Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Inondazioni, ondate di calore e crisi climatica: in l’Europa il 2023 è stato l’anno nero per il clima 08/05/2024
Le soluzioni Viessmann per l’efficienza energetica, in linea con la direttiva “Case Green” 16/05/2024
Pompa per il vuoto testo 565i: la soluzione per l’evacuazione degli impianti di condizionamento 14/05/2024
Big Aquarea T-CAP Serie M di Panasonic: la pompa di calore per case multifamiliari ed edifici commerciali 10/05/2024
A cura di: Tommaso Tetro Indice degli argomenti: Il 90% dei comuni a rischio In 7 anni solo 2,1 miliardi Le azioni di mitigazione I danni che l’Italia per colpa del cambiamento climatico sono pari a quasi 3 miliardi all’anno. Questo il risultato che emerge da uno studio effettuato da Greenpeace Italia sugli eventi meteo estremi, collegati alla crisi climatica, “per cui è possibile ricostruire in modo completo e affidabile il flusso di denaro”. Tanto che dal 2013 al 2019 i danni economici che pesano sull’Italia per via di alluvioni e frane, eventi estremi intensificati dal riscaldamento globale, è stato di 20,3 miliardi di euro. Il 90% dei comuni a rischio In Italia – fa presente Greenpeace – oltre il 90% dei comuni è a rischio frane o alluvioni. Tradotto significa che il pericolo incombe su 7,5 milioni di cittadini (1,3 milioni per il rischio frane, 6,2 milioni per il rischio alluvioni; in totale più del 12% della popolazione) – osserva Daniele Spizzichino, ingegnere del dipartimento per il servizio geologico dell’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra) – oltre a confermare che “ormai sempre più spesso anche nel nostro Paese, la crisi climatica in corso rende più intensi e frequenti fenomeni come alluvioni, frane, incendi o siccità”. Per Federico Spadini, della campagna Clima di Greenpeace Italia, questi eventi causano “decine di vittime” e “hanno cospicui impatti anche a livello economico”. Da alluvioni effetti devastanti “Grandi quantità di pioggia cadono in un lasso di tempo sempre minore, con effetti devastanti in un Paese con una media di consumo di suolo ben al di sopra di quella europea”, afferma Paola Salvati, ricercatrice dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr. In Italia, “dal 2015 al 2019, più di 28mila persone sono state evacuate a seguito di frane e inondazioni; in molte hanno visto distrutte le loro abitazioni, 89 hanno perso la vita. Se si allarga l’analisi agli ultimi 50 anni, dal 1970 al 2019, i morti per frana e inondazione sono stati 1.670, più di 320mila gli evacuati”. Meno di 5 case su 100 assicurate Le polizze contro i rischi catastrofali, in assenza di un mercato calmierato, restano una rarità: in Italia solo il 4,5% degli immobili è assicurato contro le calamità naturali che includono frane, alluvioni o terremoti. In 7 anni solo 2,1 miliardi Dallo studio di Greenpeace emerge che “dal 2013 al 2019 soltanto il 10% dei danni causati da alluvioni e frane è stato risarcito dallo Stato alle Regioni. In Italia, in sette anni i soldi impiegati in prevenzione sono stati pari a 2,1 miliardi di euro, appena un decimo dei danni stimati”. La regione più colpita è stata l’Emilia-Romagna, seguita da Campania, Toscana, Abruzzo, Liguria. Quello che bisogna fare è “agire alla radice del problema, riducendo rapidamente fino ad azzerare le emissioni di gas serra, per rispettare gli obiettivi dell’accordo di Parigi; è una strada che questo governo, nonostante gli annunci, non sembra aver intrapreso”. I fondi per la prevenzione stanziati dal ministero della Transizione ecologica hanno subito un incremento negli ultimi anni, passando dai 42 milioni di euro all’anno del 2013 ai 188 milioni nel 2018, fino ad arrivare alla cifra limite di 790 milioni nel 2019 (superata solo dagli 828 milioni spesi nel 2015). Nonostante questo incremento, “la spesa in prevenzione resta ben al di sotto della cifra che le regioni hanno richiesto per risanare i danni provocati da eventi meteo-idro estremi”. Le azioni di mitigazione Il lavoro di prevenzione degli eventi estremi non riguarda solo la messa in sicurezza del territorio, ma anche e soprattutto gli interventi di mitigazione dei cambiamenti climatici, cioè “la progressiva ma repentina riduzione delle emissioni di gas serra fino al loro azzeramento. L’obiettivo dell’accordo di Parigi di contenere l’innalzamento della temperatura media globale entro 1,5 gradi centigradi potrà essere ottenuto solo aumentando il livello di ambizione e di coraggio delle scelte politiche da parte dei governi. Qualsiasi forma di prevenzione da questi eventi estremi, dalla riduzione delle emissioni agli interventi sul territorio, non deve dunque essere vista come un costo, ma come un investimento che ci permette di evitare gli impatti più devastanti sul Pianeta, sulle persone e sull’economia”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
16/05/2024 300 sensori IoT a Milano per monitorare inquinamento e piante A cura di: Federica Arcadio 300 sensori IoT, posti su altrettante piante alla Biblioteca degli Alberi di Milano, aiuteranno a monitorare ...
15/05/2024 Smog in Lombardia, l'allevamento responsabile del 25% dell'inquinamento A cura di: Tommaso Tetro Un nuovo studio evidenzia che l'allevamento contribuisce fino al 25% sullo smog in Lombardia, una delle ...
10/05/2024 Il ruolo delle città europee per combattere il cambiamento climatico A cura di: Raffaella Capritti La maggior parte degli europei vive in aree urbane e le città svolgono un ruolo fondamentale ...
03/05/2024 Ma quale uscita dal carbone: nel 2023 si registra un aumento del 2% A cura di: Tommaso Tautonico Nel 2023 la capacità operativa di carbone è aumentata del 2%: secondo il Global Energy Monitor ...
01/05/2024 Italia taglia 7,7% emissioni CO2 in 2023 con forte crescita rinnovabili A cura di: Tommaso Tetro Taglio emissioni di CO2 e crescita rinnovabili: Italia in linea con target 2030. L'energia consumata deriva ...
30/04/2024 G7: firmata la Carta di Venaria. Stop del carbone dal 2030 al 2035 A cura di: Raffaella Capritti Si è concluso il G7 di Torino: stop al carbone entro il 2035, incremento delle rinnovabili. ...
29/04/2024 Cambiamento climatico: rischi per la salute per il 70% dei lavoratori A cura di: Raffaella Capritti Il cambiamento climatico sta avendo gravi ripercussioni sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori in tutte ...
24/04/2024 Clima: raddoppiare gli investimenti per raggiungere gli obiettivi del 2030 A cura di: Tommaso Tautonico Nonostante gli investimenti climatici nei Paesi UE siano cresciuti del 9% nel 2022, non saranno sufficienti ...
17/04/2024 Crisi climatica minaccia numero per la salute, oltre 250mila morti all'anno al 2050 A cura di: Tommaso Tetro Il Wwf in occasione del World health day chiede interventi urgenti per abbattere le emissioni di ...
15/04/2024 Overshoot day 2024: in Italia è il 19 maggio A cura di: Federica Arcadio In soli cinque mesi l’Italia arriva all'overshoot day, consuma cioè tutte le risorse naturali “dell’anno”. Solo ...