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Con l’obiettivo di combattere l’attuale crisi energetica il Parlamento Europeo ha approvato – con 407 voti favorevoli, 34 contrari e 181 astensioni – la nuova proposta di legge a sostegno delle rinnovabili che fa parte del pacchetto RepowerEU, che mira a ridurre la dipendenza europea dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia. La proposta dovrebbe accelerare le procedure autorizzative per la realizzazione di nuovi impianti, fotovoltaici o eolici, o per il revamping di quelli esistenti. Iter autorizzativo entro 9 mesi In uno degli emendamenti alla proposta della Commissione, i deputati hanno ridotto da dodici a nove mesi il periodo massimo per l’approvazione dei nuovi impianti in “aree di accelerazione delle rinnovabili” individuate dai singoli paesi a seconda della capacità di installare gli impianti a un ritmo più veloce. In caso di mancata risposta dell’Autorità competente nei tempi previsti, la richiesta si considererà approvata, secondo il cosiddetto principio del “silenzio assenso“. Al di fuori di queste aree l’iter non dovrebbe comunque superare il 18 mesi, mentre la Commissione aveva proposto 2 anni. Per quanto riguarda il ripotenziamento degli impianti di energia rinnovabile esistenti, i deputati chiedono che il processo autorizzativo dei permessi non superi i sei mesi. Nello scegliere le aree idonee di accelerazione delle rinnovabili, i Paesi devono ridurre il più possibile, se non addirittura evitare, l’impatto ambientale negativo che può derivare da tali aree. Devono essere esclusi i siti Natura 2000, i parchi e le riserve naturali e le rotte migratorie di uccelli e mammiferi marini, ad eccezione delle superfici artificiali e costruite come tetti, parcheggi o infrastrutture di trasporto. Gli eurodeputati hanno previsto il coinvolgimento dei cittadini nella scelta delle aree. 1 mese per autorizzare gli impianti sui tetti La proposta prevede anche l’obbligo per i Paesi dell’UE di garantire che le autorizzazioni per l’installazione di impianti a energia solare sugli edifici vengano rilasciate entro un mese. Per gli impianti più piccoli, al di sotto dei 50 kW, sarebbe sufficiente una semplice procedura di notifica. Inoltre per l’installazione di tali impianti non si dovrà effettuare una valutazione di impatto ambientale. Il testo approvato è stato inviato al Consiglio europeo che dovrà esprimersi. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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