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Indice degli argomenti Toggle Perché la città di Roma ha bisogno di una strategia di adattamento al cambiamento climaticoQuali sono gli obiettivi di adattamento climatico per la città di Roma?Ridurre i rischi per la sicurezza e la salute delle personeRipensare il rapporto con l’acqua e il mareRidurre il caldo nei quartieri e migliorarne la vivibilitàIniziare dai quartieri più fragili di RomaUn’economi resiliente agli impatti climaticiLe misure di adattamento previste per la città La città di Roma ha compiuto un passo decisivo nella lotta al climate change con l’approvazione della sua prima “Strategia di adattamento climatico”, un documento fondamentale che segna una svolta verso una sostenibilità urbana concreta. La Capitale è la prima città italiana ad adottare una strategia vera e propria per rendere più sicuro il territorio dagli impatti del cambiamento climatico. L’approvazione della Strategia, avvenuta nel mese di ottobre, è frutto di un ampio lavoro di preparazione che ha visto il coinvolgimento di istituzioni scientifiche e centri di ricerca. Il piano di sostenibilità ha lo scopo di preparare la città agli impatti sempre più intensi del cambiamento climatico, delineando in modo preciso rischi, priorità e interventi necessari fino al 2050. Attraverso l’approccio delineato nel documento strategico ci si prefigge di trasformare Roma in una città più resiliente e pronta a fronteggiare fenomeni estremi come alluvioni, siccità, ondate di calore e innalzamento del livello del mare. Un aspetto fondamentale del processo è l’approccio partecipativo, che ha visto il coinvolgimento attivo di cittadini, associazioni e stakeholder che hanno potuto esprimere le proprie osservazioni sul tema. Il Sindaco Gualtieri ha commentato con soddisfazione l’approvazione del Piano di adattamento climatico: “Come promesso, ci siamo dotati di uno strumento che individua le priorità a medio e lungo termine per affrontare gli impatti dovuti ai cambiamenti climatici che hanno effetti particolarmente intensi proprio sulle metropoli e le realtà come Roma. Lo abbiamo condiviso con tutti, accogliendo suggerimenti di cittadini, associazioni e municipi e rilevando un interesse diffuso, una seria volontà di partecipare e di essere informati su scelte che riguardano così da vicino la sicurezza e la vivibilità urbana. Siamo il primo Comune ad adottare una vera strategia di adattamento, perché noi non intendiamo far finta di niente di fronte a fenomeni di aumento delle temperature, piogge intense e periodi di siccità senza precedenti. Anche perché a pagare il prezzo di una sottovalutazione saranno proprio le persone, per prime quelle più in difficoltà”. Perché la città di Roma ha bisogno di una strategia di adattamento al cambiamento climatico Roma è una metropoli in continuo cambiamento e, come tutti gli spazi antropici, deve iniziare a ragionare seriamente sull’impatto del climate change. L’urgenza di un piano strategico emerge da dati allarmanti: quasi 400mila persone vivono in aree a rischio idrogeologico, con 145mila esposte a potenziali esondazioni dirette e 245mila a rischio di alluvioni lampo. Le proiezioni climatiche prefigurano un aumento significativo delle temperature, dei periodi di caldo e dell’indice di disagio termico, con conseguenze particolarmente gravi per le fasce più vulnerabili della popolazione. Le analisi epidemiologiche evidenziano un incremento della mortalità e dei ricoveri ospedalieri durante le ondate di calore, soprattutto nei quartieri caratterizzati da fragilità sociale, dove il 9% della popolazione risulta esposto a rischi climatici estremi. La Strategia di Adattamento diventa quindi uno strumento indispensabile per governare un processo complesso, coordinare interventi mirati e ridurre le disuguaglianze sociali generate dai cambiamenti climatici. Quali sono gli obiettivi di adattamento climatico per la città di Roma? Roma si trova ad affrontare una crescente sfida legata agli effetti dei cambiamenti climatici, con conseguenze significative sulla sicurezza, sulla salute pubblica e sulla gestione delle risorse naturali. Ridurre i rischi per la sicurezza e la salute delle persone Gli eventi climatici estremi, come piogge intense, ondate di calore e siccità, stanno diventando sempre più frequenti e intensi, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini e la stabilità degli ecosistemi urbani. Alcuni quartieri di Roma sono particolarmente vulnerabili a questi fenomeni, con impatti diretti su persone e infrastrutture. Per ridurre questi rischi, è essenziale migliorare la conoscenza del territorio, rafforzando i sistemi di allerta e prevenzione. Gli interventi infrastrutturali dovranno essere orientati all’integrazione degli obiettivi di adattamento climatico in modo tale da ridurre l’impatto delle ondate di calore garantendo al tempo stesso la vivibilità dello