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Indice degli argomenti Toggle Mini eolico verticale intelligente: come nasce la startupIl ruolo dell’AI e le applicazioni della turbina intelligenteLa produzione energetica ottenibileGli obiettivi presenti e futuri Il mini eolico verticale applicabile al contesto residenziale e industriale è un’opzione utile per la produzione energetica da fonti rinnovabili. C’è chi ha studiato e messo a punto una tecnologia che potrebbe svilupparsi anche per usi residenziali e industriali. Si tratta di una startup italiana che ha sviluppato un nuovo tipo di generatore eolico verticale che, sfruttando tecniche di intelligenza artificiale, permette alla turbina di auto-apprendere e di controllare l’angolo di inclinazione delle pale, adattandolo alla direzione del vento e sfruttandolo al meglio. Nata nel 2022 dalla passione di tre studenti di ingegneria aerospaziale e robotica dell’Università di Pisa, Gevi Wind ha già raccolto ampi consensi e quest’anno prevede di mettere a punto i primi prototipi sperimentali e nel 2024/2025 di proporsi sul mercato, forte anche dei finanziamenti ricevuti che oggi superano i 450mila euro. Mini eolico verticale intelligente: come nasce la startup La storia di Gevi Wind, startup pisana artefice del sistema mini eolico verticale intelligente, è contrassegnata dalla volontà di innovazione tecnologica, ma anche dalla passione per l’energia verde e sostenibile. Già nel 2021 i tre soci fondatori – Emanuele Luzzati, amministratore delegato, Edoardo Simonelli, direttore finanziario, e Soufiane Essakhi, direttore tecnico – avevano realizzato un prototipo di turbina eolica ad asse verticale da 30W con controllo attivo del passo delle pale, che gli è valso il primo premio dello Human Knowledge Lab, organizzato da Eni joule nel febbraio 2022. Come segnala l’ateneo pisano “Questa vittoria gli ha dato la possibilità di partecipare a una serie di programmi di accelerazione per trasformare un progetto teorico in un’idea imprenditoriale, come Eni Energizer e PoliHub”. Il team della Startup Gevi Wind: da sx Emanuele Luzzati, Edoardo Simonelli, Soufiane Essakhi Lo stesso team Gevi Wind scrive che la loro prima turbina, stampata in 3D e testata sul campo, ha dimostrato un aumento più che doppio dell’efficienza energetica, confermando la fattibilità della tecnologia nella vita reale. «L’idea alla base della nostra tecnologia eolica nasce dalla volontà di portare la versatilità dell’eolico verticale a livelli di efficienza più elevati e quindi anche economicamente convenienti – spiega Edoardo Simonelli –. Abbiamo inserito nella nostra turbina l’intelligenza artificiale: essa permette di prevedere il vento in arrivo e di posizionare le pale che, nel caso delle turbine verticali possono muoversi indipendentemente, permettendo di posizionarle in ogni momento nella direzione più favorevole possibile per massimizzare l’estrazione di energia». Lo scopo principale, infatti, è aumentare l’efficienza di estrazione di energia del vento. «Il nostro sistema, supportato dalla AI, permette anche di avere un “aiuto alla partenza”, potendo contare così su un comportamento in avvio tale da sfruttare prima e più efficamente il vento». Inoltre il sistema è pensato per avere una certa resilienza, in caso di vento molto forte: le pale, essendo mobili, si possono allineare alla corrente d’aria, consentendo di ridurre i carichi sulla struttura in caso di necessità. Dato che, per legge e per ragioni di sicurezza, devono resistere a venti anche a 150 chilometri orari, le pale eoliche tradizionali sono pesanti e complesse. Invece, con la tecnologia messa a punto da Gevi Wind, la pala è più leggera e più semplice da installare e da gestire. Il ruolo dell’AI e le applicazioni della turbina intelligente L’intelligenza artificiale nel sistema di mini eolico verticale della startup pisana assume un ruolo determinante. Ma come lo svolge? «Abbiamo adottato modelli di machine learning per consentire alla turbina di massimizzare l’efficienza, possibile grazie anche alla possibilità di adattarsi al tipo di vento presente nel posto in cui viene installata. Per adesso abbiamo proceduto alla raccolta dati, allenando debitamente l’intelligenza artificiale. In futuro prevediamo, una volta che potremo contare su molteplici installazioni, di fare affidamento su una banca dati più ricca e utilizzare tecniche anche più avanzate come il deep learning». L’intenzione è di dar vita a un sistema evoluto, agendo sull’implementazione di software anche nel corso della vita utile della turbina. Le potenziali applicazioni di impiego della tecnologia GEVI sono ampie: «abbiamo progettato una turbina particolarmente versatile con l’intenzione di contare su un’unica struttura pensata per diversi tipi di applicazioni. Intendiamo focalizzarci nei campi applicativi in cui l’eolico tradizionale non arriva: per esempio, nelle aree urbane o industriali dove, a causa di diversi vincoli, non è possibile pensare al mini eolico “classico”. Noi puntiamo a installazioni sui tetti, per ora quelli piatti, ma stiamo sviluppando ancoraggi per coperture più complesse, in modo da sfruttare l’altezza degli edifici condominiali o dei capannoni, consentendo di produrre energia con costi contenuti», spiega Simonelli. Altre applicazioni potenziali possono essere le torri per le telecomunicazioni, come pure l’ambito navale o marittimo e applicazioni off grid. La produzione energetica ottenibile Detto questo, quanta energia è possibile produrre con un sistema di mini eolico verticale GEVI? «Pur premettendo che la produzione di energia eolica dipende molto dalla zona di installazione, nei posti dove possiamo consigliare l’installazione, a seguito di studi condotti avvalendoci anche di dati satellitari, una turbina di medie dimensioni (tra 3 e 5 kW) può soddisfare i consumi medi annuali di circa quattro famiglie. Al momento la tecnologia in fase di prototipazione può assolvere alle necessità di una famiglia media italiana». Le aree più vocate all’installazione di turbine Gevi Wind sono per lo più nel Sud Italia. «Ma ci sono casi particolari in cui l’installazione può essere interessante», sottolinea il direttore finanziario. I vincoli paesaggistici possono essere un limite, specie nei centri storici: «tuttavia, la legislazione non prevede particolari vincoli – in termini di permessi di installazione – per impianti di taglia inferiore a 5 kW, anche se poi possono esserci norme a carattere territoriale». Una possibile fonte di interesse nell’applicazione del mini eolico verticale innovativo è la combinazione con il fotovoltaico: «il nostro obiettivo è sfruttare le componenti tecnologiche già presenti nell’impianto fotovoltaico (inverter, batterie ecc.). Solare ed eolico possono essere complementari, considerando anche la possibilità di installare batterie per energy storage più contenute in presenza dell’impianto eolico, il cui funzionamento può avvenire anche di notte». Gli obiettivi presenti e futuri La startup ha obiettivi importanti per l’anno in corso e per il prossimo futuro: «attualmente stiamo assemblando i primi modelli installabili. L’obiettivo per fine anno è contare sui primi impianti prototipali. L’obiettivo per il 2024, subordinato al prossimo round di investimento, è di arrivare a un prodotto finito industrializzabile, investendo sull’aumento di taglia degli impianti, spingendoci a impianti da 3 a 5 kW. Tra 2024 e 2025 contiamo di arrivare a una produzione in serie stabile e arrivare così alla commercializzazione delle turbine». Nel 2022 GEVI ha ricevuto il suo primo investimento attraverso ZERO, l’Acceleratore italiano Cleantech lanciato da CDP Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale Innovazione, Eni, LVenture Group ed ELIS, con il supporto dei Corporate Partner Acea, Maire Tecnimont, Microsoft e Vodafone. Oltre a questo ha concluso un accordo con il fondo italo-francese 360 Capital. In totale oggi può contare su un monte investimenti di 465mila euro. Manifestazioni di interesse ne ha già avute in Italia e all’estero con realtà di vari settori, confermando l’interesse trasversale per il mini eolico verticale innovativo della startup, anche se per ora, GEVI punta a soddisfare una clientela prevalentemente business: l’installazione a privati sarà impotizzabile in futuro. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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