Energy storage in Italia: essenziale per la transizione energetica, occasione per fare sistema 04/10/2024
Appalti servizi energetici, approvati i CAM EPC: come cambiano i requisiti ambientali minimi 04/09/2024
Federalberghi Abruzzo e Regalgrid: un accordo per la transizione energetica delle strutture 04/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Cappotto termico: la soluzione giusta per l’efficientamentoSuperbonus e sistemi a cappottoCappotto termico esternoCappotto termico esterno, i beneficiCappotto internoIsolamento a cappotto: spessore minimo e massimoCosto cappotto termicoGli edifici a energia quasi zero (Near Zero Energy building)Pannelli per cappotto termico esterno o internoAma Composites – AeropanBioisotherm – BIO-KPEdiltec – POLIISO EDFassa – THERMObenessereFerri – SismacoatROCKWOOL REDArt®Saint-Gobain – Webertherm Robusto UniversalStiferite Class SKSTO – StoTherm Classic® S1 Terreal – TERRACOAT®URSA XPS PLUSXella – MultiporWienerberger – Sistema Isolclay Il tema della riduzione degli sprechi energetici e della riqualificazione edilizia è prioritario per poter raggiungere gli obiettivi di efficientamento previsti dalle normative europee e limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C, come richiesto dall’Accordo di Parigi. Ricordiamo che il pacchetto Fit for 55% adottato dalla Commissione Europea con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica del Vecchio Continente entro il 2050, prevede di ridurre del 55% le emissioni entro il 2030. Inoltre proprio in questi giorni è in discussione al Parlamento Europeo la nuova direttiva “Case Green” che prevede per tutti gli immobili il passaggio alla classe E entro il 2030 e alla D entro il 2033. Per raggiungere tali obiettivi è prioritaria la decarbonizzazione del patrimonio edilizio – responsabile del 40% del consumo totale di energia e del 36% delle emissioni di CO2. Proprio per questo l’UE ha definito la Renovation Wave, strategia che richiede di riqualificare in 10 anni 35 milioni di edifici. Nel nostro paese esistono circa un milione di condomini per la maggior parte costruiti prima degli anni ’80, e quindi altamente energivori e circa il 53% dei 22,5 milioni di abitazioni non è mai stato oggetto di interventi di manutenzione o ristrutturazione. Si tratta quindi di circa 11,5 milioni di abitazioni profondamente obsolete e inefficienti che si trovano in classi energetiche pessime e che nel complesso sono responsabili di elevati consumi e di un tasso di inquinamento molto alto. E’ dunque indispensabile riqualificare gli edifici esistenti in modo da diminuire drasticamente i consumi energetici delle abitazioni. Cappotto termico: la soluzione giusta per l’efficientamento Tra gli strumenti più efficaci per migliorare le prestazioni energetiche di un edificio rientra il cappotto termico, sistema di isolamento termico dell’involucro che permette di ottimizzare le prestazioni energetiche degli edifici, migliorando il comfort abitativo, garantendo ottima coibentazione termica, isolamento dal caldo e dal freddo, riducendo i consumi energetici e di conseguenza le bollette, sia per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo, e assicurando una rivalutazione dell’immobile nel momento in cui passa da una classe energetica inferiore a una più alta. Il cappotto termico contribuisce, inoltre, a elevare il grado d’isolamento acustico dell’abitazione e risolve il problema dei ponti termici, ovvero i punti dell’involucro edilizio in cui si verifica una dispersione del calore o si formano condensa e muffe. Detto questo occorre definire bene cosa sia il cappotto termico, come si esegua, quali materiali si possono utilizzare e quanto costi. Superbonus e sistemi a cappotto Il Decreto Rilancio, approvato a luglio 2020, come sappiamo tra le tante misure messe in campo in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, ha introdotto il Superbonus 110%, maxi detrazione per interventi di efficientamento energetico e antisismici, installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. La normativa in questi anni ha subito numerose modifiche che spesso ne hanno reso difficile l’applicazione. La Legge di Bilancio 2023 ha prorogato la scadenza del Superbonus riducendo l’aliquota dal 110 al 90%, tranne alcune eccezioni. Il Superbonus è infatti confermato al 110% per gli interventi realizzati nei condomini, per i quali, alla data del 25 novembre 2022, risulta presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), o se entro il 18 novembre l’assemblea di condominio abbia approvato l’esecuzione dei lavori. Nel caso in cui i beneficiari siano le Onlus, soggetti che svolgano attività di prestazione di servizi sociosanitari e assistenziali, è sufficiente che la CILA sia stata presentata entro il 25 novembre 2022, senza che sia necessaria la delibera del proprietario. Il 110% è confermato anche negli interventi che comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici, per i quali alla data del 31 dicembre 2022 sia stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo. Per quanto riguarda le villette unifamiliari e gli appartamenti in palazzina con ingresso