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Indice degli argomenti Toggle Colonnine di ricarica residenziali – Caratteristiche e soluzioniColonnine di ricarica, costi e bonusIntervista agli operatori di PlenitudeColonnine di ricarica: rassegna prodottiGrowatt – Thor 11as-p/as-s/22as-p/22as-sViessmann wall box VEC04KempowerSenec – Wallbox dpmSilla Industries – Prism Solar SWallbox – Supernova Le colonnine di ricarica ad uso residenziale potrebbero diventare una realtà molto diffusa in un futuro non troppo lontano, uno scenario ideale in cui a circolare potrebbero essere solo auto elettriche, ricaricabili comodamente dal proprio garage. Scenario che acquista una sua consistenza se pensiamo che l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha stimato che per il 2030 la domanda di energia elettrica legata ai veicoli raggiungerà i 1.100 TWh (terawattora), ovvero il 4% della domanda totale di elettricità. Per adesso accontentiamoci dei numeri positivi che arrivano da Motus – E (una rete di aziende, tecnici, operatori del settore e membri di associazioni ambientaliste che lavorano insieme per veicolare il processo di transizione ecologica nel comparto dei trasporti) sull’aumento esponenziale delle immatricolazioni di auto elettriche in Italia (solo a marzo 8.170 auto elettriche, +82%) e sulla nascita di nuovi punti di ricarica nel primo trimestre di quest’anno (4.401). Ad accelerare questo processo è stato sicuramente anche il provvedimento arrivato da Bruxelles secondo cui dal 2035 dovranno essere immatricolate solo auto ad emissioni zero, quindi solo auto elettriche o alimentate a e-fuel. Nell’ultimo biennio i punti di ricarica delle auto elettriche sono raddoppiati nel nostro Paese e, anche se le regioni del Nord sono le più interessate dal fenomeno (Lombardia in testa, seguita da Piemonte, Veneto, Lazio ed Emilia Romagna), la notizia positiva è che la Campania ha registrato negli primi mesi del 2023 un incremento delle installazioni di colonnine di ricarica pari all’81% (i punti di ricarica sono passati da 1.184 a 2.145. E ancora numeri in ascesa arrivano sul fronte globale, dove le auto elettriche vendute sono il 10% del totale nel 2021, quattro volte quelle del 2019. Colonnine di ricarica residenziali – Caratteristiche e soluzioni Le colonnine di ricarica o wall box sono infrastrutture progettate per la ricarica delle auto elettriche o ibride, quelle residenziali vengono generalmente installate nel box auto o in un punto dove il collegamento alla rete elettrica personale o condominiale sia possibile. La norma che regola l’installazione delle wall box domestiche è la CEI EN 61851-1 che ne regola i criteri di sicurezza. Si tratta di impianti poco invasivi, proprio perché si installano a parete e possono essere utilizzati anche per la ricarica di altri veicoli elettrici. La ricarica monofase può arrivare fino ad una capacità di 7,4 kW, la trifase ad una capacità di 22 kW. Le moderne infrastrutture sono studiate per garantire un flusso conforme e continuo di energia, in maniera da preservare la salute della batteria. Con i nuovi modelli le tempistiche di ricarica si sono accorciati passando a circa 6 – 7 ore (da 12 ore che impiegavano le colonnine tradizionali) e garantiscono ai veicoli un’autonomia fino a 400 Km. La tipologia da scegliere dipende molto dalle condizioni ambientali (presenza o meno di un garage, caratteristiche dell’impianto elettrico), per questo è necessaria la consulenza di un tecnico. Generalmente gli operatori industriali di riferimento si occupano dell’installazione e dell’erogazione di energia e attraverso un sopralluogo iniziale forniscono una consulenza diretta e specifica all’utente finale. Colonnine di ricarica, costi e bonus I costi delle colonnine di ricarica residenziali oscillano da 700 a oltre 1700 euro (per una media di circa 1.500 euro), dipende molto dalle condizioni ambientali, e dalle modalità di installazione. Il costo medio di una ricarica oscilla comunque tra 15 e 20 euro. L’art. 119 