Direttiva Efficienza Energetica in Gazzetta Ufficiale, cosa prevede il testo e novità

Cosa prevede la Direttiva europea per ridurre i consumi di energia, in vigore dal 10 ottobre 2023: obblighi e obiettivi dei singoli Stati membri.

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Direttiva Efficienza Energetica in Gazzetta Ufficiale, cosa prevede il testo e novità

La nuova Direttiva sull’efficienza energetica è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea, in attesa della sua entrata in vigore nei Paesi membri, attesa per il 10 ottobre 2023. La direttiva va a modificare il regolamento UE 2023/955, ormai obsoleto.

Il testo prevede importanti novità in materia di risparmio energetico e riduzione dei consumi e si pone un obiettivo ambizioso: ridurre il consumo di energia di almeno l’11,7% entro 2030. Ciò vuol dire che i Paesi Ue avranno un limite massimo al consumo di energia.

“Energy Efficiency First” è il principio su cui si fonda il provvedimento. Qui di seguito le novità più importanti, i target aggiornati di risparmio energetico annuale e gli obblighi in vigore a partire da metà ottobre.

Novità e obiettivi della Direttiva Efficienza Energetica

La Direttiva (UE) 2023/1791 sull’efficienza energetica è un provvedimento importante per quanto riguarda la transizione energetica dell’Europa. Il provvedimento prevede un “quadro comune” di misure in vigore nei diversi Stati membri, con l’obiettivo di perseguire una politica unitaria in merito all’efficientamento energetico e alla riduzione delle emissioni di Co2.

Novità e obiettivi della Direttiva Efficienza Energetica

Grazie alla Direttiva vengono perseguiti due distinti obiettivi:

  • attuare il Regolamento (UE) 2021/1119 “la Commissione coinvolge tutte le componenti sociali per offrire loro la possibilità, e investirle della responsabilità, di impegnarsi a favore di una transizione giusta ed equa sul piano sociale verso una società climaticamente neutrale e resiliente al clima”
  • garantire l’approvvigionamento energetico degli Stati membri riducendo la dipendenza energetica

L’efficienza energetica è la principale sfida dell’Ue, prioritaria in tutti i settori: fornitura, trasmissione, stoccaggio e utilizzo dell’energia. A tal fine la direttiva contiene i nuovi “target” da raggiungere entro il 2030 da intendersi come “requisiti minimi”. Vale a dire che ogni Stato membro potrà introdurre misure più rigorose in materia di produzione di energia green .

La Direttiva fissa all’11 aprile 2024 il termine per adottare orientamenti e indicazioni sui criteri di supervisione, monitoraggio e rendicontazione dei costi-benefici delle misure adottate per promuovere l’efficienza energetica nei singoli Stati.

Gli obblighi in capo agli Stati membri

Una volta entrata in vigore la Direttiva Efficienza Energetica, ciascun Paese membro dovrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi nei rispettivi piani nazionali integrati per l’energia e il clima (PNIEC).

Il testo (precisamente nell’allegato I della Direttiva) prevede la possibilità di uno scostamento rispetto al target pari al 2,5%. Sarà poi compito della Commissione europea calcolare se gli obiettivi raggiunti dai vari Paesi siano sufficienti (l’11,7%) e, in caso contrario, apportare correzioni. La regola di base per calcolare questo parametro si basa sul rapporto tra intensità energetica, PIL pro capite, sviluppo delle energie rinnovabili e potenziale di risparmio energetico.

Gli Stati membri, inoltre, si impegnano a rimuovere eventuali ostacoli normativi o non normativi al raggiungimento di tali obiettivi e, se necessario, a modificare la legislazione nazionale qualora fossero presenti misure in contrasto con il principio dell’efficienza energetica.

Il risparmio energetico annuale

L’obiettivo di risparmio energetico annuale andrà ad aumentare gradualmente a partire dal 2024 fino al 2030. Ogni anno ciascuno Stato Ue deve garantire il risparmio energetico dell’1,49% sul consumo di energia finale, percentuale che dovrà raggiungere l’1,9% entro il 31 dicembre 2030.

Gli Stati membri garantiscono collettivamente una riduzione del consumo energetico pari ad almeno l’11,7 % nel 2030 rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento UE 2020, in modo che il consumo energetico finale dell’Unione non superi 763 Mtep. Gli Stati membri si impegnano a contribuire collettivamente all’obiettivo indicativo di consumo di energia primaria dell’Unione non superiore a 992,5 Mtep nel 2030.

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