autonomo, ne potranno usufruire soltanto quelle classificate “prima casa” da chi dichiara un reddito non superiore a 15.000 euro e il contribuente deve essere proprietario dell’immobile. In questo caso il 110% sarà valido per le spese sostenute fino al 31 marzo 2023, purché al 30 settembre 2022 i lavori siano stati realizzati per almeno il 30%. In generale la detrazione passa al 90% nel 2023, al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. La Manovra proroga fino al 31 dicembre 2025 per il Superbonus la possibilità di scegliere tra sconto in fattura o cessione del credito; per gli altri bonus edilizi, invece, il termine ultimo fissato dalla legge è il 31 dicembre 2024. Ricordiamo che possono beneficiare della detrazione i condomini, le persone fisiche per abitazioni in condominio e indipendenti, professionisti e imprese, gli istituti autonomi case popolari e le cooperative di abitazione. Gli interventi ammessi alla detrazione si dividono tra trainanti, che prevedono requisiti minimi e trainati – installazione di impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo, sostituzione dei serramenti e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici – che accedono al bonus purché realizzati insieme ai primi. Sono considerati trainanti Interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro degli edifici, compresi quelli unifamiliari, con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio o dell’unità immobiliare con ingresso indipendente; La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, o con impianti analoghi sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno; Gli interventi antisismici di cui ai commi da 1-bis a 1-septies dell’articolo 16 del decreto-legge n. 63 del 2013 (cd. sismabonus). L’installazione del cappotto termico è dunque tra gli interventi trainanti. Una delle condizioni indispensabili è che i lavori garantiscano il miglioramento di due classi energetiche dell’intero edificio, o nel caso in cui non fosse possibile, il conseguimento della classe energetica più alta. Tale miglioramento deve poi essere certificato dall’Attestato di Prestazione energetica (APE). Inoltre i materiali utilizzati devono rispettare i Criteri Ambientali minimi (CAM) ed è richiesta l’asseverazione da parte di un tecnico che attesti la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti (allegato A del DM 6 agosto 2020). Per quanto riguarda le spese ammissibili, si va dai 50.000 euro per gli edifici unifamiliari, ai 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per condomini con max 8 unità abitative, ai 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per immobili con più di 8 abitazioni. Cappotto termico esterno Con cappotto termico s’intende il sistema di isolamento termico, detto anche cappotto termico esterno (più che interno, poi diremo perché). Prima di tutto è bene ricordare che è molto importante la corretta posa in opera del cappotto termico che svolge un ruolo fondamentale per garantire la funzionalità del sistema e la sua durata nel tempo. Tutti i componenti coinvolti devono essere correttamente posati: adesivo, pannello isolante, prodotto rasante, rete di rinforzo, ancoraggio, intonaco, eventuale finitura protettiva. I moderni sistemi di cappotto termico adeguatamente realizzati, assicurano una durabilità e un’affidabilità garantita nel tempo per almeno 25 anni e lasciano inoltre libertà assoluta ai progettisti nelle scelte di rivestimento. StoCleyer B è il sistema di rivestimento per facciate di STO caratterizzato da mattoncini sottili, ottimizzati per l’isolamento termico. A livello europeo l’associazione europea EAE ha definito e certificato un sistema di isolamento a cappotto denominato ETICS, acronimo di External Thermal Insulation Composite System, ovvero sistema composito di isolamento termico esterno. Il cappotto termico esterno, infatti, non è un blocco unico, ma è composto da più parti quali: collante, materiale isolante termico sotto forma di pannello, tasselli per ancoraggio, intonaco di fondo, strato di rinforzo o armatura, intonaco di finitura e accessori. Stratigrafia del cappotto termico – Fonte Cortexa L’ETICS è definibile come un kit certificato costituito da componenti prefabbricati applicati alla facciata direttamente sul posto. Per essere certi che il cappotto termico esterno sia pienamente rispondente ai dettami CE deve riportare l’icona della marcatura e rispondere al benestare tecnico europeo, sotto forma di linea guida ETAG 004 (European Technical Approval Guideline). La struttura è frutto di un lavoro a livello europeo coordinato, per il settore delle costruzioni, da EOTA, European Organization for Technical Approval, che ha ricevuto dalla Commissione UE il compito di stabilire linee guida per approvare a livello tecnico ed europeo i Sistemi ETICS. Per l’Italia ha contribuito il Consorzio CORTEXA – il consorzio italiano per la cultura del Sistema a Cappotto di qualità, che unisce sotto lo stesso marchio le più grandi aziende del settore – che ha pubblicato in italiano il manuale per la posa del sistema. In Italia l’UNI ha pubblicato due norme dedicate ai sistemi