del Decreto legge 34/2020, modificato con Decreto-legge del 16/02/2023 n. 11 art. 1, in vigore dal 12/04/2023, indica che: “… per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute per gli interventi di installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici …. la detrazione spetta nella misura riconosciuta per gli interventi previsti dallo stesso comma 1 in relazione all’anno di sostenimento della spesa, da ripartire tra gli aventi diritto in quattro quote annuali di pari importo, e comunque nel rispetto dei seguenti limiti di spesa, fatti salvi gli interventi in corso di esecuzione: euro 2.000 per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno più accessi autonomi dall’esterno secondo la definizione di cui al comma 1-bis del presente articolo; euro 1.500 per gli edifici plurifamiliari o i condomini che installino un numero massimo di 8 colonnine; euro 1.200 per gli edifici plurifamiliari o i condomini che installino un numero superiore a 8 colonnine (6). L’agevolazione si intende riferita a una sola colonnina di ricarica per unità immobiliare”. Analisi e pianificazione delle strutture di ricarica Un mercato in così grande ascesa necessita di una cura e di una pianificazione adeguata in ogni suo meccanismo, partendo proprio dalla stima della vita media dei sistemi di storage con batterie al litio che fanno funzionare le colonnine, dei costi di produzione e del rapporto di queste con gli impianti fotovoltaici che le alimentano, per esempio. Ci ha pensato ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) con l’Università di Cassino che ha messo in campo una ricerca in questo senso, confrontando il riflesso sui costi con l’uso di due modelli per l’invecchiamento delle batterie: il primo modello di calcolo si riferisce alla quantità di energia scambiata dalla batteria; il secondo la profondità di scarica. La valutazione su questi due modelli di calcolo ha evidenziato che, quello che contempla la profondità di scarica sfrutta meglio l’energia dell’impianto fotovoltaico, ma anche che questo porta ad un’usura più veloce della batteria stessa. Lo “State of Charge” permette di sfruttare di più il sistema di accumulo nel suo utilizzo quotidiano, mentre il secondo, più “conservativo”, fissati i parametri di utilizzo (range 10-90%), permette di allungare la vita del sistema. Se la batteria ha un costo alto è più utile utilizzare come modello di calcolo quello più conservativo per la batteria. Una ricerca fondamentale per ottimizzare l’utilizzo di energia rinnovabile e del sistema di accumulo, e quindi abbassare i costi della rete elettrica. Intervista agli operatori di Plenitude Il mercato delle colonnine di ricarica è in grande fermento. Per capire come si muove e che riflessi ha sul settore delle auto elettriche, delle wallbox residenziali e sul Green Deal, più in genere, abbiamo fatto qualche domanda agli operatori di Plenitude (Società Benefit di Eni). Come sta cambiando il mercato delle colonnine di ricarica, soprattutto quelle predisposte per il settore residenziale? Il mercato sta accelerando più che cambiando. Le installazioni da parte dei principali player procedono a ritmo continuo con centinaia di nuove installazioni al mese. Come Plenitude abbiamo l’obiettivo dichiarato di installare 30.000 punti di ricarica entro il 2026 e un importante piano di sviluppo in Europa per la realizzazione di una delle più grandi reti di ricarica ad alta potenza lungo i principali corridoi di trasporto europei e nei principali nodi urbani in 8 Paesi: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Austria, Germania, Slovenia e Grecia. La nostra offerta prevede soluzioni avanzate per la mobilità elettrica, per fornire agli e-drivers un’esperienza di ricarica agevole e rapida. Grazie all’app di Be Charge, Società controllata da Plenitude, è possibile localizzare e utilizzare oltre 125.500 punti di ricarica, filtrabili per potenza, disponibilità e modalità di accesso. Le nostre colonnine utilizzano energia certificata, tramite