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Indice degli argomenti: Colonnine elettriche in condominio, via libera con il Superbonus 110% Quanto costa e regole di ripartizione della spesa Quante colonnine elettriche si possono installare in un condominio e quali permessi servono Grazie al Superbonus 110%, moltissimi condomini si sono dotati di colonnine elettriche o stanno pensando di farlo. Infatti, come spiegheremo, la loro installazione rientra a pieno titolo tra i lavori trainanti previsti nella Legge di Bilancio per il 2022. Bisogna, però, fare delle distinzioni: la ripartizione della spesa è differente se i punti di ricarica si trovano nelle parti ad uso comune o private del complesso condominiale. Invece per quanto riguarda il numero massimo consentito, bisogna valutare la grandezza del condominio e la quantità di residenti. Se possiedi un’auto elettrica e vorresti ricaricarla direttamente in condominio, ecco una guida su costi e detrazioni delle colonnine elettriche. Colonnine elettriche in condominio, via libera con il Superbonus 110% Via libera alle colonnine per ricaricare le auto elettriche nei condomini, piccoli o grandi che siano. Tra le misure confermate dal Governo anche il loro acquisto e installazione rientra nelle spese detraibili con sconto in fattura o cessione del credito d’imposta. In poche parole, grazie al Superbonus 110%, il loro acquisto e montaggio sarebbe gratis. Ma esiste una condizione: l’agevolazione è riconosciuta soltanto se si tratta di lavori che, nel loro complesso, assicurino un salto energetico di almeno due categorie. Vuol dire che le colonnine elettriche in condominio sono a costo zero se si accompagnano ad altri lavori strutturali come l’isolamento termico, tramite cappotto, e la sostituzione degli impianti di riscaldamento e climatizzazione. Fonte: pixabay Questo perché il Governo vuole agevolare fortemente la diffusione dei punti di ricarica per incentivare l’utilizzo della mobilità elettrica in alternativa alle auto a benzina o diesel. Quanto costa e regole di ripartizione della spesa Il costo delle colonnine elettriche è senza dubbio la “nota dolente”. Fortunatamente la loro installazione può essere a costo zero richiedendo il Superbonus 110% qualora rientri tra gli “interventi trainati”. I limiti massimi di spesa sono tassativamente previsti all’articolo 119, comma 8, del Decreto legge 34/2020 e sono i seguenti: 3.000 euro per i lavori di installazione conclusi entro dicembre 2020, a prescindere dal numero di punti di ricarica; 2.000 euro per tutti gli edifici indipendenti, come quelli unifamiliari; 1.500 euro per i condomini e gli edifici plurifamiliari fino ad 8 colonnine elettriche; 1.200 euro per condomini ed edifici plurifamiliari oltre le 8 colonne. Ad eccezione del primo limite di spesa, gli altri elencati si applicano sulle installazioni ultimate o in corso d’opera dal 1°gennaio del 2021. Tanto per avere un’idea dei costi da affrontare, un punto di ricarica wallbox lenta/Slow fino a 7.4 kw oscilla dai 700 ai 1.700 euro mentre i dispositivi con ricarica accelerata fino a 22 kw costano partono dai 700 fino a 1.300 euro. Fonte: pixabay Il costo aumenta se, sulla stessa colonnina, vengono installati diversi punti di ricarica: in tal caso si possono sfiorare i 4.000 euro. Ai prezzi indicati c’è poi da aggiungere l’Iva. In condominio non è sempre agevole stabilire chi e quanto paghi perché la spesa è da ripartire in base ai millesimi di proprietà. Al contrario se la colonnina si trova nella parti private tutta la spesa è a carico del singolo proprietario. Quante colonnine elettriche si possono installare in un condominio Esiste un numero ben preciso di stazioni di ricarica ammissibili in condominio. Lo ha stabilito l’ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente) in base a parametri di natura tecnica ed economica. In condominio la quantità di colonnine ammesse nelle parti comuni non deve superare il totale delle unità immobiliari. Ad eccezione di questa