di isolamento a cappotto: la UNI/TR 11715:2018 richiede l’uso di materiali certificati per la progettazione e posa in opera dei sistemi di isolamento termico a cappotto, la UNI 11716:2018 certifica invece le competenze dei posatori. Per quanto riguarda i materiali da costruzione nel novembre 2021 è stata pubblicata la UNI 10351:2021 che “fornisce il metodo per il reperimento dei valori di riferimento per conduttività termica, resistenza al passaggio del vapore e calore specifico dei materiali da costruzione in base all’epoca di installazione“. La norma integra inoltre UNI EN ISO 10456 per la parte che riguarda i materiali isolanti per l’edilizia a seconda se siano o meno dotati di marcatura CE. Cappotto termico esterno, i benefici Il cappotto termico esterno assicura diversi benefici: come specificato dall’Associazione europea aiuta a proteggere il clima e l’ambiente. Il primo e più importante beneficio è il risparmio energetico, quello conseguente – e altrettanto importante – è rappresentato dalle emissioni evitate di CO2 e dal taglio dei consumi. Ma il risparmio dovuto al cappotto termico è possibile non solo in termini di riscaldamento, ma anche in ridotte spese per il raffrescamento: la stessa Cortexa segnala che proprio riguardo ai consumi estivi, contare su un elevato livello d’isolamento termico in edilizia permette di ridurre fino al 50% la quantità di frigorie richieste nel periodo estivo, dimezzando così il consumo elettrico dei condizionatori per il raffrescamento. Il cappotto termico migliora il comfort climatico, ma è anche una potente leva occupazionale. Pensiamo infatti ai posti di lavoro generati per ristrutturare e riqualificare i milioni di edifici in Italia e in tutta Europa, promuovendo l’uso di manovalanza locale. Contare su una maggiore efficienza energetica significa ridurre l’apporto di materia prima – spesso da fossili – proveniente da Paesi non UE. Ciò significa garantire indirettamente maggiore sicurezza negli approvvigionamenti, contando anche su una più significativa indipendenza, se ciò si aggiunge a una maggiore produzione da fonti rinnovabili. Un altro beneficio decisivo dato dal cappotto termico è anche quello di prevenire o ridurre quanto più possibile la povertà energetica. Come segnala EAE, più di 124 milioni di persone in Unione Europea vivono in condizioni di indigenza a livello energetico. Cortexa sottolinea che si tratta della misura in assoluto più efficace per l’efficienza energetica degli edifici e del loro involucro, purché il sistema sia realizzato secondo i 3 criteri di qualità Cortexa: utilizzo di sistemi di isolamento a cappotto forniti come kit e dotati di certificato ETA (secondo ETAG004) e marcatura CE di sistema; progettazione competente e dettagliata dell’intervento, secondo la norma UNI 11715 e il Manuale di applicazione di Cortexa; posa del cappotto termico ad opera di installatori con competenze certificate secondo la norma UNI 11716 o che abbiano seguito i corsi Cortexa e che sappiano applicare quanto indicato dal Manuale Cortexa. Se realizzato a regola d’arte, il cappotto termico esterno offre uno strumento importante per gli architetti anche in funzione estetica. Un aspetto fondamentale a garanzia del miglior comfort termico è legato alla scelta dei pannelli isolanti per i sistemi di isolamento a cappotto, disponibili in diverse forme, materiali e prezzi. Cappotto interno Il cappotto interno è l’alternativa praticata, accanto a quella dell’insufflaggio nelle pareti di cellulosa o sughero, per migliorare il grado di isolamento termico. Il cappotto termico interno viene realizzato in un caso specifico: quando non è possibile intervenire esternamente, per vincoli architettonici o condominiali. Si tratta di una scelta adatta anche nel caso in cui si vogliano isolare singole unità immobiliari indipendentemente dagli interventi realizzabili sull’intero condominio. Il cappotto termico interno assicura diversi vantaggi tra cui la rapidità degli interventi e il miglioramento delle condizioni termoigrometriche degli ambienti, grazie all’innalzamento delle temperature superficiali, e l’eliminazione dei fenomeni di condensa superficiale. Può essere costituito da pannelli isolanti in polistirene, ricoperto da cartongesso, contando anche su una eventuale struttura metallica a supporto delle parti. Per una opzione naturale si può optare per il sughero o per la canapa, per una più “avveniristica” si può scegliere l’aerogel, che ha il pregio di garantire ottime prestazioni a fronte di spessori limitati. La soluzione interna di solito costa meno ed è più rapida da posare. Lo svantaggio è che sulla parete si dovrà fare attenzione nel caso di riparazioni o altri lavori successivi. Il cappotto termico interno diminuisce, inoltre, il volume degli ambienti interni. E’ necessario conciliare il maggiore isolamento termico con la riduzione della superficie interna, utilizzando materiali dotati di eccellenti proprietà isolanti e considerando costi e spessori adeguati. Per quanto riguarda il Superbonus 110%, l’Agenzia delle Entrate in una delle FAQ dedicate a casi particolari, ha chiarito che la realizzazione