garanzie d’origine di provenienza europea, come immessa in rete e prodotta da impianti alimentati al 100% da fonti rinnovabili e le nostre infrastrutture di ricarica sono monitorate 24 ore su 24. La ricarica privata rappresenta un asset fondamentale per la diffusione della mobilità elettrica in Italia. Plenitude presenta all’interno del proprio portafoglio di servizi dedicati alla casa una linea di soluzioni pensate per la ricarica elettrica domestica. Si tratta di un’offerta completa: dalle wallbox per la ricarica dei veicoli elettrici, all’installazione delle stesse e all’assistenza in caso di ogni necessità. Un servizio garantito dalla nostra rete di tecnici e installatori esperti, presenti su tutto il territorio italiano con soluzioni di sicura affidabilità (il network dei punti vendita Eni Plenitude Store). Plenitude intende quindi proporsi come interlocutore unico al fine di rendere più semplice l’esperienza della ricarica elettrica per il cliente. Che cosa orienta questi cambiamenti? In primis è necessario vengano immatricolate sempre più auto elettriche. Nel 2022 l’immatricolato elettrico non ha seguito il trend del 2021, dove avevamo assistito a una crescita importante di immatricolazioni favorita anche dal quadro normativo e di incentivi. Nonostante ciò, come Plenitude, abbiamo accelerato il nostro piano di installazioni con una crescita costante dell’infrastruttura di ricarica. Le previsioni legate all’immatricolato e i dati del primo trimestre 2023 segnalano un’importante crescita. Secondo Motus E, prima Associazione in Italia nel settore della mobilità elettrica, le auto full electric circolanti in Italia al 31 marzo 2023 sono all’incirca 183.467, con le immatricolazioni nel mese di marzo che risultano in aumento dell’81,96% sul 2022 a 8.170 unità, facendo registrare il record storico di immatricolazioni BEV (Battery Electric Vehicle) del primo trimestre dell’anno. Anche le infrastrutture di ricarica sono in netto aumento, con un nuovo record di punti di ricarica installati, che ormai hanno un ritmo superiore ai 300 a settimana ed il totale nazionale che vola oltre quota 41.000. Quali novità in ambito tecnologico e sistemico possiamo registrare? Anche qui l’evoluzione è continua sotto tutti i punti di vista: sia le auto elettriche sia le stazioni di ricarica sono sempre più performanti. Nello specifico le colonnine sono sempre più potenti. Coprendo sia la gestione delle infrastrutture (CSO, CPO) che i servizi di mobilità elettrica (EMSP), Be Charge offre diversi tipi di stazioni di ricarica: a corrente alternata – di tipo Quick, fino a 22 kW – e a corrente continua, di tipo Fast (fino a 99 kW), Fast+ (fino a 149 kW) e Ultrafast (oltre 150 kW). Fondamentale dal nostro punto di vista, la piattaforma di gestione software (c.d. backend) che fa funzionare e monitora tutta la nostra rete di ricarica in Europa ed è già in grado di attivare funzionalità di smart charging. Sicuramente interessante lo sviluppo del “Vehicle to grid“, una tecnologia che consente alle auto elettriche di scambiare energia elettrica con la rete pubblica”. Come si può promuovere questa filosofia? Al Fuorisalone di Milano abbiamo portato l’installazione di arte generativa Connections, all’interno di Opificio 31 in via Tortona, con la nostra controllata Be Charge. Uno spazio immersivo che rappresenta la visione della mobilità elettrica di Plenitude. L’installazione si snodava attraverso quattro simboliche charging station con l’obiettivo di mettere in connessione i partecipanti ai quattro pillar di Plenitude: Sustainability, Innovation, Future e Mobility. Protagonista è la tecnologia, che diventa così lo strumento per creare connessioni e sinergia tra persone, comunità e ambiente. Che prospettive ci sono per il futuro? Il cambiamento è in corso: Plenitude si impegna ad adottare soluzioni avanzate per la mobilità elettrica, con l’obiettivo di rendere questo settore sempre più accessibile, garantendo un’esperienza di utilizzo semplice ed intuitiva. Colonnine