheggi interrati, prevedendo la messa a dimora di alberi ad alto fusto (un albero ogni 60 metri quadrati).

Lungo il Parco urbano vi è la Passeggiata a Mare, che collega Boccadasse auspicabilmente fino al Porto Antico, con un percorso ciclo-pedonale che rappresenta la continuazione ideale di corso Italia, restituendo alla città le aree urbane più prominenti sul mare a maggior vocazione pedonale.

La passeggiata lungomare lungo il Waterfront di Levante di Genova
La passeggiata lungomare (credits, comune di Genova)

Un ascensore panoramico ad uso pubblico, a ridosso delle mura storiche, con approdi aperti alla vista, ma protetti dalle intemperie, costituirà il collegamento verticale diretto tra il Parco e corso Aurelio Saffi davanti al nuovo ospedale Galliera, in continuità con Villa Croce, via Vannucci e corso Mentana, garantendo in questo modo la connessione urbana tra il Waterfront di Levante e il quartiere di Carignano.

Oltre all’asse Est-Ovest da Boccadasse al Porto Antico, viene valorizzato anche l’asse Nord-Sud da Brignole verso mare, mediante una passeggiata pubblica ciclo-pedonale che si protende dalla foce del Bisagno sopra la diga sottoflutti a + 6 metri sul livello del mare, fino all’ideale estensione del progetto del Waterfront che è la Casa della Vela (1.643 metri quadrati di superficie agibile), che con il suo belvedere si affaccia sui campi di regata, come un vero e proprio “stadio della vela”.

L’arredo urbano

L’arredo urbano rappresenta un elemento unificante del progetto di Waterfront di Levante. La pavimentazione dei moli contribuisce alla definizione di uno spazio portuale e urbano insieme. Sia la pavimentazione, sia i bordi delle banchine, sono in pietra naturale. I rivestimenti verticali dei tamponamenti esterni a quota +1,20 e +5,50 sono in intonaco genovese, a formare una sorta di podio continuo lungo le nuove sponde del Porto Canale.

Waterfront di Levante di Genova, il nuovo canale-porto
Il nuovo canale-porto alle spalle del padiglione B (credits, comune di Genova)

L’illuminazione, i lampioni, la segnaletica, i corrimani, le sedute e tutto l’arredo urbano sono disegnati con la stessa immagine coordinata.

Per stimolare l’urbanità sul mare, tutte le banchine a quota +1,20 lungo il Porto Canale sono caratterizzate da un generoso camminamento pedonale, parte scoperto e parte coperto, lungo il quale sono ospitate funzioni pubbliche o di uso pubblico, come le sedi di associazioni, spazi per il retail e la ristorazione.

Per mantenere la trasparenza visiva dal Parco verso mare, tutti gli edifici presentano i piani terra a quota +5,50, trasparenti, passanti e aperti, con le vetrate sufficientemente arretrate per creare un effetto visivo di “sospensione”, enfatizzando la leggerezza delle volumetrie.

Il Porto Canale e i tre ponti

Per garantire l’accessibilità pedonale e carrabile alle funzioni fieristiche e urbane dell’isola creata dal Porto Canale, il progetto prevede tre ponti: un ponte principale carrabile a nord a quota +5,50, in connessione con la nuova viabilità, un secondo ponte a est a quota +1,50, anch’esso carrabile ma a vocazione prevalentemente pedonale, e un terzo ponte a ovest a quota +5,50 esclusivamente pedonale.

Il ponte a nord rappresenta l’ingresso principale all’isola, consentendo anche il transito dei mezzi pesanti per l’allestimento e il disallestimento degli eventi fieristici. Il ponte a est è apribile per consentire anche alle imbarcazioni a vela di poter ormeggiare nello specchio d’acqua tra il Lotto 3 e il Padiglione S. Il ponte pedonale a ovest, anch’esso apribile, è caratterizzato da un sistema di apertura espressivo della leggerezza costruttiva “portuale”.

In generale, tutta la viabilità del Waterfront è pensata a velocità ridotta sul modello shared space, per contenere le sezioni stradali a vantaggio dei flussi pedonali.

