Avviso UE all’Italia per emissioni PM10

Avviata la seconda fase della procedura di infrazione: Bruxelles chiede al Bel Paese di salvaguardare la salute pubblica

Avviso UE all’Italia per emissioni PM10 1

La Commissione Europea ha inviato una lettera all’Italia con parere motivato che chiede interventi appropriati per diminuire le emissioni di particolato Pm10, che causano rischi significativi per la salute.
L’Italia deve rispondere entro due mesi, altrimenti la Commissione potrà deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Ue.
Si apre così la seconda fase della procedura di infrazione avviata per la violazione dei limiti giornalieri di Pm10 in 30 zone e il superamento del valore limite annuale in 9 zone. Al nostro paese si richiede di proteggere la salute dei suoi abitanti, considerando che sono più di 65.000 le persone che ogni anno muoiono a causa dell’inquinamento e che secondo dati dell’Eea (Agenzia europea dell’ambiente) si tratta del tasso di mortalità più alto in Europa legato alle polveri sottili.
La Commissione rileva che le misura amministrative e legislative messe in atto fino ad ora dal nostro paese sono insufficienti a risolvere il problema.

Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha assicurato che risponderà alla lettera della Commissione Europea sullo smog nelle città italiane illustrando nel dettaglio tutto ciò che il nostro Paese sta facendo per superare strutturalmente l’emergenza smog. Il Governo sta lavorando – sottolinea il ministro – a risolvere il problema dei superamenti nei livelli di inquinanti nelle nostre città del bacino padano, ma anche di altre aree italiane. A preoccuparci non è la prospettiva di una sanzione europea, ma innanzitutto il rischio che corrono la salute dei cittadini e la qualità dell’ambiente. E’ ià stato definito con le Regioni padane un accordo che sarà implementato con nuovi interventi concordati e coordinati e siglato in giugno in occasione del G7 Ambiente a Bologna. A livello nazionale sono già stati definiti interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici privati e pubblici e quindi diminuire le emissioni civili, interventi per la mobilità sostenibile pubblica e privata con particolare riferimento a quella elettrica e ciclabile.

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