Esempi di produttività circolare in edilizia

Una nuova forma mentis nella produzione industriale esiste e permette di ottenere le materie prime necessarie al comparto edile in maniera sostenibile, senza cioè utilizzare nuove risorse ma facendo uso di quelle già inserite nel processo, come alcune tipologie di rifiuti riciclabili. Il sistema produttivo che ricava le materie prime dagli scarti di prodotti arrivati a fine vita è l’unico che davvero può incidere positivamente sull’ambiente, sia perché non consuma materie nuove, sia perché diminuisce le emissioni di CO2 dovute alla lavorazione. Vi sono già molte realtà produttive che hanno scelto questo orientamento con ottimi risultati sia sui prodotti ottenuti che sul piano dell’etica produttiva. Ecco qualche esempio

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Riciclo materie prime in edilizia

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La risposta più efficace ai problemi ambientali legati all’esaurimento di materie prime e alle emissioni di gas a effetto serra nell’atmosfera durante i processi produttivi si chiama riciclo. In edilizia il riciclo di materie prime per la realizzazione di nuovi prodotti come sistemi a cappotto, pannelli, materiali da costruzione in genere consente di abbattere considerevolmente le emissioni di CO2 e al contempo di usufruire degli incentivi previsti nella Legge di Bilancio.

Nonostante la Direttiva Europea in materia spinga ad incentivare l’utilizzo di aggregati riciclati in edilizia, molti capitolati prevedono ancora il ricorso a materie prime da cava o comunque “naturali”, come si legge nel Rapporto dell’Osservatorio Recycle promosso da Legambiente qualche anno fa, e questo rappresenta sicuramente l’ostacolo più arduo ad innovare. Tuttavia alcune singole realtà produttive del settore edile raccontano una storia che abbatte ogni deterrente.

Biomass Balance Aproach per l’isolamento

Tra i sistemi più all’avanguardia nati da questa filosofia c’è il Biomass Balance Aproach che, nel processo di produzione sostituisce le componenti fossili con prodotti rinnovabili derivanti dagli scarti organici come il biogas.

Con questo concept è nato il Neopor®BMBCert di BASF, un prodotto isolante (versione Biomass Balance del polistirene espandibile con grafite (EPS) Neopor®) ottenuto attraverso il sistema Biomass Balance Aproach e certificato ReMade in Italy come 100% riciclato.

Il metodo Biomass Balance di BASF per Neopor BMB

Nelle sue più recenti applicazioni troviamo la nuova gamma blocchi cassero in legno cemento Isotex con inserto isolante ISOTEX TOTAL GREEN 100% riciclato (certificato ReMade in Italy in Classe A+) e isolante ISOTEX GREEN 10% riciclato (certificato ReMade in Italy in Classe C).

Blocchi ISOTEX TOTAL GREEN 100% riciclato

Questa innovazione ha permesso a Isotex di ottenere importanti vantaggi, quali: ridurre del 42% le emissioni di CO2, sostituire fino al 100% delle fonti fossili con fonti rinnovabili, sostenibili e certificate, ottenere un eccezionale livello di eco-efficienza, incentivare l’economia circolare e rispettare a pieno i requisiti CAM per ottenimento del Superbonus 110%.

Isolamento

Dagli scarti dell’industria tessile nascono, invece, Recycletherm Km0 e Recyclepav Plus, di Manifattura Maiano, rispettivamente isolante termoacustico in fibre tessili e isolante acustico, anch’esso derivante da fibre tessile di riciclo.

Recycletherm Km0 di Manifattura Maiano

La materia prima consiste negli scarti delle aziende tessili del distretto pratese, in Toscana.

Cemento e calcestruzzo

È di pochi mesi fa la presentazione del progetto eco.build di Italcementi e Calcestruzzi (HeidelbergCement) che focalizza l’attenzione sulla ricerca di prodotti a più alti contenuti di materiali riciclati che superino la soglia del 5% (certificazione CAM, Criteri Ambientali Minimi, richiesta nelle gare pubbliche) per ottenere le più accreditate certificazioni internazionali (LEED, ITACA o ENVISION).

Italcementi per il Parco biblioteca degli alberi a Milano
Italcementi per il Parco Biblioteca degli alberi a Milano

L’obiettivo è la realizzazione di cemento attraverso materiali di recupero anziché materie prime naturali provenienti dalle estrazioni in cave e miniere. I prodotti finali sono un mix di materiali “tradizionali da costruzione”, quindi materie naturali provenienti da cave e materie provenienti da demolizioni.

Rivestimenti

La polvere di vetro ottenuta da vecchi monitor (tv o pc) è l’ingrediente principe della collezione di rivestimenti Mosaicomicro, un brand di Nerosicilia Group. Le realizzazioni sono davvero originali e creano ambienti dalla forte personalità. Le tessere hanno un formato micro, appunto (6x6x3mm), una caratteristica questa che permette di ridurre i tempi di cottura e quindi le emissioni di CO2.

Collezione di rivestimenti Mosaicomicro
Mosaicomicro

Dalle terre ottenute dallo spazzamento delle strade nasce, invece, la linea di rivestimenti DNA Urbano di Stone Italiana, che permette di abbattere anche i costi di smaltimento.

linea di rivestimenti DNA Urbano di Stone Italiana
Linea di rivestimenti DNA Urbano di Stone Italiana

Uno strumento per misurare il coefficiente di circolarità

La società di consulenza Matrec opera da anni nel settore della sostenibilità e nell’ambito della circolarità dei materiali, per analizzare e incentivare il cui processo fa ricerca sui materiali nel suo laboratorio. Tra le diverse iniziative c’è la creazione di un Tool per misurare la circolarità dei materiali: il Circular Materials Mapping analizza tutti i fattori ambientali legati ai materiali in analisi e permette di dialogare con le aziende in maniera concreta per modificare positivamente scelte e orientamenti.

La ricerca permette di fornire una consulenza molto pratica anche sul design dei prodotti che, se progettati in maniera mirata hanno maggiori possibilità di trovare nuovi impieghi al termine del loro ciclo di vita.

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