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Indice degli argomenti: Quali sono le valutazioni da fare nel decidere se installare il fotovoltaico per uso residenziale? A chi rivolgersi e come capire se il possibile installatore può fornire garanzie? Fotovoltaico per uso residenziale: conviene installarlo in condominio? Quali sono gli aspetti da considerare per l’avvio di una realtà di autoconsumo o di una comunità energetica condominiale? Quanto costa installare un impianto fotovoltaico per uso residenziale? Di quali incentivi si può beneficiare? Per quanto riguarda lo storage quando è bene pensare all’installazione? Quali sono le tempistiche per installare un impianto fotovoltaico per uso residenziale? Puntare sul fotovoltaico per uso residenziale è una scelta presa sempre più in considerazione a fronte dei vantaggi ottenibili, in termini di risparmio sui costi energetici oltre che per contare su una produzione di energia pulita. In generale, nei primi sei mesi di quest’anno l’incremento di impianti installati è stato del 149% rispetto allo stesso periodo 2021. Il residenziale è il settore trainante. Gli incentivi (Superbonus e bonus ristrutturazioni) e ora anche la prospettiva di una maggiore snellezza burocratica (basterà compilare il modello unico semplificato per le richieste di autorizzazione) hanno aiutato e favoriranno chi deciderà di installare un impianto a casa propria, sia in villetta che in condominio. Ma cosa occorre fare per decidere di contare su questa soluzione per la propria abitazione? Insieme ad Alessandro Scaffidi, progettista elettrico esperto di impianti fotovoltaici, abbiamo cercato di fornire quante più risposte possibili. Quali sono le valutazioni da fare nel decidere se installare il fotovoltaico per uso residenziale? La valutazione preliminare è fondamentale se si vuole cominciare a pensare al fotovoltaico per uso residenziale, che si tratti di un’abitazione mono o plurifamiliare. Deve essere svolta da professionisti competenti, che si occupano di effettuare un sopralluogo, verificando le caratteristiche dell’impianto elettrico esistente. Inoltre l’esperto si occuperà di analizzare gli assorbimenti di energia tramite la lettura di bollette elettriche, da cui potrà cogliere anche le informazioni utili riguardanti la potenza disponibile contrattuale dell’impianto elettrico. Passerà poi a una valutazione del tetto, le sue caratteristiche, l’esposizione, la presenza di elementi ombreggianti (camini, comignoli ecc.). A questo proposito, l’esposizione ottimale del tetto è verso sud. Le condizioni più critiche riguardano invece un tetto esposto a nord oppure ombreggiato da comignoli o altri edifici: in questi casi è da considerare attentamente se valga la pena installare l’impianto. Un altro aspetto fondamentale che si considera durante il sopralluogo riguarda l’ubicazione dei quadri elettrici e dell’inverter. Occorre evitare, per esempio, il sotto tetto o locali con volume limitato e poco arieggiato per evitare il surriscaldamento dei componenti elettrici in particolare dell’inverter. Inoltre bisogna studiare dove far passare i cavi di collegamento e dove installare le infrastrutture necessarie in maniera pienamente funzionale all’impianto. Queste analisi possono essere svolte da un elettricista con esperienza. A chi rivolgersi e come capire se il possibile installatore può fornire garanzie? Sarebbe meglio rivolgersi direttamente a professionisti abilitati, tramite gli albi professionisti territoriali, ingegneri, periti, studi di progettisti elettrici e figure dedicate agli impianti fotovoltaici. Sono presenti anche aziende specializzate nell’installazione di un impianto fotovoltaico, ma è bene accertarsi che queste aziende siano supportate da progettisti. Il primo passo per realizzare un impianto fotovoltaico è quello di realizzare un sopralluogo, prima di procedere a qualsiasi proposta commerciale. Questo è un elemento determinante per comprendere la serietà di un professionista o di un’azienda. Il sopralluogo sarà svolto da tecnici elettricisti che si occuperanno dell’installazione, meglio se accompagnati da un termotecnico per valutare anche la possibilità di impiegare il