di ricarica: rassegna prodotti Growatt – Thor 11as-p/as-s/22as-p/22as-s Growatt – Thor 11as-p/as-s/22as-p/22as-s Thor 11AS-P/11AS-S/22AS-P/22AS-S di Growatt è una soluzione trifase AC per installazioni residenziali e commerciali, è integrabile con impianti fotovoltaici nuovi e preesistenti. Unisce efficienza, design e funzionalità avanzate: è infatti compatibile con i principali software per la gestione dei pagamenti e con tutti i veicoli e può essere gestita da una App per schedulazione e controllo intelligenti. Principali caratteristiche: Compatibile con veicoli elettrici di qualunque marchio Integrabile in impianti FV nuovi e preesistenti Carica con il 100% di energia rinnovabile tramite utilizzo del surplus di Energia Fotovoltaica APP per schedulazione & controllo intelligenti Protezione IP65 per utilizzi sia all’interno che all’esterno Viessmann wall box VEC04 Viessmann wall box VEC04 Viessmann propone la colonnina di ricarica Wall box VEC04 Smart disponibile in versione monofase e trifase, adatta per installazioni in diversi contesti: domestico, alberghiero e commerciale. Unisce un bel design a ottime prestazioni tecniche tra cui la ricarica veloce e massima sicurezza. E’ disponibile in tre taglie regolabili di potenza: 7,4 kW monofase, 11 e 22 kW trifase e per massimizzare i benefici si può installare insieme a un impianto fotovoltaico riuscendo così a utilizzare l’energia autoprodotta. Principali caratteristiche: Presenza di una presa di tipo 2 senza cavo Il led di stato e display LCD a colori L’interfaccia LAN e Wi-Fi (APP Drive Green) per configurazione e monitoraggio L’interfaccia RFID e 3 cards incluse Il controllo dinamico dei carichi prevedendo apposito energy meter esterno Si può installare a parete o su piedistallo E’ possibile collegare più unità Kempower Kempower propone soluzioni di ricarica rapida in corrente continua per veicoli elettrici, affidabili e facili da utilizzare. Considerando che lo sviluppo e la produzione dei sistemi di ricarica modulari e scalabili di Kempower ha sede in Finlandia, dove si toccano temperature molto basse, si tratta di prodotti durevoli e in grado di resistere a condizioni estreme. Le sessioni di ricarica possono essere seguite da cellulare scannerizzando il QRcode presente sul display. Senec – Wallbox dpm Senec – Wallbox dpm SENEC.Wallbox dpm3 è la colonnina elettrica mono e trifase con potenza di carica fino a 22 kW. Si può installare singolarmente o in gruppo tramite configurazione master-slave. Grazie al sensore DPM, la ricarica viene regolata a seconda della potenza disponibile in casa. La tecnologia RFID permette l’utilizzo congiunto di 5 utenti e lo schermo touch visualizza in tempo reale tutte le informazioni importanti direttamente sul dispositivo. Tra i vantaggi il sensore di temperatura evita il surriscaldamento e la presa con otturatore di protezione integrato garantisce sicurezza e durata. Semplice da installare, anche in esterno grazie al grado di protezione IP55. L’APP consente di monitorare da remoto il processo di ricarica e il funzionamento, localizzando eventuali anomalie. Silla Industries – Prism Solar S Silla Industries – Prism Solar S Prism Solar S è la stazione di ricarica di Silla Industries disponibile sia in versione monofase che trifase. Permette di sfruttare l’energia prodotta in eccesso dall’impianto fotovoltaico (ricarica green&gratis) e di programmare le sessioni nelle fasce orarie più economiche, per esempio di notte o nei festivi. Il sistema è completo di connettività via Wi-Fi, via rete ethernet o anche via GSM. Il caricatore compatto ha dimensioni ridotte, è privo di cavo con connettore in dotazione e sulla cover frontale si trova la presa di tipo Type 2S. Per la massima sicurezza il sistema di Silla prevede l’otturatore di sicurezza sulla presa e il modulo di sgancio integrato, che interrompe la ricarica in caso di anomalie. Wallbox – Supernova Wallbox – Supernova Supernova è la colonnina di ricarica di Wallbox pensata per il settore pubblico, con caricabatterie veloce in CC. I suoi numeri sono: 60 kW, meno di 15 minuti per ricaricare, autonomia fino a 100 km. Si tratta di una soluzione di ricarica veloce e completa che si basa sulla tecnologia Quasar brevettata e si caratterizza per affidabilità, grazie alla gestione interna di tutte le fasi, efficienza, facilità di installazione e manutenzione e flessibilità, si integra infatti in qualsiasi rete di ricarica esistente. Si può installare anche a parete o in ambienti con spazi ridotti 16/02/2022 Le colonnine di ricarica per auto elettriche sono sufficienti? L’e-mobility è un trend in crescita, ma ci sono sufficienti punti di ricarica? L’analisi di Motus-E entra nel dettaglio su questo tema Indice degli argomenti: Colonnine di ricarica: +35% nel 2021 Il divario tra nord e sud Italia Non ci sono sufficienti punti di ricarica veloce in autostrada I punti di ricarica presenti sul territorio sono o non sono sufficienti? Nel percorso verso un mondo a zero emissioni anche il settore automotive può e deve fare la sua parte. Cresce il numero delle auto elettriche vendute in tutto il mondo segnando l’avvio di una vera e propria “rivoluzione green”: nel 2021 le immatricolazioni delle e-car sono arrivate a registrare una crescita del +128,34%, un dato che equivale a ben 76.863 automobili immatricolate (fonte: Motus-E). Un trend di sviluppo che viene confermato anche dalle ricerche svolte dall’IEA, Agenzia Internazionale dell’Energia. Secondo quanto riportato nell’articolo “Electric cars fend off supply challenges to more than double global sales” (a cura di Leonardo Paoli, Clean Energy Technologies analyst e Timur Gül, Head of the Energy Technology Policy Division) nel 2012 sono state vendute all’incirca 130.000 vetture elettriche nel mondo, mentre oggi lo stesso numero di e-car viene venduto nel giro di una sola settimana. Fonte IEA IEA ha registrato un trend di crescita “particolarmente impressionante” negli ultimi tre anni. Nonostante la pandemia abbia messo a dura prova il segmento automotive tradizionale, nel 2019 sono state vendute 2,2 milioni di automobili elettriche: un valore destinato a salire arrivando a toccare 3 milioni di vetture nel 2020 e 6,6 milioni nel 2021(rappresentando circa il 9% del mercato automobilistico globale). Come sottolineano Paoli e Gül: “Nel corso del 2021, le vendite mensili di auto elettriche sono state costantemente superiori di almeno il 50% rispetto al mese corrispondente del 2020”. Ad un gran numero di vetture elettriche vendute dovrebbe corrispondere anche un ingente numero di colonnine di ricarica necessarie per il funzionamento dell’automobile. Ma a che punto siamo in Italia con la distribuzione delle infrastrutture di ricarica? Abbiamo a disposizione abbastanza dispositivi per accompagnare l’espansione del mercato dell’e-mobility? Motus-E, associazione che raggruppa le principali realtà legate al mondo della mobilità elettrica, ha presentato un report sullo stato dell’arte legato alle infrastrutture di ricarica pubblica presenti nel nostro Paese. Colonnine di ricarica: +35% nel 2021 Il report realizzato da Motus-E ha come finalità quella di mostrare l’attuale situazione attraverso dati aggiornati a dicembre 2021, confrontandoli con i principali stati europei. In particolare lo studio analizza solamente le “infrastrutture su suolo pubblico o privato ad accesso pubblico, mentre sono escluse dalla rilevazione le ricariche private o accessibili con limitazioni all’utenza”. Come riporta Motus-E, le colonnine di ricarica seguono un trend di crescita. Al 31 dicembre il report segnala che in Italia risultano installati 26.024 punti di ricarica e 13.233 infrastrutture (tra colonnine e stazioni) in circa 10.503 location aperte al pubblico. Fonte Motus-E Citando il report notiamo che “Rispetto alla rilevazione del report precedente, durante il 2021 i punti di ricarica sono cresciuti di +6.700, mentre le infrastrutture di ricarica di +3.514, con una crescita rispettivamente del +35% e del 36%”. Se si confrontano