Come funziona il fotovoltaico ad uso esclusivo in condominio: come si divide il tetto e permessi necessari 30/04/2025
Riqualificazione energetica: tipologie di interventi, soluzioni ed esempi di retrofit edilizio 17/06/2025
Cool Roof e pavimentazioni riflettenti: come ridurre l’effetto isola di calore e risparmiare energia 13/06/2025
Energia sostenibile per tutti: a che punto siamo con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7 26/06/2025
Sun Ballast Elite: un servizio premium con tanti vantaggi e offerte per i professionisti del FV 23/06/2025
Gli Stati dell’Unione europea forniscono 112 miliardi di € annui alle fonti fossili, per la metà destinati ai trasporti Nonostante gli accordi internazionali per il clima e la sostenibilità ambientale, a favore delle energie rinnovabili, sono ancora tanti, troppi, i sussidi riconosciuti ogni anno alle fonti fossili nei paesi memri dell’Unione: 112 miliardi di €. Il dato emerge dal Rapporto “Phase-Out 2020: Monitoring Europe’s fossil fuel subsidies report”, realizzato da Overseas Development Institute (ODI) e Climate Action Network (CAN) Europe e recentemente presentato a Bruxelles. L’accordo di Parigi firmato nel dicembre 2015 ha definito precisi impegni per il clima, l’Unione Europea dovrebbe, entro la seconda metà del secolo, ridurre a zero le emissioni nette di gas serra, e reindirizzare i flussi finanziari in maniera coerente con la necessaria traiettoria di decarbonizzazione. Dai dati del Rapporto è inoltre evidente che l’Unione sia molto lontana dall’attuare strategie, su cui si è impegnata, per l’eliminazione dei sussidi dannosi per l’ambiente entro il 2020. In particolare nello studio si fa riferimento ai sussidi destinati ai combustibili fossili tra il 2014 e il 2016 sia a livello comunitario che in 11 stati membri, tra cui l’Italia, responsabili dell’83% delle emissioni di gas serra dell’Unione Europea. Tra agevolazioni fiscali, finanziamenti pubblici e investimenti da parte di imprese a controllo statale, sono stati individuati 999 diversi tipi di incentivi economici, destinati per il 44% al settore dei trasporti, con 49 miliardi di € all’anno. I sussidi riconosciuti in Italia Per quanto il nostro paese sia impegnato in azioni per la sostenibilità ambientale, ci sono ancora troppi sussidi riconosciuti alle fonti fossili, per un totale di 15,2 miliardi di euro tra diretti e indiretti e Legambiente denuncia che nella SEN appena approvata, non ci sia alcun riferimento alla loro cancellazione. In Italia, si legge nel Rapporto, ancora il 60% del mix elettrico (era l’81% nel 2000) è coperto dalle fonti inquinanti e il 40% è soddisfatto dalle fonti di energia rinnovabile. Se il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato il “Catalogo dei sussidi ambientalmente favorevoli e dei sussidi ambientalmente dannosi” mostrando una maggior trasparenza verso questo tema, d’altra parte l’articolo 15 della legge delega per la riforma fiscale del 2014, orientato verso l’eliminazione delle sovvenzioni nocive per l’ambiente, non è mai stato attuato. In Italia rispetto ad altri paesi europei sono riconosciuti incentivi alla produzione domestica di carbone relativamente bassi, ma il sostegno economico a petrolio e gas è ancora alto. Francesco Capezzuoli di Italian Climate Network sottolinea come solo eliminando i sussidi ai combustibili fossili si potrebbero rispettare gli obiettivi internazionali fissati dall’Accordo di Parigi di assicurare il contenimento del riscaldamento globale al di sotto dei 2° entro il 2020, garantendo una diminuzione delle emissioni e supporto a politiche di efficienza energetica. Senza dimenticare che “le ingenti somme risparmiate potrebbero essere destinate a investimenti in infrastrutture e tecnologie low-carbon, favorendo così ulteriormente il raggiungimento degli obiettivi di mitigazione”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
25/06/2025 Le miniere di carbone dismesse possono ospitare 300 GW di fotovoltaico A cura di: Raffaella Capritti Oltre 5.800 km² di miniere di carbone dismesse o in via di chiusura potrebbero ospitare 300 ...
24/06/2025 Piani climatici al 2035: la verifica di metà anno rivela gravi ritardi Piani climatici: solo 1 Paese su 40 ha un piano al 2035 compatibile con 1,5°C. Il ...
20/06/2025 Equità sociale e clima: la resilienza è (anche) una questione di giustizia Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente: senza giustizia sociale, l’adattamento climatico rischia di aumentare le disuguaglianze
19/06/2025 L’Europa accelera sull’energia: stop alle importazioni di gas e petrolio dalla Russia entro il 2027 L’UE propone il bando al petrolio e gas russo entro il 2027: nuove regole, infrastrutture e ...
18/06/2025 Cleaner Future: i bambini spingono il cambiamento, gli adulti restano indietro A cura di: Raffaella Capritti I bambini guidano la sostenibilità in casa, ma scarsa conoscenza e costi percepiti rallentano l’adozione delle ...
17/06/2025 Giornata Mondiale della lotta alla Desertificazione e alla Siccità 2025: Restore the land. Unlock the opportunities Giornata mondiale della lotta alla desertificazione e alla siccità. Il tema dell'edizione 2025: "Restore the land. ...
16/06/2025 Conferenza Onu sugli oceani, passi avanti per la salvaguardia degli oceani: cosa è stato deciso A cura di: Giorgio Pirani Conferenza ONU sugli Oceani: 90 paesi si sono incontrati per discutere di come salvare gli oceani, ...
12/06/2025 2G Italia: la cogenerazione per un futuro energetico efficiente A cura di: Laura Murgia Attiva in 70 Paesi, 2G è fra le protagoniste mondiali della cogenerazione, e guida la transizione ...
11/06/2025 I rischi climatici influenzano i prezzi degli immobili commerciali. Lo studio della BCE I prezzi degli immobili commerciali reagiscono ai rischi climatici. La BCE lancia l'allarme e analizza gli ...
10/06/2025 Investimenti energetici: nel 2025 a livello globale si toccheranno i 3.300 miliardi di dollari Secondo il rapporto World Energy Investment 2025 dell’International Energy Agency (IEA), gli investimenti nel settore energetico ...