Decreto Pnrr 2 in Gazzetta Ufficiale: le novità su rinnovabili, ambiente ed efficientamento energetico 04/07/2022
Positivo il bilancio economico, sociale e ambientale del Superbonus 110. Lo studio di Nomisma e Ance Emilia 03/08/2022
Indice degli argomenti: Come scegliere un pavimentazione eco sostenibile Pavimentazioni naturali in legno Scegliere il bambù per finiture sostenibili Soluzioni tradizionali: cotto, ceramica e pietra Non dimentichiamo i pavimenti in linoleum La sostenibilità dei materiali è una delle caratteristiche più importanti quando si devono scegliere le finiture per la propria casa. I motivi sono diversi, principalmente riconducibili all’impatto ambientale e al benessere delle persone che vivono gli ambienti. Rivestire le superfici di casa con materiali eco sostenibili, infatti, assicura il rispetto dell’ambiente e la prevenzione dell’inquinamento indoor, dovuto spesso alla presenza di sostanze inquinanti emesse nel corso del tempo proprio da materiali e prodotti edili. Un esempio, sono i VOC, i composti organici volatili, dispersi nell’aria da materiali come vernici e pitture. Per questo scegliere in modo attento i materiali per la pavimentazione è tanto importante, soprattutto se si pensa alla loro estensione e al fatto che, sempre più spesso, sono combinati con sistemi di riscaldamento a pavimento, il cui calore può favorire l’emissione di sostanze inquinanti eventualmente contenute nel materiale soprastante. Come scegliere una pavimentazione eco sostenibile Per scegliere un pavimento sicuro, per l’ambiente e per le persone, è necessario conoscere le principali caratteristiche dei materiali che lo compongono. A grandi linee, le indicazioni principali sono quelle di: Scegliere materiali naturali, ovvero che non sono realizzati con materiali sintetici e attraverso processi che ricorrono all’uso di sostanze chimiche; Privilegiare materiali locali, disponibili in natura nell’area geografica in cui si trova anche l’edificio per cui si deve scegliere la pavimentazione; Dare priorità a materiali riciclati e/o riciclabili, così da favorire la riduzione del consumo di risorse naturali e della produzione di rifiuti; Scegliere prodotti naturali per il montaggio e la posa delle pavimentazioni; Considerare l’intero ciclo di vita del prodotto e la presenza di informazioni sulle emissioni di CO2 e sull’energia consumata per la sua realizzazione, spesso comunicate anche tramite apposite etichette ambientali. Pavimentazioni naturali in legno Il legno è un materiale naturale molto utilizzato nel campo dell’edilizia, sia per le finiture che per la realizzazione di elementi strutturali. I pavimenti in legno sono molto apprezzati, soprattutto per l’atmosfera accogliente, calda ed elegante che riescono a creare. È un materiale molto durevole, disponibile in colorazioni e texture differenti a seconda dell’essenza che si decide di utilizzare. Il legno, inoltre, ha ottime proprietà isolanti, deriva da risorse rinnovabili (in questo caso si consiglia sempre di optare per prodotti ricavati da foreste gestite in modo sostenibile), è biodegradabile e facilmente riciclabile. Le pavimentazioni in legno, spesso, si prestano anche al riutilizzo. Per non incidere negativamente sulla sostenibilità del pavimento finale, poi, è fondamentale evitare trattamenti tossici o sostanze chimiche per la verniciatura, così come per la posa, che non deve essere fatta con collanti o altri prodotti inquinanti. Scegliere il bambù per finiture sostenibili Il bambù è sempre più spesso considerato come un’alternativa al legno. Anche in questo caso si tratta di un materiale naturale, ma che, purtroppo, non cresce spontaneamente nel nostro paese. Nella maggior parte dei casi il bambù usato per gli interni proviene da paesi come la Cina o l’Indonesia e il trasporto può incidere negativamente sul bilancio finale di sostenibilità del prodotto. In ogni caso, si tratta di un materiale molto resistente e non troppo costoso, che viene ricavato da una pianta che ha tempi di ricrescita davvero molto veloci. Se si sceglie un pavimento in bambù è importante prestare attenzione al modo in cui il produttore effettua la rifinitura del prodotto, che talvolta viene eseguita con sostanze chimiche. Per questo, è sempre bene informarsi adeguatamente. Soluzioni tradizionali: cotto, ceramica e pietra Per quanto il cotto, la ceramica e la pietra siano tutti materiali naturali usati per la pavimentazioni, ci sono alcune criticità da considerare per quanto riguarda il loro impatto ambientale complessivo. Nel caso della ceramica, ad esempio, la materia prima è completamente naturale e sostenibile, ma il processo di lavorazione (fondamentalmente una cottura ad elevata temperatura) causa un dispendio di energia molto elevato. Tra i pro della ceramica ci sono sicuramente la resistenza, la durevolezza e la salubrità dei prodotti che ne derivano e che, quindi, risultano particolarmente adatti per qualsiasi tipo di pavimentazione. Il discorso per i pavimenti in cotto non è molto differente, anche se rispetto alla ceramica risultano più facilmente riciclabili. Per quanto riguarda la pietra, invece, è vero che di per sé si tratta di un materiale naturale, ma ha un certo impatto ambientale dovuto all’estrazione e al trasporto. Le cave, infatti, molto spesso provocano ferite difficilmente rimarginabili. Al di là di ciò, si tratta di materiali molto resistenti e spesso dalla resa estetica elevatissima. Non dimentichiamo i pavimenti in linoleum Infine, un materiale eco sostenibile che viene spesso “ignorato” in ambito domestico è il linoleum, composto da olio di lino, resina naturale, farina di legno e di sughero, pigmenti colorati naturali e un tessuto di juta. Non deve, quindi, essere confuso con i pavimenti in gomma e vinilici, per quanto l’aspetto li possa ricordare. Si tratta di un prodotto dal costo contenuto, adatto a qualsiasi tipo di ambiente, facilmente pulibile, ipoallergenico, resistente nel tempo e biodegrabile. La scelta dei colori è molto ampia ed è possibile realizzare pavimentazioni continue. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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