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A cura di: Tommaso Tetro Mai prima d’ora c’erano stati sette anni così caldi come gli ultimi appena trascorsi. Dal 2021 a ritroso ci sono stati infatti sei anni da Clima torrido a livello globale, con le concentrazioni di CO2 e di metano che continuano ad aumentare. E’ quello che emerge dai principali nuovi dati di Copernicus climate change service (C3s) dell’Unione europea, da cui si evince anche l’ampio margine di queste temperature elevate per gli anni più caldi mai registrati. In particolare secondo Copernicus – implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf) per conto della commissione Europea con il finanziamento dell’Unione europea – il 2021 si colloca al quinto posto, e si posiziona “tra gli anni più freschi, insieme al 2015 e al 2018”. Un anno in cui “l’Europa ha vissuto la sua estate più calda mai registrata, seppur simile alle precedenti estati più calde del 2010 e del 2018”. La temperatura media annuale è stata di 0,3 gradi centigradi superiore rispetto alla temperatura del periodo di riferimento 1991-2020, di 1,1-1,2 gradi superiore al livello pre-industriale del 1850-1900. Le temperature degli ultimi 30 anni (1991-2020) sono state circa 0,9 gradi superiori rispetto a quelle del periodo pre-industriale. “Il 2021 è stato un altro anno di temperature estreme – osserva Carlo Buontempo, direttore di Copernicus climate change service – questi fenomeni sono un severo promemoria di quanto sia necessario modificare i nostri comportamenti, compiere passi decisivi ed efficaci nella direzione di una società più sostenibile, e lavorare per ridurre le emissioni nette di carbonio”. Inoltre Copernicus – in collaborazione con Copernicus atmosphere monitoring service (Cams) – riferisce come “l’analisi preliminare delle misurazioni satellitari” confermi che “le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera hanno continuato ad aumentare nel corso del 2021, con i livelli di anidride carbonica che raggiungono un record globale annuale medio di colonna di circa 414 ppm (parti per milione), e il metano (CH4) raggiunge un record annuale di circa 1876 ppb (parti per miliardo)”. “Le concentrazioni di anidride carbonica e metano continuano ad aumentare di anno in anno e non accennano a rallentare – rileva Vincent-Henri Peuch, direttore di Copernicus atmosphere monitoring service – sono i principali responsabili del cambiamento climatico. Solo con sforzi decisi e sostenuti da dati di osservazione faremo la differenza nella nostra lotta contro la catastrofe climatica”. Tanti gli eventi estremi nel corso dell’estate 2021. A luglio precipitazioni molto intense; tra i Paesi più colpiti la Germania, il Belgio, il Lussemburgo e i Paesi Bassi. Nello stesso periodo caldo intenso sull’area mediterranea, con temperature elevate che hanno riguardata Grecia, Spagna e Italia (con il record europeo di temperatura più elevata in Sicilia con 48,8 gradi centigradi). Ma caldo e siccità hanno anche preceduto incendi intensi e prolungati nel Mediterraneo orientale e centrale, in Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, e sulla costa occidentale degli Stati Uniti, in California. In generale “le emissioni di carbonio provocate dagli incendi in tutto il mondo ammontano complessivamente a 1850 megatonnellate, in particolare alimentate dai roghi in Siberia”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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