Data l’importanza della percezione da corso Aurelio Saffi, il disegno delle coperture è curato come “quinto prospetto”, celando gli impianti, gli extra-corsa degli ascensori e ogni altro elemento in copertura che possa essere visibile dall’alto, privilegiando l’utilizzo di carpenteria metalliche leggere tipo flying carpet che ospitano i campi fotovoltaici, in linea con le strategie energetico-ambientali Nearly zero energy building.

I cinque lotti funzionali

Il progetto prevede cinque lotti funzionali, che insieme stimolano una vivace mixitè sociale, con molteplici attività aperte tutto l’anno.

L’area di intervento del Waterfront di Levante di Genova
L’area di intervento con i padiglioni prima delle demolizioni (credits, comune di Genova)

Nel Lotto 1 sarà restituito alla città il Palasport (oggi inagibile); sarà omologato Coni per ospitare la serie A di tutti gli sport indoor e accogliere grandi eventi, spettacoli e concerti, con un distretto commerciale tematico al piano terra aperto alla città. Grazie al consolidamento strutturale, il progetto recupera la struttura radiocentrica preesistente, riportandola alla sua originaria ardita bellezza.

Nel Lotto 2 è previsto lo studentato e il residence-hotel (8.900 metri quadrati di superficie agibile). Sviluppato in un corpo di fabbrica in linea parallelamente al Padiglione B e con orientamento est-ovest, presenta le estremità aperte verso Levante e Ponente. Per ridurre l’impatto visivo dalla città, l’edificio ha un’altezza massima non superiore a 23 metri sul livello del mare.

Render degli edifici nel progetto del del Waterfront di Levante di Genova
Render degli edifici previsti dal progetto (credits, comune di Genova)

Il Lotto 3 ospita le residenze con gli spazi comuni (15.500 metri quadrati) che sono articolate in due corpi di fabbrica paralleli con orientamento nord-sud, i quali definiscono una corte interna aperta e passante, consentendo l’apertura della vista dal Parco urbano verso il mare. L’altezza è contenuta sotto i 26 metri sul livello del mare, definendo uno stretto rapporto con il mare, grazie ai generosi terrazzi panoramici, logge e spazi aperti prominenti sul nuovo canale animato dai posti barca prospicenti le abitazioni.

Render degli edifici nel progetto del del Waterfront di Levante di Genova

Il Lotto 4 prevede un edificio terziario (10mila metri quadrati) con un impianto in linea orientato nord-sud, coperto da una sovra-copertura tipo flying carpet, con un’altezza massima del corpo principale non superiore al colmo del Padiglione B e una piccola emergenza simile a un periscopio.

Il Lotto 5 è caratterizzato dal Boulevard alberato a quota +5,50, piantumato con alberi ad alto fusto di 12 metri di altezza ogni otto, con la funzione di mitigare il fronte nord del Padiglione B, mentre la banchina a quota +1,20 sarà animata da servizi e funzioni pubbliche o a uso pubblico.

Per consentire l’estensione in pianta del Padiglione S, si è reso necessario lo spostamento della piazza del Vento, la quale, in accordo con la Soprintendenza, sarà ricollocata sopra l’impalcato di copertura della foce del Bisagno,

I lavori del Comune

Le operazioni curate dal Comune sono state avviate lo scorso anno con la demolizione dei fabbricati fieristici in disuso da anni: l’edificio Ansaldo-Nira e i padiglioni C, D e M. Sul sedime che fu del Nira è già stato realizzato l’imbocco di ponente del nuovo sistema di canali ed è stata ricollocata – sulla prospettiva della Batteria Stella – la scultura di Pietro Cascella “Muraglia”, in una posizione di maggiore visibilità e valorizzazione rispetto alla precedente.

È alle battute conclusive il completamento della banchina di ponente, con la realizzazione di uno scivolo per imbarcazioni incassato nella banchina stessa, in modo tale da non risultare di intralcio alle imbarcazioni in manovra; sono in corso di realizzazione i lavori delle nuove dorsali impiantistiche in sottosuolo e, soprattutto, gli scavi per l’abbassamento dei sedimi sia delle aree edificabili sia dei canali, fino alla quota utile per la realizzazione delle paratie di pali e palancole che costituiranno le strutture di sostegno delle banchine, le cui operazioni di gara sono in avvio.