i dati raccolti nel 2019 (10.647 punti di ricarica), Motus-E evidenzia una crescita del +143% con un tasso di crescita media annua del +48,4%. Mentre le infrastrutture di ricarica aumentano di anno in anno, circa il 13% di esse attualmente non è utilizzabile. Il motivo è legato alla difficoltà nel finalizzare il collegamento alla rete elettrica oppure alla mancanza di autorizzazioni necessarie. Motus-E segnala però che il “valore delle infrastrutture inattive è migliorato notevolmente durante l’anno, a dicembre 2020 era pari al 22%, sceso al 15% a giugno, ed al 12% a settembre”. Un segnale positivo che testimonia il maggiore impegno nel miglioramento dei procedimenti di autorizzazione da parte delle amministrazioni e dei distributori locali. Il divario tra nord e sud Italia Il report mette in evidenza il divario territoriale tra nord e sud Italia: circa il 57% delle infrastrutture si trova nella parte nord ella Penisola, mentre il 23% al centro e solamente il 20% al sud e nelle isole. Ma vediamo nel dettaglio come sono distribuite geograficamente. In Lombardia sono presenti 4.542 punti di ricarica (circa il 17%). Tra le Regioni virtuose troviamo anche il Lazio e il Piemonte con il 10% ciascuna, mentre seguono Veneto ed Emilia-Romagna al 9% e la Toscana all’8%. Queste sei Regioni rappresentano il 65% del totale dei punti in Italia. Il report dà evidenza del fatto che le infrastrutture di ricarica sono più capillari nel centro-nord Italia e nelle grandi città. Il mercato della mobilità elettrica si sta diffondendo maggiormente nelle città metropolitane: su Roma si segnalano 1673 punti di ricarica nel Comune, a Milano 717, a Napoli 211 e a Torino 211. Fonte Motus-E La ricerca vuole però far riflettere su un aspetto importante: nonostante ci sia differenza tra le diverse Regioni, in Italia il mercato della mobilità sostenibile si sta espandendo sempre di più. L’esempio del Molise è il più lampante: la Regione, che presenta in assoluto il numero di punti di ricarica più basso, è allo stesso tempo quella in cui il rapporto tra punti di ricarica e vetture immatricolate è più alto. Non ci sono sufficienti punti di ricarica veloce in autostrada Se la situazione sembra in fase di sviluppo nelle città, in autostrada sono presenti 118 punti di ricarica pubblici di cui il 78% ricaricano a potenze superiori ai 43 kW. Motus-E segnala che “Ad oggi è percepita come un disagio per l’utente l’assenza di un numero sufficiente di stazioni di ricarica nelle aree di servizio e lungo le arterie autostradali, che invece avrebbero bisogno di una più capillare diffusione di punti di ricarica, in particolare di quelli ad alta potenza o HPC (con potenze di almeno 150 kW) proprio per facilitare viaggi e spostamenti su tratti extraurbani”. Su una rete autostradale di 7318 km, i punti di ricarica veloce dovrebbero essere 40 ogni 100 km. Ma per accedere ai medesimi il guidatore deve uscire dall’autostrada e servirsi presso le infrastrutture installate su strade extraurbane (o vicino ai caselli autostradali). I punti di ricarica presenti sul territorio sono o non sono sufficienti? Dopo aver mostrato una panoramica inerente ai punti di ricarica, alle infrastrutture e alla loro distribuzione nel territorio italiano arriviamo a rispondere alla fatidica domanda: “ci sono abbastanza punti di ricarica”?. Il report presentato da Motus-E mostra che l’Italia ha più punti di ricarica per veicolo di Paesi come la Francia, Regno Unito, Germania o Norvegia. Ciò significa che in Italia è la penetrazione dei veicoli elettrici ad essere più carente e non la presenza di infrastrutture di ricarica pubbliche sul territorio. Motus-E sottolinea che l’analisi svolta “vuole evidenziare che il rapporto tra infrastrutture di ricarica pubblica e veicoli elettrici è più che adeguato, nonostante ovviamente un mercato dei veicoli elettrici molto inferiore rispetto agli altri Paesi Europei”. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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