fotovoltaico per soddisfare le necessità termiche dell’edificio per il riscaldamento e il raffrescamento. Fotovoltaico per uso residenziale: conviene installarlo in condominio? Il fotovoltaico condominiale è utile per abbattere i consumi energetici condominiali come l’ascensore o l’impianto di illuminazione. Dato però che i consumi elettrici condominiali non risultano essere significativi e inoltre un impianto fotovoltaico condominiale con incide sul risparmio energetico elettrico dei singoli condòmini, vale la pena considerare l’opportunità di realizzare una comunità energetica oppure l’autoconsumo collettivo. Le Comunità energetiche consentono di distribuire virtualmente l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico condominiale su tutti i componenti della Comunità, in modo da avere vantaggi per tutti. Nello specifico, qualora si abbia un singolo edificio con una molteplicità di utenze (come, appunto, un condominio) si parla di autoconsumo collettivo, mentre nel caso di insieme di utenti di diverso tipo (non energetici), anche posti in diversi edifici, si parla di comunità energetica. Quali sono gli aspetti da considerare per l’avvio di una realtà di autoconsumo o di una comunità energetica condominiale? Prima occorre costituire una figura giuridica, rappresentata dal condominio con a capo un legale rappresentante (tipicamente lo svolge l’amministratore). Una volta effettuato, bisogna preparare alcuni documenti che vanno dal documento di richiesta al GSE della valorizzazione economica e incentivazione dell’energia condivisa alla dichiarazione di conformità dell’impianto di produzione. I costi dell’impianto saranno ripartiti fra membri di autoconsumo o componenti della comunità energetica come pure i benefici dell’impianto fotovoltaico, gli incentivi dovuti alla realizzazione di uno o dell’altra in modo equo. E se un singolo condòmino volesse installare un impianto fotovoltaico? È l’alternativa alla realizzazione di un impianto fotovoltaico condominiale ed è praticabile, in quanto il singolo condòmino ne ha il diritto, dato che è possessore della quota parte di tetto in ragione dei millesimi di proprietà delle parti comuni. Quanto costa installare un impianto fotovoltaico per uso residenziale? Vi sono diversi fattori da considerare. Per definirlo con precisione serve appunto uno studio preliminare a seguito del sopralluogo. Il costo di un impianto fotovoltaico è ovviamente proporzionale alla potenza installata, che dovrà essere scelta in base all’energia elettrica consumata e alle disponibilità utili, non ombreggiate, della copertura. Per ogni kW sono necessari circa 5-6 m2 di superficie disponibile. Nel calcolo dei costi va considerato il tipo di modulo fotovoltaico selezionato, che ha un valore variabile in base alla marca, al rivenditore e al periodo di acquisto. Occorre considerare se è opportuno installare un sistema di accumulo, oggi sempre più tenuto in considerazione per massimizzare l’utilità di un impianto fotovoltaico e risparmiare anche nelle ore serali o nei giorni di assenza di sole. Detto questo, occorre valutare indicativamente una spesa di circa 2000-2500 euro per ogni kWp in termini di potenza del fotovoltaico, e un costo variabile tra 800 e 1000 euro al kWh. Perché si parla di kW di picco? L’impianto fotovoltaico si basa sulla potenza, relativa al numero di pannelli da installare e alla potenza di ciascun pannello. La potenza di picco è quella espressa in condizioni di massima luminosità e, quindi, di massima resa. Volendo fare una stima generica per un impianto da 3 kW con batterie di accumulo di 5 kWh, ai 6mila euro del fotovoltaico occorrerà prevederne altri 4 mila per l’energy storage. Questo è il costo chiavi in mano, comprensivo di tutto. A proposito di impianto fotovoltaico per uso residenziale e di taglia adeguata: per una famiglia che vive in un’abitazione da 100 m2 e che vuole soddisfare i consumi per il riscaldamento con pompa di calore quali considerazioni deve fare? Possiamo escludere che un impianto fotovoltaico per uso residenziale da 3 kW possa essere sufficiente in questo senso. Ma non c’è una formula valida per tutti: se si vive tutto il giorno oppure solo la sera, se