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A cura di: Tommaso Tetro Indice degli argomenti: Ecobonus 110% Ammessa la cessione del credito Edilizia sostenibile, efficienza energetica, rigenerazione urbana. Tre principi chiave dello sviluppo sostenibile, della lotta ai cambiamenti climatici, e del futuro delle città. Quindi capisaldi del Green deal. Al cuore di questi interventi c’è l’ecobonus che finalmente, dopo una serie di annunci – prima quello del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, poi sotto forma di emendamento dei cinque stelle al decreto Imprese (ex Liquidità) – entra ora a far parte delle misure contro la crisi innescata dall’emergenza coronavirus; e trova posto nel prossimo decreto del governo per risollevare l’economia dell’Italia. La certificazione sulla misura la appone il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. un bollino che vale come un marchio di fabbrica, quello dei cinque stelle, che sperano così di tornare a far sventolare nella loro bandiera quella quinta stella in principio dedicata all’ambiente, e ormai un po’ dimenticata. Ecobonus 110% Per esser chiari, anche se bisogna ancora capire quale sia il perimetro d’azione, sarà un ecobonus col botto: tanto che si è già guadagnato la definizione di superbonus nel circuito delle parole magiche degli adepti pentastellati. Varrà infatti il 110%. Perché la norma contempla un’agevolazione fiscale superiore al valore dell’intervento (sia pure con diverse intensità). Superbonus o ecobonus che sia, sotto la polvere, è evidente che c’è la nota acre della contesa politica, tutta interna al movimento grillino. Se è vero che è stato necessario l’intervento dell’ex ministro dei Rapporti col Parlamento per chiudere la partita, e intestarsi la norma – ritenuta – “rivoluzionaria”. Contesa però che diventa perplessità in casa Pd e si trasforma in più di qualche dubbio per alcuni operatori del settore. “Il boom economico del dopoguerra si è sviluppato grazie a export e edilizia – osserva l’attuale sottosegretario – le esportazioni vanno sicuramente sostenute. Ma per la domanda interna è necessario riattivare la filiera dell’edilizia, che ha un effetto moltiplicativo importante. Per questo abbiamo previsto il superbonus del 110% per interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica. Le famiglie avranno la possibilità di detrarre dalle tasse negli anni successivi più dell’investimento sostenuto”. Efficienza energetica (riqualificazione, come il cappotto termico e la sostituzione degli infissi, la sostituzione delle caldaie con pompe di calore più efficienti), pannelli fotovoltaici, misure anti-sismiche, in testa alla lista degli interventi ammessi dal nuovo decreto in arrivo. Ma anche l’installazione di batterie per accumulare energia da destinare alle auto elettriche. Le risorse a disposizione per le coperture sono comprese in una forbice da 15 a 20 miliardi di euro. Il pacchetto sarà attivo dal primo luglio di quest’anno fino alla fine del 2021con la possibilità di un’estensione al 2022, qualora fosse accolta positivamente dal sistema. Ammessa la cessione del credito Tra i punti qualificanti della norma, ancora allo studio ma ormai sulla rampa di lancio, c’è l’introduzione della cedibilità senza limiti del credito di imposta; inoltre anche la bancabilità, cioè la possibilità di passarlo alle banche, oppure di cedere il credito all’impresa che effettua i lavori tramite uno sconto in fattura, cosa che di fatto permetterà ai cittadini di ristrutturare casa senza dover pagare nulla (sarà poi l’impresa a decidere come usare quel credito, se pagare meno tasse o cederlo a sua volta alla banca o a qualsiasi altra impresa che abbia capienza fiscale).Il lavoro che resta da fare – a quanto si apprende – riguarda più i protocolli di attuazione con le banche, con l’Agenzia delle entrate, e con l’Enea sui processi, in modo da rendere più semplici e veloci le operazioni necessarie. L’idea alla base della norma – secondo il ragionamento del ministro grillino – è che questi interventi possano “permettere di vivere in case più confortevoli, meno inquinanti, meno energivore, per poter spendere meno in bolletta”. L’obiettivo finale – ammette il sottosegretario che ha le ‘chiavi di casa’ di Palazzo Chigi – è voler “ridisegnare il tessuto edilizio italiano”. Non resta che aspettare il decreto aprile; pardon, il decreto maggio. E vedere di capire se sarà veramente un superbonus, col botto o meno. Oltre che ‘rivoluzionario’. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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