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A Guastalla (RE), vede la luce un asilo nido speciale, attento all’ambiente e su misura di bambino. Un edificio in legno e vetro che stimola l’apprendimento a contatto con la natura a cura di Arch. Emanuele Meloni Indice degli argomenti: La scuola delle favole Un ambiente a misura di bambino L’involucro permeabile Il legno come struttura Nodi, connessioni strutturali Scelte impiantistiche, soluzioni sostenibili Fasi costruttive Sorto dalle ceneri di due scuole crollate a causa del Terremoto dell’Emilia del 2012, l’Asilo nido “La Balena” a Guastalla, è un progetto di MCA (Mario Cucinella Architects) ideato per rivitalizzare un’area afflitta dalle conseguenze del sisma. Soprannominato “La Balena”, per affinità metaforica alla favola di Pinocchio, e definito l’asilo nido più bello del mondo, la scuola di Guastalla è un magistrale esempio di Architettura che riunisce in sé i migliori principi progettuali di sostenibilità e funzione. Insieme di pedagogia, sensibilità ambientale, efficienza energetica, uso dei materiali naturali applicati a vista, ventilazione e illuminazione naturale. Un edificio in legno, antisismico e a basso impatto ambientale. Che sia in grado di produrre l’energia elettrica e l’acqua calda di cui necessita. Fatto di materiali naturali e di riciclo. Dedito al recupero e riutilizzo dell’acqua piovana. Un manufatto che si integra perfettamente nel contesto naturale dov’è inserito e con esso instaura una relazione simbiotica. Luogo didattico per i bambini e per l’ambiente. La scuola delle favole La Nursery di Guastalla, vuole essere “uno spazio a misura di bambini e insegnanti, sostenibile, accogliente e sicuro come un vero e proprio nido in cui cominciare a esplorare il mondo”. Una scuola che sia luogo stimolante e di apprendimento, ma allo stesso tempo che sia in sintonia con quella libertà creativa che solo il gioco, secondo le regole della fantasia che mutano il racconto in fiaba, è capace di generare. Un guscio in legno che protegge e al tempo stesso motiva l’apprendimento. Un luogo sicuro ma aperto agli stimoli, una felice comunione tra la pancia della balena di Collodi e un ventre materno: “Sono partito dall’idea che i bambini non debbano stare chiusi in uno spazio ma debbano vivere lo spazio. Una suggestione è venuta dalla pancia della balena di Pinocchio: sei dentro la pancia ma paradossalmente quello non è un luogo di pericolo, bensì un luogo sicuro. La pancia della balena allora diventa un po’ come un grembo materno. La scuola di Guastalla è questo, un grande ventre materno, senza muri, con le aule separate da vetri e la possibilità di vivere tanti ambienti spaziali differenti. In più c’è un rapporto forte con la natura, da vivere nel suo essere un orologio”, suggerisce Mario Cucinella. Gli intenti progettuali di MCA, come si evince dai primi schizzi, appaiono fin da subito chiari. Da una parte c’è l’attenzione al contesto, al Genius loci, all’ambiente. Di fondamentale importanza è la relazione con l’ambiente esterno, la luce e la natura. Gli alberi dettano il ritmo alla composizione generale, si tramutano in esili colonne nel piano e dettano la scansione dello spazio secondo i costoloni lignei in xlam. L’altra intenzionalità è ben espressa nella forma sinuosa e fluida della Balena di Pinocchio. Un chiaro riferimento al mondo della fiaba che da sempre accompagna sogni e desideri dei più piccoli. Un ambiente a misura di bambino Gli elementi architettonici della nuova scuola d’infanzia di MCA – la forma degli interni, la loro organizzazione, la scelta dei materiali, la luce, i colori, i suoni, i suggerimenti tattili – sono progettati tenendo conto del contenuto pedagogico ed educativo legato allo sviluppo del bambino. Tutto è progettato con la massima cura. Gli interni sono allestiti per venire incontro alle esigenze degli infanti. Arredi a misura di bimbo: tavoli, sedie, mobilio, giochi. Una vera e propria riproduzione di un ambiente familiare costruito per il bambino, che ne permette la totale libertà dei movimenti e l’uso degli oggetti in completa autonomia. Un apprendimento che segue fedelmente i principi della dottrina montessoriana: “Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente” – Maria Montessori. Il legno è ovunque. Da materiale costruttivo si fa rivestimento e arredo, come un velo avvolge e dona vitalità a ogni cosa. Esperienza multisensoriale: tattile, visiva e uditiva. Un luogo dell’apprendimento dove tutti i sensi sono coinvolti, cosicché il bambino sia libero di esplorare il mondo all’interno di un ambiente sano, sicuro e ricco di stimoli. Planimetria L’asilo nido è inserito in modo organico nel contesto naturale, non un esercizio progettuale arbitrario, bensì un attento studio dei caratteri tipici del luogo. All’esterno dell’edificio, è stato articolato un percorso sensoriale che integra gli alberi esistenti e racchiude la struttura creando aree protette per le attività di bambini, educatori e genitori. L’involucro permeabile Dall’esterno appare il diaframma di una cassa armonica, un grosso volume permeato di luce, scandito da una successione di pannelli in xlam che definiscono uno spazio frammentato ma continuo. Un unico grande ambiente, un continuum strutturale che permette una fruizione dello spazio ininterrotta, un percorso costellato da una moltitudine di esperienze che concorrono all’unità formale. L’involucro si mostra nudo senza veli. Le costole in legno indicano il ritmo con discrezione, evanescenti nella luce come i tronchi della foresta avvolta nel bagliore dell’alba. La luce è infatti l’elemento dominante. Essa si insinua da tutte le direzioni, dall’alto e dai fianchi, riempiendo gli interassi