regola non esistono precisi limiti numerici se non dal punto di vista della spesa massima consentita per richiedere il Superbonus 110%: fino a 8 con limite di spesa massima consentita a 1.500 euro; più di 8 con limite di spesa massimo di 1.200 euro. Quali permessi servono L’installazione delle colonnine elettriche è libera, vuol dire che non sono richiesti autorizzazioni o permessi da parte del Comune o dall’Ufficio della Sovrintendenza. E questo vale sia per edifici ad uso singolo, ad esempio le villette monofamiliari, sia per i condomini. In quest’ultimo caso, però, occorre fare una distinzione: se il punto di ricarica sarà montato in una parte privata dell’edificio, ad esempio nel box auto di proprietà; se l’installazione avverrà nelle parti comuni, come il viale di ingresso o il giardino condominale. Soltanto nell’ultima ipotesi è indispensabile rivolgersi all’amministratore di condominio e chiedere la convocazione dell’assemblea condominiale. Questa, tuttavia, non serve a chiedere l’autorizzazione (che non è necessaria) ma ad indicare modi e tempi per l’installazione e il luogo in cui posizionare le colonnine di ricarica. In sede di assemblea si dovranno valutare il rispetto della normativa vigente, del decoro dell’edificio nonché la salvaguardia della salute e della sicurezza. Inoltre dovrà essere messo agli atti che tutte le spese saranno a carico esclusivamente dei condomini in possesso di veicoli elettrici. 22/11/2021 Colonnine elettriche: come ricaricare l’auto in condominio Il mercato dell’auto elettrica cresce e di conseguenza deve svilupparsi l’infrastruttura di ricarica, anche domestica. Ma come funziona in condominio? È sempre possibile installare le colonnine? Che detrazioni sono previste? a cura di Arch. Gaia Mussi Indice degli argomenti: A che punto siamo con la mobilità elettrica? Favorire l’installazione delle colonnine elettriche in condominio Come si procede con l’installazione È sempre possibile installare una colonnina di ricarica in condominio? Incentivi per la ricarica condominiale delle auto elettriche L’interesse verso il tema della mobilità elettrica e della ricarica cresce e uno dei quesiti riguarda proprio le modalità e le autorizzazioni per installare le colonnine elettriche in condominio, soprattutto se consideriamo che più della metà degli italiani vive in appartamento e non in una casa singola. A che punto siamo con la mobilità elettrica? Che si parli molto di mobilità elettrica e che le case automobilistiche vi stiano investendo molto è chiaro a tutti, ma di che numeri parliamo? Secondo i dati di ottobre comunicati da Motus-E nei primi nove mesi del 2021 sono state vendute più di 47.000 auto elettriche, a cui bisogna aggiungere tutte le ibride. In totale, quindi, ci sono in Italia più di 100.000 auto elettriche. Per quanto riguarda il tema della ricarica, invece, ci posizioniamo al settimo posto in Europa, con 5 colonnine ogni 100 km. Secondo Motus-E la crescita dell’infrastruttura nei prossimi anni dovrà essere davvero considerevole, in quanto i trend fanno ipotizzare che entro il 2030 il numero dei veicoli elettrici toccherà i 4 milioni. Le stazioni di ricarica domestica, quindi, dovranno raggiungere quasi i 3 milioni. Se così non fosse, proprio l’infrastruttura diventerebbe un limite per la crescita dell’auto elettrica, che invece sembra avere un ottimo riscontro tra gli italiani. Favorire l’installazione delle colonnine elettriche in condominio La normativa ha già fatto alcuni passi in avanti per favorire lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica, anche in condominio, tant’è che il D.Lgs 48/2020 stabilisce l’obbligo di installazione di colonnine elettriche in tutti gli edifici di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazioni importanti. Più complicato e trascurato, invece, il caso delle installazioni negli edifici plurifamiliari non oggetto di intervento. Se si abita in condominio, le principali alternative per l’installazione sono: il garage