di un cappotto termico all’interno di una singola unità abitativa, facente parte di un condominio, non può beneficiare della detrazione del 110%, non rispettando i due requisiti essenziali di coinvolgere almeno il 25% della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio e garantire il miglioramento di due classi energetiche dell’intero edificio. Naturalmente l’intervento beneficia delle detrazioni del 50% e 65% sulle spese sostenute per le ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche degli immobili esistenti. Isolamento a cappotto: spessore minimo e massimo Per quanto riguarda lo spessore minimo del cappotto termico, le variabili in gioco sono molte e dipendono dalle caratteristiche stesse dei materiali utilizzati. Per quanto concerne invece lo spessore massimo, il decreto legislativo 102/2014, che ha recepito la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, specifica che nel caso di interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti che comportino maggiori spessori delle murature esterne e degli elementi di chiusura superiori e inferiori necessari a ottenere una riduzione minima del 10% dei limiti di trasmittanza previsti dal decreto legislativo 192/2005: “è permesso derogare, nell’ambito delle pertinenti procedure di rilascio dei titoli abitativi” a quanto previsto “dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime dai confini di proprietà e alle distanze minime di protezione del nastro stradale, nella misura massima di 25 cm per il maggiore spessore delle pareti verticali esterne”. La deroga può essere esercitata nella misura massima da entrambi gli edifici confinanti, in ogni caso nel rispetto delle distanze minime riportate nel codice civile. Costo cappotto termico Quanto può costare un sistema di isolamento a cappotto? Le variabili sono molte. Secondo calcoli approssimativi tra il costo medio del materiale a metro quadro variabile (tra i 50 e gli 80 euro a metro quadro) e la manodopera (25 euro/mq) si fa presto a calcolare una spesa sommaria, moltiplicandola per la superficie da coprire. Ma, ripetiamo, è un calcolo di stima: perché nel novero delle considerazioni entrano in gioco lo stato dell’immobile, le sue dimensioni e caratteristiche, le prestazioni termiche desiderate, le complessità di cantiere, la località, nonché le scelte estetiche e architettoniche. Di certo ci sono gli incentivi fiscali che possono rendere interessante l’investimento nell’applicazione del cappotto termico. Gli edifici a energia quasi zero (Near Zero Energy building) La direttiva europea 31 del 2010 ha introdotto il concetto di edificio a energia quasi zero (NZEB). Tutti gli stati membri devono impegnarsi perché entro il 31 dicembre 2020 tutti gli immobili di nuova costruzione siano a energia quasi zero (dal 2018 gli edifici pubblici), elaborando specifici piani nazionali affinché gli “edifici siano ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”. L’Italia ha recepito la direttiva 31 del 2010 con il Decreto Ministeriale “Requisiti Minimi” entrato in vigore dal 1° luglio 2015, adottando a livello nazionale la metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici, che tiene conto delle caratteristiche termiche, degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda. Vengono inoltre fissati i requisiti minimi di prestazione degli involucri, per conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti verranno rivisti ogni cinque anni e saranno validi sia per gli edifici di nuova realizzazione che in caso di ristrutturazione. Come sottolinea il consorzio Cortexa “Una delle novità più importanti precisata dalla norma è proprio la metodologia di calcolo dei valori di Trasmittanza “U”, che tengono conto nell’incidenza dei ponti termici calcolati puntualmente e non in percentuale forfettaria come accadeva in passato. Per questo la scelta dell’applicazione del Cappotto come sistema di Isolamento in grado di correggere perfettamente i ponti termici, costituirà la soluzione privilegiata anche in Italia, come avviene ormai da anni in tutta Europa”. Pannelli per cappotto termico esterno o interno Per il cappotto termico è possibile scegliere su una varietà di materiali: da quelli di origine sintetica come il polistirene EPS e XPS (il primo è espanso, il secondo estruso) o l’aerogel, si va a quelli di origine minerale come lana di roccia, lana di vetro o calce cemento. L’alternativa ecologica c’è: è possibile, infatti, prevedere un cappotto in sughero oppure in canapa rivestita con intonaco in calce o ancora in lana di pecora. Infine ci sono anche quelli di origine composita, come fibra di cocco accoppiata a sughero, lana di legno mineralizzata e polistirene espanso sinterizzato. Pannelli per cappotto termico: rassegna prodotti Ama Composites – Aeropan Ama Composites – Aeropan Ama Composites propone Aeropan il pannello che, con un minimo spessore, garantisce il miglior isolamento termico. E’ formato da un isolante nanotecnologico in Aerogel accoppiato a una membrana traspirante in polipropilene armato con fibra di vetro e in soli 10 mm – e una conducibilità termica di 0,015 W/mK – assicura la