i residenti sono due o quattro, se si hanno determinate abitudini di consumo le cose cambiano. Ecco perché è importante la presenza di professionisti che possano valutare correttamente l’energia elettrica necessaria e quindi la potenza di un impianto fotovoltaico. Di quali incentivi si può beneficiare? Oltre al vantaggio dell’autoconsumo ovvero il risparmio di energia elettrica assorbita dalla rete elettrica nazionale e alla costituzione di comunità energetiche, che prevedono 100 euro a MWh per le iniziative di autoconsumo collettivo, 110 euro per MWh per le comunità energetiche più 9 €/MWh come restituzione dei costi non sostenuti per la gestione del sistema elettrico, sono presenti gli incentivi previsti dal Superbonus 110% e detrazioni del 50% col bonus ristrutturazioni. Quali sono i tempi prevedibili per il ritorno dell’investimento? Anche in questo caso i tempi sono molto variabili, perché entrano in gioco svariati fattori. Mediamente occorrono 6/7 anni nel caso di un impianto fotovoltaico per uso residenziale. Sembrano tanti anni, ma bisogna pensare ai benefici: intanto, si riducono i consumi costantemente, inoltre la casa acquista più valore in quanto può contribuire l’elevazione della classe energetica. Aggiungiamoci anche la possibilità di effettuare da casa, con costi azzerati, la ricarica dell’auto elettrica o di altri veicoli elettrici. Se si aggiunge l’opzione dello storage, combinato al fotovoltaico fornisce più opportunità di autonomia in termini di modalità di consumi e garantisce di sfruttare nell’arco della giornata e successivamente la produzione energetica. Per quanto riguarda lo storage quando è bene pensare all’installazione? Se i consumi sono per lo più concentrati in orari serali, l’opzione delle batterie di accumulo diventa molto interessante. Come detto, nel caso della ricarica dell’auto elettrica o ibrida plug-in, ma anche per riscaldamento o raffrescamento dal tramonto in poi. Anche in questo caso, in tema di incentivi relativi al fotovoltaico per uso residenziale, Superbonus a parte, è possibile contare su detrazioni al 50% sulla spesa complessiva. Dove vanno posizionate le batterie? Devono essere collocate in luoghi sufficientemente arieggiati sempre vicino agli inverter, a non più di un metro, 1,5 m di distanza. Idealmente, in condominio, potrebbe andar bene il locale contatori. Il contatore, una volta installato l’impianto fotovoltaico e/o lo storage, va sostituito? In occasione dell’allaccio dell’impianto fotovoltaico i tecnici di E-Distribuzione si occuperanno di riprogrammare, o sostituire se necessario, il contatore esistente. Viene installato un contatore aggiuntivo, vicino all’inverter, per conteggiare esclusivamente l’energia prodotta. L’installazione di un impianto fotovoltaico è ininfluente e indipendente dal venditore di energia elettrica, che può essere scelto o cambiato nel corso del tempo senza nessun problema. Quali sono le tempistiche per installare un impianto fotovoltaico per uso residenziale? È un punto dolente. Occorre suddividere tra tempi tecnici e tempi burocratici. I primi comprendono la valutazione preliminare, il progetto esecutivo, il reperimento materiali (qui dipende molto dalla disponibilità che, causa chip shortage, possono variare sensibilmente), l’installazione e il collaudo. Per installare un impianto possono essere più che sufficienti due settimane. Il principale problema sono i tempi burocratici per le pratiche, per cui occorrono 3-5 mesi in media. Che tipo di pannello scegliere? Meglio monocristallino, policristallino, amorfo? L’avanzamento della tecnologia ha portato all’arrivo sul mercato, da qualche anno della tecnologia half cut cells, soluzione basata sul monocristallino che permette l’aumento della potenza del singolo modulo e della produzione. Questi vantaggi hanno contribuito alla loro diffusione ed è attualmente la tecnologia più impiegata. Ma in generale, sia per mono che policristallino, i costi si sono drasticamente ridotti nel giro degli ultimi 10-15 anni a tutto vantaggio dell’avanzamento del fotovoltaico per uso residenziale. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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