Stackyard House



Edificio residenziale inglese a energia quasi zero

Stackyard House, progettata per una coppia in pensione, sorge nel Suffolk, e deve il suo nome alle recinzioni agricole utilizzate per accatastare i covoni di grano.

L’edificio ricalca la forma delle classiche canoniche che si trovano ai margini dei villaggi inglesi, caratterizzate da una forte linea del tetto e da una pianta quadrata, ma da essa si discosta per la composizione asimmetrica delle facciate; porte, finestre e schermi solari sono sfalsati rispetto agli spazi interni, donando alla casa un aspetto meno formale rispetto ai tipici edifici cui si ispira.

Stackyard House

A un volume esterno semplice e squadrato si contrappone, infatti, una serie di livelli interni a differenti quote che sembrano seguire il pendio del lotto. Larghe travi di legno sul soffitto, che lasciano intuire la struttura del solaio intelaiato, sono il segno distintivo dell’ampia zona di ingresso, un atrio a doppia altezza che funge da collegamento e distribuzione per tutti i locali della casa, dalla zona giorno all’interrato, dove sono collocate le stanze per gli ospiti, fino alla camera padronale al piano superiore.

Pianta di Stackyard House

Quest’ultima è leggermente ribassata rispetto al solaio della terrazza per rispondere alle esigenze dei clienti di riservatezza e per soddisfare anche la richiesta di uno spazio idoneo all’osservazione della natura.

La proprietà è una vetrina di soluzioni progettuali per fabbricati a bassissimo consumo energetico le quali, fondendo tecnologie innovative in uno schema compositivo vernacolare, consentono ai proprietari di abbracciare uno stile di vita sostenibile in una casa che si armonizza con la sua collocazione rurale.

Stackyard House

L’edificio incorpora alti livelli di isolamento termico, ha un’ottima tenuta all’aria, riduce le perdite energetiche al minimo grazie alla forma compatta e sfrutta gli apporti solari gratuiti, al fine di diminuire la richiesta di energia, grazie al corretto orientamento. Collettori solari producono l’acqua calda sanitaria, celle fotovoltaiche sulla copertura dello studio esterno rendono l’edificio quasi autonomo dal punto di vista elettrico e il recupero dell’acqua piovana consente di irrigare il giardino; riscaldamento e raffrescamento sono garantiti dalla ventilazione meccanica controllata e da una pompa di calore.



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