riduzione della dispersione energetica e ottima coibentazione nel minor spazio possibile, recuperando spazio negli edifici civili, commerciali e residenziali. E’ adatto sia negli interventi di nuova costruzione che nelle riqualificazioni e, tra i molti vantaggi segnaliamo minima conduttività termica, flessibilità, resistenza alla compressione, idrofobicità, semplicità di posa e risoluzione dei ponti termici. Il pannello garantisce isolamento termico da -50°C a +450°C. Si può installare sia su pareti perimetrali esterne che su pareti interne, intradossi, imbotti delle finestre e solai. Bioisotherm – BIO-KP Bioisotherm – BIO-KP BIO-KP è il sistema di isolamento termico a cappotto sviluppato da Bioisotherm, adatto sia nelle nuove costruzioni che negli interventi di riqualificazione, che ottimizza le prestazioni termiche dell’edificio, riduce i consumi e dunque le bollette, elimina i ponti termici evitando la formazione di muffe e ottimizza il comfort abitativo sia in estate che in inverno, limitando fino al 30% le perdite di energia attraverso le pareti verso l’esterno. Si tratta di un sistema completo e facile da posare, formato da lastre isolanti in polistirene espanso, diversi accessori per il fissaggio delle lastre, rete in fibra di vetro, rasanti e rivestimenti finali colorati acrilici, silicati o silossanici e può essere utilizzato su diversi tipi di supporto (muratura, calcestruzzo, laterizi) e su qualsiasi struttura della facciata. Ediltec – POLIISO ED Applicazione in facciata del pannello POLIISO ED di Ediltec Per l’isolamento termico Ediltec propone la gamma di pannelli in poliuretano POLIISO che assicurano massime prestazioni. POLIISO ED, che fa parte della serie, è formato da una schiuma polyiso rigida a celle chiuse, espansa senza l’utilizzo di CFC o HCFC fra due supporti in velovetro saturato mineralizzato. I pannelli sono marcati CE secondo la norma europea EN 13165 e hanno conducibilità λD che va da 0,028 a 0,025 W/mK a seconda dello spessore. Il pannello POLIISO ED dichiara valori di resistenza alla compressione ≥ 150 kPa. I pannelli hanno dimensioni standard pari a 600 x 1200 mm e sono disponibili negli spessori da 30 a 160 mm. Il sistema è particolarmente adatto nelle applicazioni a cappotto grazie alle caratteristiche del pannello: è leggero, ha ottime proprietà isolanti, scarso assorbimento di acqua e il rivestimento è pensato per l’aggrappo a specifici collanti e rasanti, secondo test e metodi della ETAG 004. I pannelli POLIISO ED possono essere installati su tutti i supporti edili che presentano continuità e portanza: dalle murature in laterizio ai panelli in legno per esterni o da costruzione leggeri. Fassa – THERMObenessere Fassa – THERMObenessere Fassa THERMObenessere è lo speciale intonaco isolante sviluppato Fassa I-Lab per rispondere alle soluzioni complesse in cui non sia possibile installare il cappotto termico, come nel caso di edifici sottoposti a tutela. THERMObenessere si caratterizza per la bassa conducibilità termica, si può applicare sia a mano che a macchina e assicura una perfetta adesione su ogni tipo di muratura (mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo…), anche in spessori fino a 8 cm. Grazie alla sua formulazione, che prevede legante idraulico e inerti di polistirolo ad alta densità, l’intonaco Fassa vanta un’alta proprietà termoisolante, tanto da isolare circa il doppio di un intonaco tradizionale pur con spessore minore di 3 centimetri. Tra le molte caratteristiche THERMObenessere è leggero e ad alta traspirabilità, si può usare all’esterno o anche all’interno in caso di particolari vincoli. I prodotti ciclo Fassa THERMObenessere Fassa propone una gamma completa che comprende oltre all’intonaco, la rasatura armata formata dal rasante alleggerito AL88 e la rete FASSANET 160, e il fondo FX 526, rivestimento RX 561, la finitura idrosiliconica per esterni SKIN 432, ovvero i prodotti del sistema acri-silossanici che assicurano idrorepellenza, traspirabilità e protezione contro la formazione di muffe. Ferri – Sismacoat Ferri – Sismacoat Ferrimix SismaCoat è il cappotto termico antisismico di Ferri che permette di realizzare l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli edifici esistenti in un’unica soluzione, beneficiando delle detrazioni sismabonus ed ecobonus. Si tratta di un sistema brevettato che garantisce la messa in sicurezza degli edifici ed efficienza energetica intervenendo sull’involucro, senza che siano necessari interventi all’interno e dunque gli inquilini non devono lasciare la propria abitazione durante i lavori né ci sono interferenze con impianti e arredi. E’ realizzato attraverso l’utilizzo di pannelli isolanti per sistemi a cappotto caratterizzati da lastre di grandi dimensioni e densità opportuna. Nell’intercapedine che si crea tra le pareti dell’edificio e i pannelli, viene alloggiata una rete di acciaio strutturale da collegare alla struttura portante dell’edificio attraverso successivo getto di calcestruzzo a riempimento. In questo modo l’involucro dell’edificio è protetto da parete di rinforzo in c.a. e da un cappotto termico. ROCKWOOL REDArt® ROCKWOOL