vetrati dei pannelli che quasi scompaiono al suo tocco. Le forme, gli intagli e le bucature sono connotati da una linea sinuosa e morbida, mai ripetitiva. Un tocco di dinamicità e continua scoperta, al riparo nel confort “domestico”, è un inno al gioco quale mezzo di esplorazione del mondo. La trasparenza dell’involucro è un tratto somatico caratteristico, che ha almeno due finalità. Da una parte, rendere vacui i confini architettonici interno/esterno e permettere quindi al manufatto di integrarsi perfettamente con l’ambiente esterno. Dall’altra, annulla anche le saparazioni interne diventando un flusso ininterrotto di sequenze spaziali concorrenti all’unità. Questo dona all’edificio una grande leggerezza, che “non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”, come sosteneva Italo Calvino. Il risultato è un grande contenitore che si inserisce perfettamente nel contesto naturale e dialoga con esso: le grandi vetrate permettono una splendida panoramica sul bosco circostante. I bambini sono in un luogo che è sicuro ma anche aperto agli stimoli esterni e inondato di luce naturale. Il legno come struttura Tutto è legno e vetro. L’edificio principale è un grosso parallelepipedo vetrato, intervallato da una moltitudine di costoloni in cross lam. Tutti i materiali utilizzati – ad eccezione della fondazione a platea in cemento armato – sono naturali, riciclati o a basso impatto ambientale. La struttura portante dell’asilo nido a Guastalla è costituita da 50 telai in legno lamellare di abete, qualità a vista, lunghi fino a 18 metri e posti in senso trasversale rispetto all’orditura principale dell’edificio. I vari costoloni sono tra loro interconnessi e controventati con tiranti in metallo. Ogni telaio è bucato, secondo una logica derivata da un’attenta analisi dei flussi ventosi, in modo irregolare e morbido. I pannelli in xlam sono lavorati in modo estremamente accurato con macchine CNC che li fresano e tagliano seguendo le direttive impartite dai software. Le lavorazioni millimetriche eseguite dalle macchine sono poi rifinite dai carpentieri nello stabilimento Rubner Holzbau di Bressanone. La scelta del legno come materiale da costruzione principale ha concesso al progettista ampie garanzie di qualità: requisiti antisismici, elevata coibentazione, sostenibilità, velocità di realizzazione dell’opera. E proprio in relazione al tragico evento sismico che ha distrutto le due scuole, la scelta del legno quale materiale antisismico appare quanto mai azzeccata. Per l’intero edificio, sono stati utilizzati 200 metri cubi di legno lamellare di abete a vista, lavorato e prodotto da Rubner Holzbau. I pannelli in clt sono uniti da staffe e tiranti metallici e intervallati da ampie vetrate bassoemissive con vetrocamera colma di gas argon. Nodi, connessioni strutturali Analizziamo i principali nodi strutturali dell’edificio: attacco a terra, giunto telaio-vetro a scomparsa e il nodo di copertura. L’attacco a terra è realizzato tramite dei giunti metallici che uniscono i pannelli in xlam con la sottostante piattaforma in cemento armato. La struttura è rialzata rispetto al piano di appoggio, per evitare problemi di durabilità del legno cagionati dall’umidità e permettere una ventilazione naturale controllata. Il nodo telaio-vetro a scomparsa. Le ampie vetrate sui due prospetti principali sono agganciate ai costoloni in legno per mezzo di staffe metalliche a scomparsa, annegate all’interno di pilastri in legno visibili all’esterno. Questo accorgimento tecnico, oltre a proteggere la sottostante struttura, ha la finalità estetica di estendere i portali all’esterno, replicando il ritmo naturale del paesaggio esistente. Scelte impiantistiche, soluzioni sostenibili L’attenzione all’ambiente che ben si era manifestata nelle scelte estetico-funzionali, e nei materiali, non poteva non riflettersi anche nell’uso ponderato delle tecnologie sostenibili. La struttura, in classe energetica A, è corredata da un impianto di raccolta delle acque piovane, solare termico, impianto fotovoltaico (35 kWp), ventilazione naturale (effetto camino). Sono stati altresì considerati gli apporti solari, in funzione dell’inclinazione dei raggi solari caratteristici della stagione invernale (minima) ed estiva (massima). Preliminari e attenti studi bioclimatici sull’esposizione solare, la luce naturale, ombreggiamento e produzione da fotovoltaico, hanno condotto a specifiche soluzioni progettuali. Il sistema di raccolta delle acqua piovane garantisce un risparmio di acqua pari al 57%, ben 1.343 litri per giorno. Le energie rinnovabili provenienti dal sole (termico e fv) permettono di coprire il 40,5 % del fabbisogno energetico globale. Chiudono la dotazione degli standard sostenibili, tipici della bioedilizia, il riscaldamento a pavimento, la ventilazione naturale agevolata dai lucernari apribili, e l’uso in generale di materiali naturali e a basso impatto ambientale. Fasi costruttive La costruzione dell’Asilo Nido a Guastalla ha richiesto solo pochi mesi di lavoro. Una volta completato il getto della soletta in calcestruzzo armato, il sistema di prefabbricazione in legno a secco ha permesso tempi rapidi di esecuzione. I vari telai in xlam sono stati trasportati già sagomati in cantiere, pronti per essere assemblati. Così, con l’ausilio di una gru e pochi uomini, in soli 30 giorni l’intera struttura era ultimata, pronta per essere rifinita. Timelapse della costruzione Per approfondire: • Legambiente, Lignus, La scuola che fa scuola: storie di scuole sostenibili, • D’Ambrosi Ilaria, L’asilo balena, una fiaba che diventa realtà, InfoSOStenibile, 2017 ©credits img: Moreno Maggi, Christian Clerici, MCA Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto