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Indice degli argomenti Toggle Che cos’è il Conto TermicoConto termico: come funzionaChi può richiedere gli incentivi?Interventi ammessiConto Temico 2.0 o Ecobonus? Gli incentivi fiscali introdotti negli ultimi anni hanno lo scopo di favorire un certo tipo di interventi, con un vantaggio sia per il patrimonio edile esistente, che per il comparto delle costruzioni. Questi incentivi, infatti, vengono di anno in anno rielaborati e prorogati (anche nella Legge di Bilancio 2020), in quanto hanno il beneficio di incoraggiare interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione. Proprio per l’obiettivo di rendere gli edifici sempre più efficienti e ridurre il consumo di energia e le emissioni, servono strumenti utili ad incoraggiare tutti i soggetti, pubblici o privati che siano, a muoversi in questa direzione. Tra le soluzioni oggi disponibili, c’è anche il Conto Termico. Che cos’è il Conto Termico Il Conto Termico è un incentivo economico pensato con lo scopo di favorire la diffusione dell’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questo incentivo è disponibile dal 2013 ed è stato introdotto con il D.M. 28/12/2012. Chi sceglie di eseguire un intervento di efficientamento energetico, ne calcola i vantaggi considerando quanto risparmio assicura e, di conseguenza, in quanto tempo rientra l’investimento. Predisporre un incentivo destinato a questi interventi, permette a chi ne beneficia di far rientrare l’investimento ancor più velocemente.Dopo i primi anni di “operatività” del Conto Termico, si è deciso di rivederlo e agevolare il suo utilizzo. Per questo, oggi, parliamo di Conto Termico 2.0, ovvero un’evoluzione dell’incentivo originario, introdotto dal 31 maggio 2016 con il D.M. 16/02/2016. Gli interventi che ne permettono l’accesso non cambiano, ma la procedura per richiedere l’incentivo è stata semplificata. Conto termico: come funziona La domanda per accedere all’incentivo va fatta attraverso il portale del GSE, entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento realizzato. Questa procedura viene definita “Accesso diretto” e riguarda sia i privati, che le PA. Inoltre, il GSE pubblica e aggiorna regolarmente un catalogo che contiene un elenco di apparecchi domestici, con caratteristiche garantite e note, tutti di potenza inferiore ai 35 kW, che se utilizzati permettono di accedere ad una procedura semplificata.La Pubblica Amministrazione e le ESCO possono fare richiesta anche per prenotare l’incentivo, presentando apposita documentazione prima di realizzazione l’intervento, così da avere un acconto e un secondo saldo al termine dei lavori. In ogni caso, una volta presentata la domanda, il rimborso avviene in un’unica rata solo se la somma non supera i 5.000 euro e i tempi sono circa di due mesi. La somma erogata, non è soggetta a tassazione. Per alcuni interventi, come la sostituzione della caldaia, è necessario presentare anche la Certificazione Ambientale, così da assicurare anche l’uso di impianti che riducono le emissioni in atmosfera. Chi può richiedere gli incentivi? Lo Stato ha messo a disposizione fondi per 900 milioni di euro all’anno, a favore di soggetti sia pubblici, che privati. Di questa somma, 200 milioni sono dedicati esclusivamente alla Pubblica Amministrazione. Tra i soggetti privati, inoltre, rientrano anche le imprese, purché l’intervento riguardi impianti di piccola dimensione.In ogni caso, i soggetti aventi diritto all’incentivo sono detti “soggetti responsabili” e devono essere coloro che hanno sostenuto la spesa. Interventi ammessi Tra gli interventi ammissibili ci sono quelli finalizzati all’efficientamento dell’involucro edilizio, come la posa dell’isolamento o la sostituzione dei serramenti; l’installazione di sistemi di schermature; la sostituzione di impianti esistenti per il riscaldamento con altri più performanti e l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili. Inoltre, con il Conto Termico 2.0 sono finanziabili anche la diagnosi energetica e la certificazione energetica APE. Per ogni tipologia di intervento può variare la percentuale del contributo e una valore massimo di incentivo. Conto Temico 2.0 o Ecobonus? Anche se entrambi hanno lo scopo di agevolare una serie di interventi per favorire l’efficienza energetica, va chiarito che ci sono importanti differenze tra i due e che, a seconda dei casi, va valutato quale sia più vantaggioso. Innanzitutto il Conto Temico 2.0 è un incentivo economico e non una detrazione, come invece è l’Ecobonus. Questo significa che nel primo caso, la somma corrispondente all’incentivo calcolato viene erogata direttamente tramite un bonifico; nel secondo caso, invece, si tratta di una detrazione Irpef. Entrambi possono arrivare a coprire fino al 65% del costo dell’intervento sostenuto, a secondo di quale lavoro si sia attuato. I due strumenti non sono cumulabili. Nel caso del Conto Termico, inoltre, la quota dell’incentivo viene calcolata secondo più fattori, tra cui anche la fascia climatica in cui ci si trova. Questo perché, ad esempio nel caso di sostituzione di un impianto, si considera anche il tempo di utilizzo dello stesso e di conseguenza il margine di efficientamento raggiungibile. L’Ecobonus, invece, si attesta sempre al 50% o al 65% in base al tipo di intervento realizzato. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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