REDArt® Il sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL REDArt è la soluzione ideale per interventi di riqualificazione energetica in facciata in ambito condominiale, in soluzioni residenziali monofamiliari, ma anche in edifici con destinazioni d’uso diverse, quali scuole o uffici. Il cuore del sistema è costituito da un pannello rigido in lana di roccia a doppia densità: lo strato esterno, a densità più alta, garantisce caratteristiche meccaniche ottimali; mentre lo strato interno, con una densità minore, contribuisce a migliorare le proprietà di isolamento termico. La lana di roccia ROCKWOOL è un materiale particolarmente performante: oltre a offrire ottime prestazioni termiche, acustiche e di protezione dall’umidità, è incombustibile e protegge quindi dal fuoco. Garantisce anche una notevole durabilità e contribuisce ad accrescere il valore dell’edificio nel tempo. Il sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL REDArt ha ottenuto la Valutazione Tecnica Europea (ETA) e dal punto di vista applicativo si distingue per l’elevata qualità dei componenti, studiati per garantire alte prestazioni e facilità di posa. REDArt si può applicare sia su supporto tradizionale che su legno e offre una gamma di 240 finiture tra cui scegliere la tonalità più adatta al contesto. Ė un sistema versatile e utilizzabile anche per particolari configurazioni geometriche, un duttile strumento per coniugare efficienza energetica ed estetica. Saint-Gobain – Webertherm Robusto Universal Saint-Gobain – Webertherm Robusto Universal Webertherm Robusto Universal è il sistema a cappotto completo proposto del marchio Weber di Saint-Gobain che unisce le prestazioni del cappotto termico alla robustezza e solidità di una muratura tradizionale. Grazie alla versatilità del sistema, declinabile in 8 varianti, è adatto a ogni tipo di muratura o supporto ed è possibile applicare qualsiasi rivestimento, dalla semplice tinteggiatura alla pietra o ceramica. Webertherm Robusto Universal si può installare su tutti i supporti, anche su cappotti esistenti, senza doverli rimuovere, con risparmio di tempo ed evitando di dover smaltire i materiali, assicurando inoltre il miglior efficientamento energetico. Il pannello in lana di vetro Isover Clima34 G3, formato da più del 75% di materiale riciclato, garantisce ottimo isolamento termo-acustico, alta traspirabilità e il migliore comportamento in caso di incendio. Il sistema è composto da pannello isolante – da scegliere in un’ampia gamma di prodotti (di natura sintetica, minerale con lana di vetro, ad alte prestazioni termiche con resina fenolica, di origine naturale con sughero) a seconda delle proprie necessità; rete in acciaio zincato webertherm RE1000; sistemi di fissaggio, intonaci con prestazioni sviluppate ad hoc, resistenti ai cicli di gelo-disgelo, alta adesione al supporto e flessibilità migliorata; elementi di finitura (pitture, rivestimenti colorati a spessore, rivestimenti ceramici o rivestimenti in pietra naturale e ricostruita, e doghe in legno o metallo). Stiferite Class SK Stiferite Class SK Stiferite ha sviluppato STIFERITE Class SK, una soluzione specifica per il cappotto termico. Si tratta di un pannello sandwich formato da un componente isolante in schiuma polyiso, espansa senza l’utilizzo di CFC o HCFC, rivestito su entrambe le facce con velo vetro saturato. Grazie alle sue ottime caratteristiche di stabilità dimensionale e di compatibilità e garanzia di adesione a rasanti, intonaci e collanti, è particolarmente indicato per l’isolamento dall’esterno: pareti con soluzioni a cappotto e a facciata ventilata, ponti termici e sottoporticati. Stiferite Class SK è prodotto in dimensioni standard di 600 x 1200 mm con spessori da 20 a 200 mm. L’utilizzo di STIFERITE Class SK, grazie alle sue caratteristiche, ottimizza le prestazioni e l’economicità dell’intero sistema a cappotto. I vantaggi in particolare sono: riduzione degli spessori necessari ad assicurare la trasmittanza termica prefissata, limitazione del peso dello strato isolante, minore incidenza degli accessori per il fissaggio e la finitura del sistema, stabilità nel tempo delle prestazioni isolanti, della resistenza meccanica e della stabilità dimensionale classe di reazione al fuoco dell’intero sistema B s1 d0, idonea a soddisfare le prescrizioni in termini di sicurezza agli incendi maggiore resistenza alle alte temperature di esercizio determinate dall’irraggiamento solare minore impiego di risorse e limitato impatto ambientale. STIFERITE Class SK è conforme ai CAM – Criteri Ambientali Minimi ed è dotato delle attestazioni, citate dal DM 11 ottobre 2017 e dal DM 23 giugno 2022: dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), rilasciato dall’ENTE Terzo IBU – Institut Bauen und Umwelt e certificazione di prodotto rilasciata da ReMade in Italy® che attesta il contenuto di riciclato attraverso l’esplicitazione del bilancio di massa. STO – StoTherm Classic® S1 StoTherm Classic® S1 STO ha sviluppato StoTherm Classic® S1, sistema di isolamento a cappotto per facciate che assicura ottime prestazioni in termini di protezione antincendio, resistenza