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Acea ha presentato nei giorni scorsi a Francoforte la relazione sullo stato di avanzamento della transizione verso la mobilità a emissioni zero, considerando i progressi compiuti fino a oggi grazie ad alcuni “fattori chiave” per una maggiore diffusione delle auto elettriche e le criticità da affrontare, a aprtire dalla scarsa disponibilità di infrastrutture Indice degli argomenti: La diffusione sul mercato delle auto a propulsione alternativa Accessibilità (reddito nazionale e incentivi all’acquisto) Disponibilità delle infrastrutture L’edizione del 2019 del rapporto ACEA, Associazione europea dei produttori di automobili, “Making the Transition to Zero-Emission Mobility” presentata a Francoforte nei giorni scorsi, offre un interessante aggiornamento sulla diffusione in Unione Europea delle auto elettriche e di altre vetture a propulsione alternativa (veicoli ibridi, a celle a combustibile e a gas naturale) evidenziando però alcuni elementi critici, che richiedono misure e interventi da parte di tutti i paesi. In particolare si legge nel Rapporto, se si vogliono raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell’UE in materia di CO2 per il 2025 e il 2030 le vendite di autovetture elettriche dovranno registrare una forte ripresa. Per guidare questo cambiamento, i governi di tutta l’UE devono incrementare gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica e mettere in atto significativi incentivi all’acquisto per i consumatori (come i pagamenti di bonus e premi) per stimolare le vendite di automobili a propulsione alternativa. La relazione annuale in particolare analizza la disponibilità di infrastrutture e incentivi, in vista della “revisione intermedia” degli obiettivi in materia di CO2 da parte della Commissione europea nel 2023, prendendo i esame alcuni aspetti e considerando i progressi compiuti. La diffusione sul mercato delle auto a propulsione alternativa Il 2% di tutte le auto vendute nel 2018 erano a ricarica elettrica (+1,4% dal 2014). Il 3,8% delle autovetture nuove nell’UE erano ibride elettriche (+2,4 punti percentuali negli ultimi cinque anni). Lo 0,4% di tutte le autovetture vendute nel 2018 erano alimentate a gas naturale (-0,4 punti percentuali dal 2014). I veicoli a celle a combustibile rappresentano attualmente una quota trascurabile del totale delle vendite di automobili nell’UE. Emissioni di CO2 delle autovetture nuove Nel 2017, per la prima volta dal 2009, le auto a benzina sono state quelle maggiormente vendute nell’UE. Il 2018 ha visto un calo ancora maggiore delle vendite di gasolio e un aumento più forte della domanda di benzina, con una crescita dell’1,8% delle emissioni di CO2 delle nuove auto. Accessibilità (reddito nazionale e incentivi all’acquisto) La diffusione sul mercato dei veicoli a carica elettrica (ECV) è direttamente correlata al PIL pro capite di un paese, il che dimostra che l’accessibilità economica è un ostacolo importante per i consumatori.Tutti i paesi con una quota di mercato ECV inferiore all’1% hanno un PIL inferiore a 29.000 euro, compresi gli Stati membri dell’UE dell’Europa centrale e orientale, ma anche Spagna, Italia e Grecia.Una quota di ECV superiore al 3,5% si verifica solo in paesi con un PIL superiore a 42.000 euro.Solo 12 paesi dell’UE offrono bonus o premi agli acquirenti di ECV. Questi incentivi all’acquisto, e soprattutto il loro valore monetario, differiscono notevolmente all’interno dell’Unione Europea.Se si amplia il campo di applicazione per includere anche esenzioni e riduzioni fiscali (ad esempio per quanto riguarda l’acquisizione e la proprietà), quattro Stati membri non offrono alcun beneficio o incentivo fiscale per gli ECV. Disponibilità delle infrastrutture Nonostante la forte crescita della diffusione dell’infrastruttura ECV, il numero totale dei punti di ricarica disponibili nell’UE, 144.000, è di gran lunga inferiore a quanto richiesto.Secondo stime prudenti della Commissione europea, entro il 2030 saranno necessari almeno 2,8 milioni di punti di ricarica. Si tratta di un aumento di 20 volte nei prossimi 12 anni.Quattro paesi che coprono il 27% della superficie totale dell’UE – Paesi Bassi, Germania, Francia e Regno Unito – rappresentano il 76% di tutti i punti di ricarica ECV nell’UE. Nel 2018 c’erano solo 47 stazioni di rifornimento di idrogeno disponibili in 11 paesi dell’UE e 17 Stati membri non avevano un’unica stazione di rifornimento di idrogeno. Ci sono circa 3.400 stazioni di rifornimento di gas naturale nell’UE, con un aumento del 17,5% dal 2014.Due terzi di queste stazioni di rifornimento sono concentrate in due paesi (Italia e Germania). Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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