spazio. Ripensare il rapporto con l’acqua e il mare Un altro fronte per l’adattamento di Roma è la gestione delle risorse idriche e la protezione del litorale. Sebbene la città abbia una rete idrica con basse perdite e stia investendo per migliorarne la gestione, è fondamentale ridurre il consumo di acqua sorgiva e incentivare il risparmio idrico. Ciò può avvenire promuovendo l’uso dell’acqua piovana e depurata, così come favorendo pratiche di gestione più sostenibile in vari settori, tra cui l’agricoltura e l’industria. Un altro aspetto fondamentale è il rafforzamento del ruolo del suolo come “spugna” naturale, aumentando gli spazi verdi e il drenaggio naturale per migliorare la capacità di assorbire le acque piovane. Infine, il litorale romano è minacciato dall’erosione e dall’innalzamento del livello del mare ed è doveroso agire per preservarlo. Alcuni tratti costieri sono infatti a rischio di inondazioni o salinizzazione, rendendo necessarie misure di protezione dell’area. Ridurre il caldo nei quartieri e migliorarne la vivibilità Nella Capitale le ondate di calore possono comportare gravi rischi per la salute, in modo particolare in alcune zone della città. Questo fenomeno è principalmente causato dall’effetto isola di calore urbana, dovuto all’impermeabilizzazione del terreno, all’uso di materiali come asfalto e cemento, e alla presenza di veicoli che accumulano calore. Interventi mirati sono necessari soprattutto nelle aree più vulnerabili, ossia in quelle con condizioni socioeconomiche svantaggiate e una struttura urbana che non facilita la riduzione delle temperature Iniziare dai quartieri più fragili di Roma Le azioni di adattamento al cambiamento climatico devono essere prioritarie nelle zone più a rischio, dove i pericoli legati a fenomeni idrogeologici e le ondate di calore hanno un impatto più significativo sulla salute. In queste aree, è importante rafforzare le misure di prevenzione, monitorare gli effetti del caldo e dell’inquinamento attraverso studi epidemiologici condotti in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia del Lazio, e coinvolgere le strutture sociali locali e le organizzazioni del Terzo Settore. L’obiettivo è sensibilizzare la comunità sui pericoli legati al caldo, offrire supporto alle persone e garantire loro l’accesso a servizi e interventi che possano limitare i danni alla salute. Un’economi resiliente agli impatti climatici Le analisi della Banca d’Italia e del Piano nazionale di Adattamento climatico evidenziano i rischi per l’economia legati alla perdita di biodiversità e a condizioni sociali e lavorative peggiorate. A Roma, i danni riguardano settori industriali, artigianali e agricoli, che subiscono le conseguenze di eventi climatici estremi come piogge violente e siccità. Il caldo intenso obbliga anche a ripensare l’organizzazione del lavoro, in particolare in agricoltura, influenzando le colture e i sistemi di irrigazione. Il turismo, settore chiave, potrebbe subire una riduzione dei flussi estivi a causa delle elevate temperature, soprattutto nel centro storico, che risulta essere l’area più calda della città. Le misure di adattamento previste per la città Le misure di adattamento per Roma devono preparare il territorio agli impatti climatici attuali e futuri, previsti per il 2050. Misure di prevenzione, allerta, protezione civile Le azioni di sensibilizzazione dei cittadini sui rischi, i comportamenti da adottare durante eventi emergenziali, e la gestione del territorio e degli alvei a rischio, sono essenziali per migliorare la prevenzione in ambito urbano. Il Piano di Protezione Civile coordina gli interventi di soccorso e tutela, integrando le competenze del Comune e di altri enti. Misure di monitoraggio, studio e approfondimento Il contesto attuale mette in luce la complessità dei processi in atto e le potenziali evoluzioni future. Per ottenere una visione aggiornata e completa, sarà rafforzata la collaborazione tra Roma Capitale, l’Autorità Distrettuale di Bacino dell’Appennino Centrale, la Regione Lazio e gli Enti di ricerca. L’obiettivo è sviluppare un sistema integrato, caratterizzato da una banca dati condivisa e open-source, che raccolga informazioni sui dati meteoclimatici e idrologici. Il monitoraggio delle temperature sarà esteso mediante l’installazione di nuove centraline nelle aree maggiormente vulnerabili alle ondate di calore, e saranno promosse analisi satellitari ed epidemiologiche per studiare gli impatti del caldo sulla salute. Misure per rafforzare la resilienza alle priorità individuate La strategia definisce le azioni di adattamento climatico necessarie per incrementare la resilienza degli ambienti urbani, degli ecosistemi, nonché del tessuto sociale ed economico, in relazione agli impatti principali individuati per il territorio di Roma. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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