a microrganismi, quali alghe e funghi, alle fessure e agli urti, grazie alla composizione del rivestimento a base organica e al contenuto di basalto, materiale incombustibile e molto durevole. Il sistema è formato da soluzioni per l’incollaggio e il fissaggio, lastra in lana minerale per l’isolamento, con spessore fino a 340 mm, malta di armatura, rete di armatura e rivestimento di finitura. Si possono inoltre aggiungere le tecnologie Lotus-Effect® e anti-elettrosmog. Terreal – TERRACOAT® Terreal – TERRACOAT® Terreal Italia presenta TERRACOAT®, il cappotto termico in listelli faccia a vista in terracotta a pasta molle che, oltre ad assicurare ottime performance di isolamento, impatta sull’estetica dell’edificio. Si tratta di un’innovativa soluzione, adatta sia per gli interventi trainanti che per quelli trainati previsti dal Decreto Rilancio e sia negli interventi di nuova costruzione che nelle riqualificazioni. Il sistema a cappotto è formato da pannelli prefabbricati tramite l’assemblaggio di lastre di EPS con grafite e di listelli in terracotta faccia a vista “a pasta molle” di Terreal Italia dello spessore di 2 cm, disponibili in un’ampia gamma di colori e finiture SanMarco e Pica. Grazie al sistema di assemblaggio i due elementi sono perfettamente incollati tra loro e formano un corpo unico, indivisibile e con un’altissima resistenza agli agenti atmosferici. Tra i molti vantaggi, il sistema ha dimensioni ridotte e peso leggero, il che lo rende molto flessibile in tutte le fasi di logistica e stoccaggio in cantiere, è inoltre veloce e facile da posare e non richiede manutenzione. I pannelli si possono fissare meccanicamente su tutte le strutture di supporto: dalla parete in legno alla più tradizionale parete in latero-cemento, al pannello in CA delle strutture prefabbricate. Il sistema è formato da pannello isolante in EPS grigio, lastra stampata in polistirene espanso sinterizzato addizionata con grafite – che garantisce ottime performance di isolamento, permettendo la realizzazione di coibentazioni termiche di edifici con spessori ridotti – certificato secondo la norma europea UNI EN 13163:2017, conforme alle norme ETICS. Un altro importante vantaggio, in termini soprattutto di rispetto ambientale, è la produzione “su misura” dei pannelli, che limita i rifiuti in cantiere. URSA XPS PLUS URSA XPS PLUS URSA XPS PLUS fa parte della famiglia di pannelli XPS in polistirene estruso specifici per l’isolamento termico e realizzati con una struttura cellulare chiusa all’interno della quale si trova dell’aria. Grazie alle ottime prestazioni la gamma è adatta per l’isolamento di strutture in cui sia richiesta alta resistenza meccanica. Si tratta di un pannello di polistirene estruso con superfici ruvide, senza pelle e waferate, conforme ai CAM e alla norma UNI EN 13164 ed è particolarmente adatto per l’isolamento termico esterno delle pareti perimetrali e delle pareti controterra. Il trattamento superficiale di waferatura assicura una maggiore presa ai collanti e alle malte degli strati di finitura. I pannelli URSA XPS PLUS garantiscono molti vantaggi tra cui l’eliminazione dei ponti termici, traspirabilità della parete perché i pannelli sono impermeabile all’acqua ma permeabile al vapore, ottimo comfort indoor, risparmio energetico e in bolletta e riduzione dei tempi di lavoro. Xella – Multipor Multipor di Xella Xella propone MULTIPOR, un pannello isolante in idrati di silicato di calcio autoclavato, che nasce da materie prime naturali, particolarmente indicato per l’isolamento di solai freddi e per l’isolamento a cappotto termico esterno privo di fibre, altamente traspirante. I pannelli Multipor sono in grado di correggere completamente i ponti termici presenti nell’edificio e non necessitano di barriere al vapore perché l’umidità degli ambienti è regolata in modo naturale. E’ un prodotto realizzato nel pieno rispetto dell’ambiente, con materiali di origine naturale, come calce, sabbia e acqua, cui si aggiunge una piccola percentuale di cemento e di additivi porizzanti, tramite un processo che richiede minimi consumi di energia. I pannelli isolanti Multipor per cappotto termico garantiscono rigidità e stabilità, resistenza al fuoco (Euroclasse A1), a compressione e agli urti, elevata traspirabilità ed eliminano le situazioni di basse temperature superficiali interne, tipiche del periodo invernale e frequentemente causa di muffe e umidità. Si applicano facilmente su tutti i tipi di supporto, garantendo ottimo isolamento esterno, prestazioni invariate nel tempo (la struttura minerale infatti rimane inalterata) e massimo comfort. Multipor applicato su pietra Grazie all’alta inerzia termica di Multipor il sistema garantisce ottimi risparmi energetici e nei consumi, sia in riscaldamento che in raffrescamento. Il sistema è certificato EPD – Dichiarazione Ambientale di Prodotto, che offre informazioni sulla sostenibilità ambientale di un prodotto in relazione al suo intero ciclo di vita; natureplus®, che promuove l’uso sostenibile delle risorse e la tutela del clima nella fabbricazione di prodotti per l’edilizia, certificazione destinata ai