privato, un’area parcheggio condominiale o una differente are condominiale in cui al momento non è previsto parcheggio. A seconda dei casi, chiaramente, cambiano le tempistiche e gli iter burocratici. Come si procede con l’installazione Nel caso in cui si voglia installare la colonnina elettrica in garage privato, l’interessato dovrà sostenere a sue intere spese l’acquisto, l’installazione e gli eventuali lavori necessari, comunicando tutte le informazioni all’amministratore e rivolgendosi ad una società specializzata per la progettazione e l’installazione. L’assemblea condominiale (con la maggioranza definita dal quinto comma dell’art. 1136 C.C.) può richiedere che si presti particolare attenzione al tema della sicurezza o del decoro. Lo stesso discorso vale nel caso di un posto auto privato. Se, invece, si vuole installare il punto di ricarica in un’area comune destinata a parcheggio, allora è necessario presentare in assemblea condominiale (con delibera di maggioranza secondo il comma 2 dell’art. 1136 C.C.) un progetto dettagliato e differenti preventivi di aziende specializzate per l’installazione. Se un condomino inizialmente non interessato cambiasse idea, può subentrare anche in un momento successivo partecipando alla spesa. Se, infine, la stazione di ricarica viene realizzata in una zona comune non destinata a parcheggio, si procede effettivamente ad un cambio di destinazione d’uso. Questa scelta è ammessa dal Codice Civile, ma è necessario che tutti abbiano la possibilità di usufruirne. In tutti i casi in cui non sono tutti i condomini ad utilizzare l’infrastruttura è necessario una misurazione dei consumi, così da addebitare correttamente i costi. È sempre possibile installare una colonnina di ricarica in condominio? La risposta è un sì, ma con una riserva. L’assemblea condominiale non può di fatto impedire che venga installata una colonnina di ricarica, ma è vero che può pretendere che siano rispettati i diritti di tutti e che si assicurino sicurezza, stabilità e decoro, definendo anche le modalità di installazione. Questo potrebbe complicare le cose. In ogni caso, non essendo esplicitamente previsto dal codice civile il tema delle colonnine elettriche, è sicuramente più complicato risolvere in modo rapido eventuali discussioni o liti tra i condomini degli edifici esistenti. Nel caso di mancato assenso dopo 3 mesi dalla presentazione della richiesta, il condomino può comunque procedere all’installazione, sempre nel totale rispetto delle aree comuni. Incentivi per la ricarica condominiale delle auto elettriche Gli incentivi e gli sgravi fiscali per le colonnine elettriche hanno lo scopo di favorire lo sviluppo della mobilità elettrica. La Legge di Bilancio stabiliva che per le infrastrutture di ricarica realizzate entro la fine del 2021 si avesse diritto ad una detrazione del 50% delle spese sostenute, fino ad un tetto massimo di 3.000 euro. Al momento la proroga per il 2022 di questo bonus non è ancora stata confermata, sarà necessario attendere l’approvazione della bozza definitiva della Legge di Bilancio 2022. Non si tratta, però, dell’unica possibilità, in quanto la realizzazione delle colonnine di ricarica sono state inserite negli interventi detraibili con il Superbonus 110% dalla Legge di Bilancio 2021. Non si tratta di un intervento trainante, quindi per detrarre le spese è necessario che in condominio siano state realizzate altre opere, come l’isolamento termico dell’involucro o la sostituzione della centrale termica. I valori massimi detraibili sono 1.500 euro, per l’installazione fino a 8 colonnine o 1.200 euro per un numero di installazioni superiore. Infine, un ultimo aiuto a chi decide di installare le colonnine di ricarica riguarda la sperimentazione avviata dall’Arera a maggio 2021, che permette di usufruire gratuitamente di un aumento della potenza a 6kW nelle fasce notturno e nei giorni festivi. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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