Gli ultimi 4 anni sono stati i più caldi di sempre

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto un’azione urgente per il clima, mentre l’agenzia meteorologica dell’ONU conferma il record di riscaldamento globale

Organizzazione Metereologica Mondiale: Gli ultimi 4 anni sono stati i più caldi di sempre

Dopo l’allarme lanciato dal rapporto dell’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change, che ha evidenziato che restano solo 12 anni per salvare il Pianeta e dimezzare le emissioni di CO2, sono stati pubblicati nuovi dati dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale delle Nazioni Unite (WMO), che segnalano che gli ultimi quattro anni sono stati ufficialmente i “più caldi del mondo”. Sulla scia di questi Studi il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto un’azione urgente per il clima e una maggiore ambizione, in vista del summit climatico di settembre.

Ricordiamo che il rapporto dell’IPCC sottolineava l’obbligo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, obbligo che richiederà “transizioni rapide e di vasta portata su energia, industria, edifici, trasporti e città” e che le emissioni globali nette di anidride carbonica, attribuibili all’attività umana, dovrebbero diminuire di circa il 45% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030, raggiungendo lo ‘zero netto’ intorno al 2050.

L’analisi relativa alle temperature del quadriennio 2015/2018, basata sul monitoraggio effettuato da cinque importanti organizzazioni internazionali, mostra che la temperatura superficiale media globale nel 2018 è stata di circa 1° Celsius al di sopra del livello medio del periodo preindustriale (1850-1900).

Andamento temperature medie sulla terra dal 1850 al 2025

Il 2016, influenzato dall’evento El-Niño, rimane l’anno più caldo mai registrato. Il 2019 sembra essere cominciato coerentemente con la tendenza degli ultimi 4 anni: l’Australia ha avuto un gennaio con caldo record e ondate di calore senza precedenti, in Tasmania il secco è stato tale che ha causato molti incendi distruttivi. 

Il caldo estremo nell’emisfero australe ha contrastato con il freddo estremo in alcune parti del Nord America a gennaio.

“Il freddo negli Stati Uniti orientali non smentisce certamente il cambiamento climatico”, ha detto il segretario generale WMO Petteri Taalas. “L’Artico si sta riscaldando il doppio della media globale. Gran parte dei ghiacci della regione si è sciolta. Questi cambiamenti stanno influenzando i modelli meteorologici al di fuori dell’Artico nell’emisfero settentrionale. Una parte delle anomalie del freddo alle latitudini più basse potrebbe essere collegata ai drammatici cambiamenti nell’Artico.

“L’andamento della temperatura a lungo termine è molto più importante della classificazione dei singoli anni, e questa tendenza è in aumento”, ha sottolineato Taalas. “I 20 anni più caldi di sempre si sono concentrati negli ultimi 22 anni. Il grado di riscaldamento degli ultimi quattro anni è stato eccezionale, sia sulla terraferma che nell’oceano”.

Le temperature, ha continuato Taalas, sono solo una parte del problema, le condizioni metereologiche estreme hanno infatti colpito molti paesi e milioni di persone, con ripercussioni devastanti per le economie e gli ecosistemi nel 2018. 

Si conferma dunque che la priorità per tutti i Governi sia l’attuazione di strategie per la riduzione delle emissioni di gas serra e l’introduzione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha dichiarato che, “per realizzare queste trasformazioni, dobbiamo aumentare significativamente il livello globale di azione e ambizione per il clima”. Proprio per questo ha convocato il 23 settembre di quest’anno un vertice sul clima, incentrato su nove aree chiave che riguardano transizione verso fonti energetiche alternative in ambito civile e industriale, lo sviluppo di soluzioni per la salvaguardia di oceani e foreste, i possibili finanziamenti, gli investimenti sulle infrastrutture e un’attenzione particolare ai fattori sociali e politici.

L’obiettivo del segretario Generale è che dal vertice possano emergere forti segnali politici per garantire il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi del 2015, in cui i paesi si sono impegnati collettivamente a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali.

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