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A cura di: Adele di Carlo Pubblicato sul sito del MASE il Decreto con le regole operative del DM FER2 che incentiva e sostiene gli impianti alimentati da biogas, biomasse, solare termodinamico, geotermoelettrico, eolico off-shore, fotovoltaico galleggiante nonché sistemi basati sull’energia mareomotrice. Il 16 dicembre 2024 è stato pubblicato il primo bando dedicato agli impianti di biogas e biomassa. Ecco regole, requisiti e documenti necessari per presentare la domanda. DM FER2, cosa sapere sul bando per impianti biogas e biomassa Il 16 dicembre 2024 rappresenta una data importante per il settore delle energie rinnovabili in Italia: la pubblicazione del primo bando dedicato agli impianti alimentati da biogas e biomassa. Bando reso possibile grazie alla pubblicazione sul sito del MASE delle regole operative che disciplinano il decreto FER2, approvato nell’estate 2024. Il decreto promuove l’utilizzo delle fonti rinnovabili innovative o caratterizzate da alti costi di esercizio. Tra gli impianti interessati rientrano: biogas e biomassa solari termodinamici geotermoelettrici eolici off-shore fotovoltaici floating (sia off-shore che su acque interne) impianti alimentati da energia mareomotrice, moto ondoso e altre forme di energia marina Le informazioni utili sul bando Il primo bando, come anticipato, si riferisce ad impianti a biogas e biomassa e sarà attivo fino alle ore 12.00 del 14 febbraio 2025. Chi intende partecipare deve accedere all’area clienti GSE e inviare la domanda tramite il Portale FER-E. Per maggiori dettagli, bisogna visitare la sezione dedicata alle Rinnovabili Elettriche / FER 2 sul sito ufficiale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. La prima procedura competitiva è riservata esclusivamente agli impianti alimentati da biogas e biomasse. Gli incentivi Gli incentivi stabiliti nel DM FER2 valgono per il periodo 2024-2028 e sono due (alternativi tra loro): tariffa omnicomprensiva riservata a impianti con potenza fino a 300 kW tariffa premio, destinata a impianti di potenza superiore a 300 kW (o inferiore, con condizioni specifiche). In questo, caso l’energia prodotta resta nella disponibilità dell’operatore che la vende sul mercato mentre il GSE eroga un incentivo pari alla differenza tra la tariffa spettante e il prezzo di mercato dell’energia Un aspetto importante è che questi incentivi sono cumulabili con altre misure agevolative come contributi in conto capitale, fondi di garanzia e fondi di rotazione. Chi può richiedere gli incentivi Possono partecipare al bando e richiedere gli incentivi gli impianti che rispettano il principio DNSH (Do No Significant Harm), ovvero non arrecare danni significativi all’ambiente. Inoltre sono necessari una serie di documenti come il titolo autorizzativo per la costruzione e l’esercizio dell’impianto, il progetto, la relazione tecnica e l’attestazione di “area idonea”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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