È stata ultimata la progettazione definitiva dei due ponti carrabili che collegheranno la “terraferma” all’isola, interamente circondata dai canali, che risulterà occupata al centro dal padiglione B, con ai lati edifici per uffici a ponente e abitazioni a levante (entrambi sviluppati dai privati); mentre il ponte centrale si troverà a quota strada (+5,50 sul livello del mare) e il ponte a levante, a quota banchine, sarà apribile.

Planimetria dell’area portuale di Genova; a destra il Waterfront di Levante
Planimetria dell’area portuale di Genova; a destra il Waterfront di Levante (credits, comune di Genova)

L’elenco delle opere appaltate dal Comune prevede anche altri interventi, quali la demolizione dei fabbricati in via dei Pescatori con il restauro della Sopraelevata e del muraglione della Circonvallazione a Mare; il completamento delle connessioni impiantistiche, anche in subacqueo; la nuova viabilità sul margine settentrionale dell’area, con l’adiacente parco con pista ciclo-pedonale; la realizzazione di nuovi locali sulle banchine e sul canale principale, destinati all’accoglienza e ai servizi per la marina, un piccolo circolo nautico, il nuovo ingresso da nord al padiglione B, locali commerciali e per la ristorazione, sia del cosiddetto canaletto, ossia il braccio di levante, che nel lato in curva vedrà la ricollocazione di sedi per le attività amatoriali, ivi comprese quelle già presenti da tempo sulle banchine attuali; la creazione del nuovo e articolato sistema di percorsi pedonali e veicolari interni, con attenzione a una progettazione inclusiva, destinata a tutti i tipi di fruitori, anche mediante rampe e ascensori; la creazione dell’ascensore panoramico che collegherà il Waterfront a Carignano, nei pressi di via Vannucci, e un ponte pedonale mobile a quota +5,50 che scavalcherà il canale principale a ponente.

Le strategie energetico-ambientali

La progettazione del Waterfront di Levante è stata sviluppata secondo l’approccio Nearly zero energy building, impostando la strategia energetica sulla sinergia delle componenti naturali che caratterizzano il litorale: il mare, il sole e il vento, senza ricorso a fonti fossili, privilegiando quelle rinnovabili.

Tale approccio prevede efficienza energetica degli edifici (riducendo al minimo il contributo impiantistico e assicurando l’illuminazione e la ventilazione naturale) e degli impianti e delle attrezzature (mediante l’impiego di pompe di calore e fonti rinnovabili solari, con recupero energetico, sistemi impiantistici a bassa temperatura, smart metering e controlli evoluti); l’utilizzo di fonti rinnovabili in-site e off-site con sistemi fotovoltaici e solare-termici; low-emission mobility con colonnine di ricarica di veicoli terrestri e marini alimentate da fonti rinnovabili solari; comfort e biodiversità prevedendo un nuovo rapporto tra spazio antropizzato e naturale mediante l’adozione di sistemi di ossigenazione e movimentazione delle acque interne del Porto Canale.

Parlano Piano, Brescia e Moretti

“Stiamo realizzando – ha affermato Renzo Piano in occasione della presentazione del progetto – uno spazio da vivere a impatto zero. Questo progetto punta sull’urbanità del luogo, che si ottiene vivendolo. Ci saranno persone che lavoreranno e abiteranno qui. Questo è molto importante perché l’urbanità è legata ad un mix di funzioni che deve far vivere l’area 24 ore al giorno”.

“Con il progetto del Waterfront di Levante – ha detto Paolo Brescia, co-founder di OBR – vogliamo ricreare una forte urbanità di Genova sul mare, affrontando il tema del porto a partire dalla città, togliendo anziché aggiungendo, e trasformando ciò che prima era il retro del porto in un nuovo fronte della città sul mare”.

“Siamo orgogliosi di investire tante risorse a Genova, che crediamo sia una delle città con maggiori potenziali di crescita futura – ha sostenuto Massimo Moretti, direttore generale di Cds -. Il progetto del Waterfront di Levante è coerente con la nostra strategia aziendale che punta a standard di qualità e sulle nuove tendenze internazionali di trasformazione urbana: architettura, sostenibilità ambientale, nuovi modelli urbani, qualità del vivere”.



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