Arriva la Carta delle aree per il deposito di rifiuti nucleari, 67 siti possibili in 7 Regioni 08/01/2021
Il modulo abitativo, perfetto esempio di un edificio passivo, è ai giardini pubblici di Palestro a Milano per essere sottoposto allo stress test in area metropolitana Il modulo abitativo sperimentale ed energeticamente autonomo Biosphera 2.0, progettato secondo gli standard più evoluti di efficienza energetica Passivhaus e Minergie, è approdato ai giardini pubblici di Palestro a Milano dove, fino alla fine del mese di giugno, sarà monitorato e sottoposto agli stress test in area metropolitana, per raccogliere i dati su oltre 20 parametri relativi all’involucro, alla temperatura dell’aria, all’umidità e alle reazioni fisiologiche ed emotive di chi lo abita. Si tratta di un edificio passivo, reale e funzionante, facilmente trasportabile che, dopo le tappe di Courmayeaur e Aosta è ora nel capoluogo meneghino, per continuare poi il suo viaggio dimostrativo tra Riccione, Torino e Lugano dove arriverà a fine febbraio 2017, così da monitorare in maniera continua e nelle più diverse condizioni atmosferiche sia le prestazioni del modulo che la qualità della vita delle persone che abitano Biosphera 2.0. Studenti e professionisti che fino ad ora hanno abitato il modulo stanno realizzando un blog sempre in evoluzione, con il racconto delle singole esperienze. Siamo andati a visitare il modulo e in soli 25 m2 Biosphera 2.0 concentra una perfetta piccola abitazione che comprende zona giorno, notte, bagno e centrale termica ed è provvista di ogni comfort, sempre nell’ottica dell’efficienza energetica e del consumo 0. L’ illuminazione è a led, la cucina a induzione, gli elettrodomestici sono in classe A, riscaldamento e raffrescamento garantiscono, senza ricorrere a reti di energia esterna, una temperatura confortevole compresa tra i 21° in inverno e i 25° in estate. L’abitazione è realizzata in legno certificato secondo i criteri di massima sostenibilità imposti dal Pefc. Si può sicuramente immaginare di costruire abitazioni più grandi e strutturate, adottando gli stessi parametri e le stesse caratteristiche energetiche. Il progetto é stato promosso da Aktivhaus, Politecnico di Torino DAD, Università della Valle d’Aosta, Vallée d’Aoste Structure e dagli istituti Zephir, Minergie e PEFC con il patrocinio della Regione Valle d’Aosta e con la partecipazione di diverse aziende nazionali e internazionali: ROCKWOOL, Xella, Artuso Legnami, Be-eco, Fermacell, Hella, Internorm, Lape, Mezzi Termoidraulica, New Sermifer, Porcelanosa, T&T, Thermal Tecnology, Une, Zehnder. Rockwool per Biosphera La lana di roccia Rockwool è stata utilizzata per isolare perfettamente il modulo, facendo sì che la temperatura, l’acustica e il comfort interno rimanessero invariati anche in presenza delle massime escursioni termiche o di elevato inquinamento acustico. In particolare per le facciate sono stati utilizzati il sistema di isolamento a cappotto REDArt® e, per ottenere un particolare effetto estetico, la nuova soluzione per l’isolamento e il rivestimento di facciate ventilate REDAir®. Per la copertura è stato utilizzato il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità Durock Energy di spessore 200 mm all’ estradosso. All’intradosso è stato invece montato un controsoffitto in gessofibra in aderenza con il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a media densità ROCKWOOL 225 Plus di spessore 80 mm. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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