prodotti sostenibili composti per almeno l’85% da materie prime rigenerabili o di origine minerale; l’Eco Institut certifica la mancanza di emissioni di VOC e il pannello rispetta i criteri ambientali minimi CAM. Grazie alle sue caratteristiche il pannello Multipor è conforme alle prestazioni richieste negli Edifici Passivi o a Energia Quasi Zero (NZEB) o negli interventi di riqualificazione ad alta efficienza energetica e può ottenere i crediti previsti dai protocolli di certificazione ambientale come LEED e ITACA. La qualità del sistema di isolamento a cappotto di Xella è stata confermata dall’Istituto Austriaco di Tecnologia delle Costruzioni OIB che ha rilasciato il Benestare Tecnico Europeo (ETA). Wienerberger – Sistema Isolclay Wienerberger – Sistema Isolclay Il sistema di facciata Isolclay® di Wienerberger, adatto sia per edifici di nuova costruzione che per interventi di riqualificazione, vanta una serie di caratteristiche prestazionali che ne fanno una soluzione di rivestimenti in laterizio particolarmente interessante per i progettisti: lunga durata, facilità di montaggio, isolamento termico, resistenza al fuoco (conforme alla classe EUROCLASS B-s,d0) e design. Il sistema utilizza poliuretano espanso (PUR) che ci consente di ottenere elevate prestazioni anche da spessori ridotti. Già con un pannello da 35 mm di spessore si parte da una conducibilità λ=0,058 W/mK. La facciata in argilla cotta abbinata al sistema Isolclay®, oltre a essere esteticamente bella è sostenibile ed efficiente. Tra i plus è facile e veloce da montare e da assemblare grazie agli elementi a incastro del sistema che garantiscono ottima adesione dei listelli. Inoltre, rispetto ai tradizionali sistemi armati e incollati, richiede un consumo di malta minore. Gli elementi a parete del sistema Isolclay assicurano isolamento termico e il fissaggio meccanico viene realizzato con tasselli. Si tratta di un sistema flessibile che si applica facilmente su superfici piane come negli angoli (non solo retti), colonne, finestre e in tutti i punti di discontinuità dell’edificio, con elementi speciali che si integrano nella facciata. Il sistema Isolclay® utilizza mattoni cotti nei diversi formati che sono prodotti con spessore da 14 a 22 mm, e con superfici lisce, ruvide, sabbiate o smaltate. Si tratta di una soluzione che si può installare su diverse superfici di fondo: parete esistente faccia a vista, struttura in laterizio, orditura metallica. Laterizi estrusi di colore scuro con tessitura fiamminga Per l’isolamento a cappotto del sistema Isolclay® vengono utilizzati solo listelli di alta qualità realizzati con argilla pura. La facciata a vista realizzata con Isolclay® forma un tutt’uno con la superficie di fondo, assicurando resistenza e durevolezza. Infine un altro vantaggio è che gli elementi prefabbricati Isolclay® sono molto leggeri, con un peso variabile da 28 a 35 kg per m². Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
04/07/2024 Dalla BEI 100 milioni di euro a Snam a sostegno dell'efficienza energetica A cura di: Federica Arcadio La BEI e Snam siglano un accordo di finanziamento da 100 milioni di euro per migliorare ...
05/06/2024 Decreto FER 2: la Commissione europea approva A cura di: Raffaella Capritti La Commissione europea approva il Decreto FER 2 che incentiva la realizzazione di impianti rinnovabili per ...
27/03/2024 Plusvalenza Superbonus, su quali lavori si applica? La proposta dei notai per ridurre le tasse A cura di: Adele di Carlo La Legge di Bilancio per il 2024 ha introdotto la tassazione della plusvalenza generata dalla vendita ...
11/03/2024 Bonus colonnine elettriche: dal 15 marzo riapre lo sportello per imprese e professionisti A cura di: La Redazione A sostegno dell'acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica sono disponibili più di 70 milioni di ...
25/01/2024 Superbonus e impresa fuggitiva, come provare il danno e avere il risarcimento A cura di: Adele di Carlo Superbonus e impresa fuggitiva: cosa fare e come dimostrare il danno se l’impresa incaricata abbandona il ...
18/12/2023 Stop Superbonus per abusi edilizi in condominio: cosa ha stabilito il Tar A cura di: Adele di Carlo La sentenza del TAR dà una nuova interpretazione normativa sulla prosecuzione dei lavori agevolati su edifici ...
02/10/2023 Superbonus fondo indigenti dal 2 ottobre: le istruzioni per presentare la domanda A cura di: Adele di Carlo Fondo indigenti per compensare la riduzione del Superbonus dal 110% al 90%: tutto su come presentare ...
15/09/2023 Oltre il Superbonus, le proposte del Coordinamento FREE Le proposte del Coordinamento Free con orizzonte al 2030 per la riqualificazione efficiente del patrimonio edilizio, ...
04/09/2023 Rinnovabili, in arrivo il Decreto FER-X: cosa cambia per incentivi, anticipazioni e novità Rinnovabili: Pratiche più snelle, maggiori incentivi e investimenti nella ricerca: cosa contiene il decreto FER-X attualmente ...
01/09/2023 Superbonus, come funziona il fondo indigenti: requisiti, scadenze e come fare domanda Fondo indigenti: fino alla fine di ottobre sarà possibile chiedere un contributo legato ai lavori di ...